Skip to main content
“Le primarie del Pd saranno uno spettacolo unico”. Parola di Claudio Cerasa, capo redattore del quotidiano il Foglio, e uno dei massimi conoscitori dei segreti del Pd. Gli spunti, le provocazioni e le analisi che Cerasa dispensa sul suo seguito blog Cerazade sono uno degli appuntamenti imperdibili per buona parte della dirigenza del vertice del Partito democratico, e non solo. Il giornalista del Foglio non si sbilancia sull’esito delle primarie, né vuole svelare se andrà a votare e per chi voterà, ma dalla conversazione con Formiche.net traspare una consonanza con le parole e l’opera del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che sfida il segretario Pier Luigi Bersani: “Renzi può rappresentare quello che Berlusconi ha realizzato a destra, un federatore. Ecco, il sindaco di Firenze può essere un buon federatore del centro sinistra. Una specie di Prodi moderno”.
 
Cerasa, i numeri di Renzi che spaventano il Pd, come svelato da Formiche.net grazie a uno studio dell´Istituto Piepoli, significano davvero che il sindaco di Firenze può vincere le primarie?
 
I numeri di Renzi al momento valgono quello che valgono, ma di sicuro si può dire che Renzi nelle prossime settimane ha grandi chance di ridurre la sua distanza da Bersani per la semplice ragione che mentre l’elettorato cui si rivolge il segretario del Pd è ormai diciamo “saturo”, quello cui si rivolge il sindaco di Firenze è invece ancora potenzialmente attivo, e se Renzi riuscirà a stimolare come si deve gli indecisi del centrosinistra avrà non buone ma ottime possibilità di imporsi alle primarie.
 
C’è differenza per Bersani e Renzi tra turno secco o doppio turno nelle primarie?
 
Sì, molto dipenderà dal sistema che il Pd sceglierà di adottare. Se sarà un turno secco Renzi ha più probabilità di imporsi su Bersani (Vendola andrebbe a rubare infatti voti al segretario e non a Renzi) ma se sarà un doppio turno la sfida diventa molto più complicata e la sinistra sinistra, che nel Pd è maggioritaria, si ricompatterebbe tutta per difendere il suo segretario.
 
Ipotizziamo un successo di Renzi. Quali conseguenze avrà sul Pd? Lo rafforzerà o lo farà deflagrare?
 
Il successo di Renzi, a mio avviso, rafforzerebbe l’idea originaria con cui è nato il Pd e aiuterebbe il partito a declinare quella che un tempo si chiamava vocazione maggioritaria. Le conseguenze di un successo di Renzi sono meno prevedibili delle conseguenze di un successo di Bersani, ma a mio parere in caso di vittoria di Renzi si andrebbero a formare due movimenti uguali e contrari difficilmente controllabili: da un lato un’emorragia rossa, con gli esponenti più di sinistra e più radicali del partito che avrebbero più difficoltà a sentirsi rappresentato in un Pd cripto-liberista; e dall’altro invece attiverebbe un processo di inclusione che porterebbe una buona parte dei famosi moderati e liberali incerca di autore all’interno del Pd e che contribuirebbe a trasformare il Pd in un partito ovviamente meno continentale, e meno sul modello Pse, e più americano, e con un baricentro orientato meno a sinistra e più verso il centrosinistra.
 
Quali sono i punti di forza e quelli di debolezza di Renzi?
 
I punti di forza di Renzi sono legati più che alla parolarottamazione (concetto che ormai è stato adottato da tutte le nuove levedel centrosinistra e che sembra essere diventato ormai una promessaimplicita del segretario del Pd che più volte negli ultimi tempi ha promessoche nel caso in cui dovesse essere lui il prossimo presidente del Consiglio nonpiazzerà nei posti chiave del governo, salvo alcuni casi specifici) alla suacarta d´identità. Il vero punto di forza di Renzi, invece, è il messaggiopolitico che si nasconde dietro la sua carta d’identità. Renzi è nato nel 1975e fa parte di una generazione che non ha mai trovato sulle proprie schedeelettorali né gli scudicrociati né le falci e i martelli. E in modo esplicitola sua candidatura ha come scopo quella di dare un volto a una generazione chenon si riconosce in nessuno degli attuali partiti, che non si eccita a sentireparlare di alleanze e apparentamenti e che sogna di poter avere un sistemapolitico semplice semplice con due grandi partiti che si contendono lapagnotta.
 
Renzi come una sorta di Berlusconi di sinistra?
 
Renzi potrebbe essere, come Berlusconi è stato a destra, un buon federatore del centrosinistra, una specie di Prodi moderno, conuna narrazione però più fluida, più accattivante e per certi versipiù credibile. Qui però, nell’ambito dell’essere federatore, nasconoi problemi perché un buon federatore dovrebbe essere capace di catturareconsensi ovunque, e non solo tra i moderati, mentre sul fianco sinistro Renzi èmolto scoperto e la sua proposta politica sembra difficilmente appetibile peril mondo della vecchia sinistra.
 
Non pensa che Renzi sia più assimilabile a un´area di centroliberale con l’Udc di Pier Ferdinando Casini, Fermare il Declino promosso daOscar Giannino e Italia Futura fondata da Luca Cordero di Montezemolo?
 
