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Albertini o Ambrosoli? Questo è il problema. Si arricchiscono giorno dopo giorno di nuovi nomi i fronti a sostegno dei due candidati alla presidenza della Regione Lombardia.

L’endorsement di Formiche
Formiche.net è scesa in prima persona in campo con l’endorsement ad Ambrosoli e l’appello a cattolici e Italia Futura affinché scegliessero da che parte stare: “Personalità cattoliche come Andrea Oliverio, Carlo Costalli e Andrea Riccardi – solo per citarne alcune – si sentono più rappresentate da Ambrosoli e dall´idea politica che rappresenta o sono per un lifting (neanche troppo efficace) del vecchio centrodestra?
Al di là della buone intenzioni, gli italofuturisti debbono discutere di questo il 17 novembre alla loro convention: se andare alla terza Repubblica con un Ambrosoli o con un Albertini. È la dura legge della politica quella che impone di fare delle scelte”, chiedevamo.

Il dibattito sul tema
Il sito sta ospitando la discussione che questa scelta di campo suscita. Romano Perissinotto, membro del direttivo di Italia Futura Lombardia, ha spronato i dubbiosi nei partiti e nei movimenti liberali e moderati a sostenere Albertini alla presidenza. E, sempre in favore dell’ex sindaco, si è espresso il presidente di Mcl Carlo Costalli, a nome di tutte le 7 associazioni che compongono il forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Anche se oggi Andrea Olivero, presidente delle Acli ha frenato: “Questi sono elementi che sono usciti in maniera affrettata e non corretta – ha spiegato in un´intervista a ´Radio vaticana´ – Crediamo che sia necessario aprire un confronto serio tra le nostre organizzazioni e soprattutto con la politica e, sulla base di questo, andare poi a trovare le convergenze e dare eventualmente il nostro sostegno”.

Anche l´Udc sembra fare un passo indietro con le parole di Pier Ferdinando Casini a margine del Ft Italy summit, dopo aver espresso nelle scorse settimane apprezzamenti per Ambrosoli: “l´Udc deciderà quale candidato appoggiare per la presidenza della Regione Lombardia quando saranno chiare le carte in tavola. Abbiamo espresso opinioni positive sulle persone – ha aggiunto Casini riferendosi a una nota congiunta del segretario regionale del capogruppo al Pirellone -, bisogna avere una grande discontinuità perché sappiamo cosa ha fatto la maggioranza di Formigoni e sappiamo che c´era una alternativa che si chiama Penati. La discontinuità deve esserci a destra come a sinistra”.
Quanto al penalista Ambrosoli, Casini ha detto che si tratta di “un´ottima persona, con ottimi propositi, speriamo che riesca a concretizzarli”, ha concluso.

L’editorialista Gianni Gambarotta, in una lettera, ha fatto notare come l’alternativa lombarda tra i due sia così virtuosa da far immaginare un futuro incoraggiante se fosse così anche a livello nazionale:
“Gabriele Albertini non è esattamente un uomo nuovo, essendo stato sindaco di Milano portato da Silvio Berlusconi. Però ha retto con dignità Palazzo Marino e, se eletto, farà probabilmente altrettanto dall´ultimo piano di quella follia che è il nuovo grattacielo della Regione, nato dalla megalomania di Roberto Formigoni.
L´elettorato di sinistra può invece puntare su Umberto Ambrosoli: persona eccellente, non c´è dubbio, per la quale ho visto che Formiche.net si è spesa con il suo endorsement. Non si possono che condividere le argomentazioni a suo favore, con un unico neo: non ha mai gestito nulla di rilevante. E la Lombardia, uscita da 18 anni di cura Formigoni, ha bisogno di mani esperte. Comunque, se verrà eletto, ce la metterà tutta per fare bene e, sono convinto, ci riuscirà.
La cosa bella è che la Lombardia ha di fronte a sé un´alternativa virtuosa: se fosse così a livello nazionale, ci attenderebbe un futuro incoraggiante”.

Negativo invece il giudizio di Paola Caporossi. Per il direttore della Fondazione Etica il fatto che i partiti abbiano selezionato candidati fuori dai propri confini rappresenta una sconfitta per la politica: “E’ veramente la sconfitta della politica e un’umiliazione senza precedenti dei partiti, ridotti ormai a subappaltare la propria funzione a terzi, dietro il cui brand tentano maldestramente di camuffare il proprio”.

Il senatore del Pd Pietro Ichino fa poi notare in un post sul suo blog, ripreso da Formiche.net, le contraddizioni tra la scelta in Lombardia e quella nazionale di Pierluigi Bersani: “Se nella regione più politicamente importante e più avanzata d´Italia, per provare a vincere, il partito di Bersani decide con tanta determinazione e immediatezza di ignorare i malumori alla sua sinistra e delegare la guida a una personalità eccellente che rappresenta un perfetto punto d´incontro con il Terzo Polo di Casini e Montezemolo, che senso ha, sul piano nazionale, mantenere l´asse privilegiato con Sel?”

I fronti si allargano
Altro che Matteo Renzi con Giorgio Gori. “Carlo Lomartire (e Scalpelli) con Albertini, Stefano Rolando con Ambrosoli: in Lombardia confronto fra grossi calibri della comunicazione” twittava oggi il giornalista del Corriere della Sera Edoardo Segantini nel descrivere i nuovi acquisti dei due candidati al Pirellone.
Cento personalità della società civile si sono espresse in un appello pro Albertini. Tra queste il potente direttore delle relazioni esterne ed istituzionali di Fastweb Sergio Scalpelli, Alberto Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni, Luigi Amicone, direttore di “Tempi”. Vicini all’ex sindaco milanese praticamente tutta Comunione e liberazione e formigoniani vari, tra cui il Celeste in persona.

Ambrosoli, che ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi come governatore per il centro sinistra ma che probabilmente dovrà confrontarsi con altri sfidanti alle primarie, ha fatto sapere di aver chiamato a coordinare “il progetto di aggregazione in un patto civico” alla base della sua candidatura a Stefano Rolando, l´uomo che ha contribuito alla campagna elettorale di Giuliano Pisapia. Rolando è professore universitario ed ex direttore generale alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Intorno al nome dell’avvocato si raccolgono sempre più persone: un appello è stato firmato tra l´altro, da tre assessori della giunta Pisapia (D´Alfonso, Castellano e Guida) e a sorpresa dall´ex leghista Giancarlo Pagliarini, già ministro del bilancio nel primo governo Berlusconi. E poi alcuni docenti universitari (Martinotti, Zenoni, Morazzoni), vari giornalisti e professionisti.

Albertini o Ambrosoli? Il dibattito ferve

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