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C’era molta attesa per i dati di settembre sull’occupazione diffusi dal Council of economic advisers della Casa Bianca. Da maggio, gli indici erano molto bassi e giocavano a favore del candidato repubblicano, Mitt Romney. Era facile attaccare il concorrente democratico, Barack Obama, con i numeri in mano: più di 8% di disoccupazione.
 
Come ha ricordato James Politi sul Financial Times, “a seguito degli scarsi numeri mensili di posti di lavoro che sono stati segnalati a marzo e aprile, il candidato repubblicano ha guadagnato 1,9 e 2 punti percentuali, rispettivamente, più di Obama nei sondaggi”. Stesso scenario per il mese di maggio e giugno. A luglio i dati erano ancora scoraggianti e solo agosto aiutava Obama a restare a galla.
Tutti aspettavano ansiosi il rapporto di questo venerdì. Dopo il dibattito presidenziale di mercoledì, un sondaggio della Reuters/Ipsos registrò l’aumento di consenso del 51% per Romney, mentre Obama è rimasto al 56%. Per cavalcare l’ondata in salita i repubblicani aspettavano il rapporto di settembre e si appoggiavano all’analisi di molti economisti che proiettavano un aumento del 8,2%.
 
Invece il dipartimento del lavoro ha informato ufficialmente di un’inaspettata discesa a 7,8%, il punto più basso da gennaio del 2009, grazie a 114.000 nuovi posti di lavoro. La rianimazione dell’occupazione ha smontato la strategia di attacco all’attuale presidente americano e le denunce di alterazione sono subito partite dalla parte repubblicana.
 
“Resta ancora molto lavoro da fare, ma i dati sull’occupazione sono un’ulteriore prova che le ferite provocate all’economia americana dalla peggiore crisi dalla grande depressione sono in continua guarigione”, è stato il commento di Alan Krueger, presidente del Council of economic advisers.
 
Durante la gestione del presidente Obama, la disoccupazione non era mai scesa sotto l’8%. Anzi, è arrivata al 10% a metà del 2009. Obama ha detto che ha bisogno di più tempo, altri quattro anni, per proteggere l’economia americana dai colpi della recessione e con gli ultimi dati ha avuto le prove che sta percorrendo la strada giusta.
 
Ma non sarà facile. Solo Ronald Reagan nel 1984 è riuscito a essere confermato con un indice di disoccupazione del 7,2%, ma prima la crisi aveva fatto raggiungere il 10,2% . Il lavoro è al centro del dibattito elettorale e tutte le parti coinvolte sanno che su questo argomento si gioca in maniera decisa il risultato del prossimo 6 novembre.
 

Saranno i disoccupati a decidere le presidenziali Usa

C’era molta attesa per i dati di settembre sull’occupazione diffusi dal Council of economic advisers della Casa Bianca. Da maggio, gli indici erano molto bassi e giocavano a favore del candidato repubblicano, Mitt Romney. Era facile attaccare il concorrente democratico, Barack Obama, con i numeri in mano: più di 8% di disoccupazione.   Come ha ricordato James Politi sul Financial…

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