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Doveva trionfare l’amore e invece “la giornata dei baci” promossa dagli attivisti gay a Mosca è finita con lanci di uova marce, zuffe e numerosi fermi sotto le mura della Duma di Stato, la camera bassa del Parlamento russo. Alcuni partecipanti si sono baciati, per contestare la legge che vieta la propaganda dell’omosessualità, per ora solo a San Pietroburgo (ma la norma potrebbe essere estesa a tutta la Russia, passando proprio attraverso la Duma).

Gli attivisti sono stati immediatamente attaccati da chi evidentemente non era d’accordo con loro a colpi di uova e insulti. Come risultato 10 persone sono state fermate. Nel verbale non c’era una parola sui baci, ma la condanna per turpiloquio e zuffe. Sei dei fermati sono stati poi portati dalle forze dell’ordine alla stazione di polizia per condotta disordinata.

Quando i rappresentanti del movimento gay sono stati portati in tribunale, il giudice di pace ha ritenuto la documentazione non corretta e i fermati sono stati riportati al dipartimento di polizia. Di conseguenza, solo ieri sera i partecipanti del “bacio” sotto la Duma sono stati rilasciati. In custodia hanno trascorso circa 30 ore.

Ecco come è finita la giornata dei baci a Mosca

Doveva trionfare l'amore e invece "la giornata dei baci" promossa dagli attivisti gay a Mosca è finita con lanci di uova marce, zuffe e numerosi fermi sotto le mura della Duma di Stato, la camera bassa del Parlamento russo. Alcuni partecipanti si sono baciati, per contestare la legge che vieta la propaganda dell'omosessualità, per ora solo a San Pietroburgo (ma la norma…

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