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Un bilancio sui 14 mesi di lavoro nel governo tecnico, con lo sguardo verso il futuro, probabilmente politico, con il Partito Democratico, come ha lasciato intendere lui stesso.

Ieri c’è stata una conferenza stampa di Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale, che ha recentemente dichiarato in un’intervista alla Stampa di volersi occupare “dei corpi intermedi della politica” che molti ormai non curano più ma che sono indispensabili per far andare davvero bene il Paese ma non si candiderà a questo appuntamento elettorale.

Il ministro ieri ha illustrato alla stampa i dati relativi alla spesa certificata presentata dall’Italia a Bruxelles e validati dalla Ragioneria generale dello Stato e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica. Qui sotto lo vediamo nelle numerose espressioni catturate per Formiche.net da Umberto Pizzi.

Tutti i programmi operativi dei fondi europei, tranne uno, hanno superato i target e non perderanno quindi risorse, ha spiegato Barca, sottolineando che “51 programmi operativi su 52 superano i target di spesa. La tagliola del disimpegno automatico scatta solo per il programma Attrattori culturali, naturali e turismo, che perde 33,3 milioni di euro, mentre per tutti gli altri programmi in ritardo la forte accelerazione compiuta nell’ultima parte del 2012 e la realizzazione del piano di Azione Coesione hanno consentito di conseguire e superare i target”.

“Questo importante risultato – ha sostenuto Barca – è stato conseguito grazie all’impegno di tutte le amministrazioni pubbliche, locali, regionali e centrali, alle sollecitazioni e al contributo di conoscenza del partenariato economico e sociale, alla pressione dei mass media favorita da una accresciuta trasparenza informativa. Questo risultato rafforzerà ulteriormente la nostra posizione negoziale al prossimo Consiglio europeo che definirà il quadro finanziario 2014-20”.

“Restano per gli anni 2013-2015 – ha aggiunto il ministro – la sfida e l’opportunità di realizzare interventi di qualità con i restanti 31,2 miliardi da spendere. È una sfida perché fortissimo dovrà rimanere l’impegno anche grazie alle innovazioni introdotte, è un’opportunità perché aiuterà a contrastare il ciclo economico”.

Molti programmi, ha spiegato Barca, “hanno speso in misura anche assai superiore al target, in tutte le aree del Paese. La spesa certificata fino a oggi per il complesso dell’Italia (18,3 miliardi) ha così superato significativamente (di oltre 2 punti percentuali) il target nazionale”. Nei 14 mesi fra l’ottobre 2011, “quando l’Italia a causa dell’assai modesto livello di spesa concordò con l’Unione europea l’adozione di misure straordinarie, e il 31 dicembre 2012, è stata realizzata una spesa certificata di 9,2 miliardi, più di quanto si era speso nei precedenti 58 mesi”.

Nel complesso, considerando la riduzione della dotazione del cofinanziamento nazionale realizzata in tre fasi (dicembre 2011, maggio e dicembre 2012) e destinata al piano di Azione Coesione, la spesa ha raggiunto il 37% degli importi disponibili. Le Regioni più sviluppate raggiungono il 45,4% delle risorse, mentre le Regioni meno sviluppate raggiungono il 33,2%.

“Nel conseguimento di questo importante risultato – aggiunge il ministro – decisivo è stato il ruolo del piano di Azione Coesione, che ha rimesso in circolo risorse per 12,1 miliardi (di cui 9,9 attraverso la riduzione del cofinanziamento nazionale).
Si conferma anche l’utilità dei target di spesa intermedi nel mantenere costante la pressione sugli attuatori: saranno quindi mantenuti – conclude – con un rafforzamento delle regole di governo”.

La fotomania di Pizzi per Barca

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