In teoria sì. Molte delle idee di Renzi sono condivise dal puntodi vista ideale dai centristi, e non è un mistero che Montezemolo, peresempio, condivide molto dell’impianto politico proposto dal sindaco diFirenze. Renzi però, come Prodi in fondo, è un bipolarista convinto e sache un’altra sua fiche importante nella corsa alla premiership èproprio quella di essere un magnete naturale per l’eterno mondo in cerca diautore del Centro. Il paradosso però è che in questa fase il Centro di Casini,pur essendo politicamente più in sintonia con il Pd renziano, vede Renzi comefumo negli occhi mentre vede in Bersani un alleato più affidabile. Paradossosolo fino a un certo punto però, perché tutto in fondo si lega a uno dei tantitemi di queste primarie. Bersani e Casini infatti fanno parte di unagenerazione politica cresciuta sotto l’ombrello del compromesso storico e hannoin modo quasi naturale nel loro Dna l’idea che il centrosinistra per governaredebba far coesistere una parte politica che si deve dedicare alla sinistra euna che invece si deve dedicare al centro. Renzi invece, forse anche perché nel1976 aveva un anno, sostiene di voler essere lui da solo a raccogliere i votidel centro e della sinistra. Sono due modi completamente diversi di intenderela politica, e anche per questo le primarie del Pd saranno uno spettacolounico.

Renzi? Sarà il Prodi moderno

“Le primarie del Pd saranno uno spettacolo unico”. Parola di Claudio Cerasa, capo redattore del quotidiano il Foglio, e uno dei massimi conoscitori dei segreti del Pd. Gli spunti, le provocazioni e le analisi che Cerasa dispensa sul suo seguito blog Cerazade sono uno degli appuntamenti imperdibili per buona parte della dirigenza del vertice del Partito democratico, e non solo.…

Le reazioni al Monti-bis

Il leader dell´Udc, Pier Ferdinando Casini, chiudendo la festa del partito a Chianciano Terme che ha sostuito nel simbolo il cognome di Casini con ´Italia´ proprio per aprirsi a una premiership diversa, ha messo in campo senza più riserve la premiership di Mario Monti anche per la prossima legislatura. "Il presidente del Consiglio Mario Monti ribadisce che il suo orizzonte…

Dieci giorni di rievocazione con Ludi Romani

Ludi Romani, giunto quest’anno alla terza edizione, si svolgerà dal 9 al 18 settembre a Roma. Un festival che raccoglie molteplici forme di intrattenimento culturale: dalla musica al teatro fino ad arrivare alla danza e alla letteratura, dando naturalmente rilevanza agli aspetti didattici della divulgazione storica. Un’occasione quindi per riflettere e divertirsi, rievocando la civiltà romana in tutti i suoi…

Svendita alla Warhol Foundation. Fuori tutta la collezione

A 25 anni dalla morte di Andy Warhol, la sua fondazione vende tutto. Circa 350 dipinti e oltre 100 serigrafie saranno messe sul mercato e battute all’asta da Christie’s nei prossimi mesi. Secondo le stime l’operazione dovrebbe generare un patrimonio da 100 milioni di dollari, permettendo così alla Warhol Foundation for the Visual Arts di incentivare i suoi programmi a…

Sara Tommasi, eros e civiltà

Nonostante l’infuriare della crisi economica, l’estate porta comunque sui media il tradizionale carico di notizie “leggere”, a metà fra lo scandaloso e l’ammiccante. Per esempio, ha suscitato qualche scalpore la partecipazione della show-girl Sara Tommasi al suo primo film porno. Fra annunci falsi di possibili coinvolgimenti nel porno anche della Minetti e richieste di candidatura da parte di Scilipoti, anche…

Diamo una lezione alla Merkel

In Europa molti invocano un rilancio della crescita economica attraverso le “riforme strutturali”, rimanendo ancora su un sentiero di austerità e di consolidamento fiscale. Il problema purtroppo sembra essere che ci vuole davvero troppo tempo a vedere dei risultati. Dobbiamo rilanciare crescita e competitività e dare fiato al credito, all’economia e agli investimenti oggi, non fra dieci o venti anni.…

La pochezza dei leader non fermi l’Unione

I rapporti fra gli Stati stanno cambiando. La conseguenza più importante è che quasi tutti i Paesi stanno perdendo la loro sovranità di fronte alla strapotenza della finanza internazionale. Il discorso vale per tutti i Paesi del mondo tranne due: Stati Uniti e Cina. Mentre cambiano i rapporti di forza politici, cambiano profondamente anche i rapporti nel mondo economico: la…

La storia e il futuro sono l’Europa

Senza eserciti né identità, l’ombra anonima dei mercati e della finanza pare in grado di annientare in un attimo millenni di fatiche, di speranze ma anche di forti resistenze nei confronti del modello unitario e omogeneo. Allora è importante restare uniti, sentirsi uniti per combattere il nemico moderno L’idea di Europa nasce come un mito e si consolida rapidamente all’affacciarsi…

Ricercando la sovranità perduta

Ci troviamo davanti ad una crisi di sovranità. Come in tutte le transizioni storiche importanti, tutto si sta rinegoziando, compresi i termini della sovranità. La crisi finanziaria chiude una stagione storica ben precisa: quella le cui premesse sono state gettate negli anni ‘80 con l’avvento del neoliberismo nei Paesi anglosassoni – da intendersi come risposta alla crisi di questi stessi…

Europa, un lavoro a metà

La creazione dell’unione economica e monetaria è un caso unico nella storia degli Stati sovrani. L’eurozona rappresenta una “società di Stati” di tipo completamente nuovo, tale da trascendere il tradizionale concetto di sovranità westfaliana. Come gli individui all’interno di una società, i Paesi membri dell’eurozona sono indipendenti fra loro, e al tempo stesso, interdipendenti. Si influenzano a vicenda, nel bene…

×

Iscriviti alla newsletter