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Attenzione, leghisti: la vostra proposta, che sarà il perno dell’alleanza con il Pd,l ha più svantaggi che vantaggi. Può essere sintetizzata così, politicamente, l’analisi che il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ha affidato al Sole 24 Ore che ha approfondito la proposta del Carroccio capitanato da Roberto Maroni di “attribuire alla regione Lombardia il 75% del gettito dei tributi erariali”. Una proposta, riconosce Giarda, uno dei massimi esperti di finanza pubblica, che “si inserisce nel quadro dell’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, sul principio dell’autonomia differenziata”.

Però in altre circostanze – secondo il ministro – “la Lega Nord avrebbe proposto di attribuire a tutte le regioni il 75% del gettito dei tributi oggi statali, sotto forma di compartecipazioni o, più radicalmente, attraverso la cessione della titolarità di tributi oggi statali, sotto forma di compartecipazioni o, più radicalmente, attraverso la cessione della titolarità di tributi capaci di generare l’importo corrispondente”.

L’economista della Cattolica, che durante il governo Berlusconi per conto del ministero dell’Economia retto da Giulio Tremonti aveva coordinato uno dei tavoli tecnici per la riforma della contabilità pubblica, ritiene comunque che “la devoluzione di maggior reddito alle regioni va però vista insieme all’ampliamento delle competenze di spesa”. Come dire: occhio alle controindicazioni, cari leghisti.

Dall’operazione proposta dalla Lega, “si avrebbero almeno tre conseguenze macro più o meno sgradevoli a seconda dei punti di vista”, ha scritto Giarda.

Primo: “Tutti o gran parte degli interventi futuri di contenimento della spesa pubblica (e di possibile conseguente riduzione della pressione fiscale) andrebbero a gravare sul sistema delle autonomie dato che lo Stato si manterrebbe le sole spese per i servizi generali, difesa e sicurezza (circa 84 miliardi) e poco altro”.

Secondo: “Al sistema delle autonomie potrebbe essere assegnato l’interessante compito di gestire i trasferimenti interregionali di risorse finanziarie dalle regioni più ricche (Lombardia compresa) diretti a realizzare la perequazione a favore delle regioni con capacità fiscale più bassa”.

Terzo: “Ridefinire il finanziamento delle autonomie speciali che attualmente ricevono quote di gettito dei tributi erariali anche superiori al 75% senza preventiva deduzione del costo del debito pubblico”.

Conclusione: “Hard work – ha scritto Giarda – per un serio lavoro di riforma”.

Giarda smonta la devoluzione lombarda alla Maroni

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