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Botte e risposte dirette e indirette sul caso Mps fra l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e i vertici attuali della Banca d’Italia che difendono l’ex governatore Mario Draghi.

L’affondo di Tremonti è stato chiaro: la Banca d’Italia aveva in cassaforte documenti di Vigilanza in cui era “scritto tutto” sulle operazioni finanziarie di Mps. È l’accusa di Tremonti, secondo cui nel cercare le carte nascoste sulle operazioni di Mps “hanno sbagliato cassaforte, perché quel documento stava nella cassaforte della Banca d’Italia: su quel documento di Vigilanza c’è scritto tutto”.

“È interessante sentire – ha aggiunto Tremonti intervenendo durante l’audizione del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, alla Camera – che quel documento fu acquisito a seguito di ispezioni penetranti e non ci sia ancora oggi una sanzione. C’è stato detto che sono in itinere, ma non ancora applicate sanzioni, a distanza di due-tre anni. Anche questa è un’anomalia”.

La replica di Palazzo Koch

A stretto giro arriva la precisione di via Nazionale: Il contratto ‘Alexandria’ tra Mps e Nomura è stato nascosto due volte agli ispettori della Banca d’Italia nei controlli fatti nel 2010 e nel 2011. Lo afferma Palazzo Koch in un documento sui principali interventi di vigilanza fatti sul Montepaschi, depositato in Parlamento dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, durante l’audizione sulla vicenda del Montepaschi.

Con una lettera del 15 ottobre 2012, spiega Bankitalia, “Mps comunica alla Vigilanza che il 10 ottobre i nuovi amministratori di Mps hanno rinvenuto un contratto con data 31 luglio 2009 tra Banca Mps e Nomura, attinente alla ristrutturazione del titolo Alexandria. Si tratta di un contratto ‘quadro’, che comprova il collegamento tra la ristrutturazione del titolo Alexandria e le operazioni di ‘repo’ eseguite con Nomura e fornisce elementi circa le reali finalità delle operazioni”.

“Il contratto – sottolinea Palazzo Koch – non era stato esibito agli ispettori della Banca d’Italia responsabili degli accertamenti condotti sul comparto finanza di Mps nel 2010 e nel 2011”.

L’ulteriore affondo di Tremonti

Alla discussione nelle Commissioni finanze di Camera e Senato, riunite per l’audizione del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, sul caso Mps, mancano i governatori della Banca d’Italia, “del passato e del presente”, ha aggiunto Giulio Tremonti, che ha anche lamentato nel suo intervento l’assenza del premier Mario Monti che avrebbe definito questo caso, secondo Tremonti “grave”, “un caso di ordinaria amministrazione”.

“Credo manchino altre persone, i governatori della Banca d’Italia e visto che è stata espressa fiducia per la Banca d’Italia per il passato e il futuro ce ne servono almeno due, anzi per il passato il presente e il futuro almeno tre”, ha detto Tremonti senza mai citare Ignazio Visco e Mario Draghi.

Al Palio di Montecitorio Tremonti scudiscia Draghi e Visco su Mps

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