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Il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell’esistenza. (R. Kennedy)

E’ vero, se questo esercito, vuole sopravvivere alle attuali dinamiche economiche e di cambiamento di strategie europee, deve accelerare quel cambiamento che tutti si aspettano, arrivare a quel 2016 con solo 100.000 uomini, ormai obiettivo principale del Gen. Claudio Graziano, capo di Stato maggiore e quindi comandante dell’Esercito Italiano, impegnato nella riorganizzazione dell’esercito del futuro, strada imboccata già da qualche anno a questa parte.

L’esercito Italiano già parla europeo è lo vede come un opportunità visto, che sono anni che ci si prepara con i cosiddetti “European Union Battle Group (EUBG)” , dove ci si amalgama, dove si studiano varie strategie o ci si confronta con carenze di genere, per esempio, noi “top state” nella logistica,dove inglesi,tedeschi,austriaci,etc, vengono a prender lezioni.

La preoccupazione principale, di chi vive ogni giorno, notizie, che sono incoraggianti per un “nuovo esercito”, diventano mannaie per i tagli che si dovranno sopportare, si capiscono poco, le dinamiche di ridimensionamento e le sensazioni sono quelle più infelici, si parla di esodati, prepensionamenti e giovani Volontari,pieni di speranze, che sanno già di fare un esperienza annuale, alla quale dovranno affiancarci poi l’amarezza, di esser messi alla porta, perché , “mamma esercito” non li può premiare con una riafferma o con un continuo di percorso.

I tagli, sono sempre utili per ridurre sprechi e spese, che non sono, più necessarie o che sembrano inutili, da sostenere nel momento storico, ma a volte, si scontrano con la vita quotidiana di tutti i giorni, esempio, sono quei Volontari, che aspettano promozioni di grado da anni o aumenti stipendiali e vacanze contrattuali , o Volontari in servizio permanente, arrivati a fine carriera, quindi senza sbocchi di carriera (riforma seria delle carriere mai arrivata!), ma che gli mancano ancora 20 anni per la pensione.

Molti si sono chiesti, se chi governa l’esercito e chi cerca di dargli una quadratura, abbia mai pensato ad eliminare spese superflue, come i circa 2.325 tra generali e colonnelli, 20.600 ufficiali, 71.500 sottufficiali che comandano 90.000 Volontari,che in proporzione fa 1:1 (vedete qualcosa che non quadra?) o anche, se di importanza strategica, l’acquisto di F35(cacciabombardieri) o gli U-212 (sommergibili) che costeranno circa 170 milioni di € all’anno, oppure,per esempio le “auto blu” ricordo che hanno diritto ad autista e auto blu con cilindrata superiore ai 2400 cc tutte le autorità di vertice, il che include il ministro della Difesa, il capo di gabinetto, i sottosegretari, il capo di stato maggiore della Difesa, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Esercito, il comandante generale dei Carabinieri e tutti gli altri rilevanti generali e ammiragli), che con tutto rispetto , nonostante la loro“essenziale funzione” al momento, ci sembra uno sfregio a chi serve questo paese, eseguendo, per fedeltà la solita litania “Signor Sì” e che dovrà pure sopportare, di esser messo al bando, perché capitolo di spesa.

Esercito, che Futuro?

Il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell'esistenza. (R. Kennedy) E' vero, se questo esercito, vuole sopravvivere alle attuali dinamiche economiche e di cambiamento di strategie europee, deve accelerare quel cambiamento che tutti si aspettano, arrivare a quel 2016 con solo 100.000 uomini, ormai obiettivo principale del Gen. Claudio Graziano, capo di Stato maggiore e quindi…

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