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Continua, senza sosta, la riforma della Chiesa voluta da Papa Benedetto XVI. Neanche il tempo di metabolizzare la decisione di elevare il proprio segretario personale Don Georg al rango di arcivescovo, nominandolo, al contempo, prefetto della Casa Pontificia, che il Santo Padre ha pubblicato venerdì 25 gennaio due lettere apostoliche con le quali vengono trasferite alcune importanti competenze a determinate Congregazioni. Ma anche il variegato settore della comunicazione vaticana ha rilevato alcune “scosse” passate un po’ in secondo piano sui quotidiani nazionali: Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha lasciato la guida del Centro Televisivo Vaticano.

Nuove competenze per Mons. Rino Fisichella
Papa Benedetto XVI lo aveva annunciato il 27 ottobre, al termine dei lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. E così ha fatto. Con il motu proprio “Fides per doctrinam” il pontefice ha deciso di trasferire tutte le competenze sulla catechesi, sino ad oggi esercitate dalla Congregazione per il Clero, al Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Una scelta, quest’ultima, le cui ragioni, ben esplicate all’interno del testo pubblicato, sono puramente di origine storica e pastorale e alla quale ha contribuito, appunto, l’istituzione, nel 2010, del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, guidato da Mons. Rino Fisichella. Particolarmente significativo il riferimento, da parte del Papa, agli errori compiuti in passato in campo catechetico, soprattutto per il fatto che tale affermazione proviene da colui che, prima di salire al soglio pontificio, è stato per anni il “custode della fede”: “in passato non sono mancati errori gravi in campo catechetico, nel metodo e nel contenuto, che hanno spinto ad un’approfondita riflessione e condotto così all’elaborazione di alcuni documenti post-conciliari che rappresentano nuova ricchezza nel campo della catechesi”. Nuove competenze, quindi, per Mons. Fisichella per il quale “esse offrono al progetto della nuova evangelizzazione un nuovo strumento quanto mai qualificato per delineare maggiormente il percorso che è chiamata ad intraprendere”.

Più poteri al Cardinale Piacenza
Ma è forse la decisione, anch’essa annunciata lo scorso 27 ottobre, di attribuire tutte le competenze relative ai preti alla Congregazione per il Clero ad avere attirato l’attenzione degli osservatori. Benedetto XVI, infatti, col motu proprio “Ministrorum institution” ha modificato la Costituzione Pastor Bonus andando ad accentrare in un unico dicastero una serie di competenze che sino ad ora erano distribuite a più Congregazioni. Ed è lo stesso cardinale Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, a spiegare il significato della decisione del Papa: “credo sia un segno dell’attenzione del Santo Padre per i sacerdoti, per la loro formazione integrale che va dalla pastorale vocazionale, dal discernimento, fino alla formazione seminaristica, la formazione permanente: tutto in armonica continuità con uno sguardo sinottico, uno sguardo sinfonico”. C’è chi, però, sembra nutrire alcuni dubbi sulla decisione del pontefice. Angela Ambrogetti, vaticanista e direttore responsabile del sito Korazym, ha ben evidenziato come, secondo alcuni, tale cambio di competenza rischierebbe un maggior clericalismo, un allontanamento dei seminaristi dalla vita culturale contemporanea, con un sacerdote sempre più lontano della realtà.

Verso una nuova comunicazione vaticana?
Che la comunicazione vaticana sia al centro dell’attenzione mondiale, soprattutto dopo alcuni errori, ammessi dallo stesso pontefice, è fuori di ogni discussione. Con la nomina di Greg Burke, giornalista americano e membro dell’Opus Dei, si è cercato di imprimere un maggiore coordinamento tra la Segreteria di Stato e la Sala Stampa della Santa Sede. E proprio in questi giorni padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha lasciato l’incarico di direttore del Centro Televisivo Vaticano, incarico assunto da Don Dario Edoardo Vigano’. Padre Lombardi, ovviamente, non rimarrà senza lavoro, dato che continuerà a sommare gli incarichi di direttore della Sala Stampa e della Radio Vaticana. Come lui stesso ha dichiarato, scherzosamente: “Farò due tappe anziché tre nel mio giro mattutino”. E nel ruolo di “portavoce del Papa” (definizione, tra l’altro, da lui sempre respinta) padre Lombardi sarà aiutato da un nuovo vice-direttore, che andrà ad aggiungersi a padre Ciro Benedettini: Angelo Scelzo, un laico, che vanta collaborazioni con Avvenire e con l’Osservatore Romano. Una serie di cambi che hanno portato la vaticanista Angela Ambrogetti a chiedersi, in un articolo apparso su Korazym, chi diriga veramente la comunicazione vaticana. “Non è facile capire se le nomine sono arrivate tardi rispetto ad un progetto mediatico complessivo della Santa Sede, oppure se sono le prime di un riassetto che porterà anche ad un nuovo portavoce. Sembra chiaro, però, che in tutto questo il pensiero del Papa sui media non abbia una grande importanza. Come non deve averne avuto per l’utilizzo di twitter, un mezzo che non si adatta affatto al modo di esprimersi e alla personalità di Ratzinger. E i tweet pubblicati fino ad ora lo dimostrano”. Ma, per ora, i numeri (circa due milioni e mezzo di follower) sembrano darle torto.

La nuova mappa dei ministeri in Vaticano

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