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Innovazione diffusa, sinergia tra amministrazione locale, imprese e mondo della ricerca, miglioramento costante della qualità della vita e dei servizi: le smart cities stanno gradualmente cambiando il paradigma nelle politiche urbane di numerosi Paesi europei, favorendo l’emergere di nuove modalità di interazione tra cittadini e servizi pubblici e più in generale un approccio totalmente nuovo verso l’utilizzo delle tecnologie del presente e del futuro nelle aree urbane. Con il lancio dell’iniziativa smart city per un investimento complessivo di 80 milioni di euro, la Commissione europea sta rilanciando su vasta scala l’utilità di questi modelli capaci di coniugare innovazione e sostenibilità come modalità di crescita valida per le città europee di medie e grandi dimensioni.
 
Genova e Torino sono fra le città italiane più attive in questa prima fase dell’iniziativa europea, che sta concentrando lo stanziamento su priorità come la gestione integrata dei sistemi energetici urbani nei trasporti e la riqualificazione energetica degli edifici. Numerose città europee sono invece già attive da qualche anno con una serie di iniziative capaci di dare molteplici significati al concetto di smart city, declinandolo in forme totalmente diverse rispetto a città americane come Seattle, Portland e Houston, dove l’elemento dell’innovazione tecnologica è predominante rispetto a quelli del miglioramento della qualità della vita e della progettazione partecipata degli interventi.
 
È il caso di Amsterdam, che ha fatto del progetto Utrechtsestraat climate street la punta di diamante della più ampia strategia Amsterdam smart city, che coinvolge istituzioni locali, imprese e cittadini nell’opera di riduzione delle emissioni di CO2 attraverso un pacchetto di interventi integrati. Obiettivo dell’amministrazione della capitale olandese è quello di coinvolgere residenti e commercianti della Utrechtsestraat nella progettazione e nella realizzazione di interventi per il contrasto alla CO2, a partire dalla mappatura delle emissioni e alla progressiva installazione di smart meters e smart plugs per la riduzione dei consumi.
 
Il coinvolgimento dei cittadini si è reso necessario anche in altri interventi-chiave del piano, come nei progetti West orange e Geuzenveld che hanno visto l’installazione di sistemi intelligenti di gestione dei consumi energetici domestici in oltre novecento abitazioni per migliorare la consapevolezza dei consumi dei singoli apparecchi elettrici da parte dei cittadini, fornendo loro indicazioni e consigli utili su come risparmiare energia.
 
L’attenzione ai bisogni del cittadino è l’elemento al centro anche della smart strategy di Helsinki, che ha favorito lo sviluppo di nuovi servizi e piattaforme a vantaggio dei cittadini attraverso gli open data e la costante collaborazione con imprese e centri di ricerca del territorio. Tra i principali risultati di questa sinergia ci sono gli Intelligent traffic services, che hanno favorito il monitoraggio e la condivisione in tempo reale delle informazioni sul traffico o sui progetti di costruzione in corso. Smart anche i servizi forniti da Tallinn, che già dal 2005 ha messo a disposizione dei residenti l’Id-ticketing system, biglietti elettronici per i trasporti pubblici con tariffe personalizzate per ogni categoria di utente grazie all’impiego delle carte di identità elettroniche.
 
Tale sistema sarà presto superato da una misura ancora più innovativa decretata da un referendum locale, ovvero la totale gratuità dei trasporti pubblici per i residenti a partire dal 2013. L’obiettivo è quello di favorire un ampio utilizzo della rete di trasporto pubblico locale. Ma avanzati sono anche i servizi dedicati agli automobilisti, come il sistema di mobile parking, che consente il pagamento della sosta attraverso messaggi di testo.
La collaborazione tra università e imprese del settore Ict si è rivelata decisiva per la realizzazione dell’agenda smart di Tallinn, che nel Technology park tehnopol ospita oltre 150 imprese con circa venti start up, più di 14mila studenti e mille ricercatori con cinque centri di ricerca su una superfice complessiva di 36mila metri quadrati.
 
L’obiettivo di Tallinn di diventare punto di riferimento per l’innovazione nel proprio contesto regionale e su scala internazionale è condiviso anche da altre smart cities scandinave che hanno puntato sul rapporto tra imprese e mondo della ricerca per rendere più sostenibile il territorio. È il caso di Aarhus, che ha reso la cittadella tecnologica di Katrinebjerg parte integrante della fabbrica urbana, con l’obiettivo di renderlo un “world-class environment” per le imprese tecnologiche.
Il distretto, che ospita già un numero significativo di imprese ed istituti di ricerca nel campo delle nuove tecnologie, intende diventare un incubatore di idee alimentato dal costante coinvolgimento di utenti ed esperti nell’innovazione con un legame costante con altre compagnie dislocate nel resto della circostante regione dello Jutland.
 
Il volto della smart Aarhus del futuro sarà però rappresentato dal Navitas park, che diventerà il nuovo hub cittadino per l’innovazione, l’apprendimento e l’energia ed ospiterà strutture adatte a favorire il rapporto tra ricerca e imprenditorialità.
Ispirato al modello di Katrinebjerg, Navitas park rappresenta la sua versione aggiornata che mantiene però intatto il legame con la business community cittadina, per rilanciare l’importanza della ricerca per il futuro sviluppo dell’intero contesto urbano. La sua inaugurazione coinciderà con quella del nuovo waterfront cittadino e rappresenta il simbolo di una città-laboratorio che già da tempo sperimenta soluzioni e pratiche di una vera e propria “rivoluzione digitale urbana”, capace di mettere le nuove tecnologie al servizio della sostenibilità.
 
Di taglio completamente diverso è l’intervento che si prepara a lanciare Paredes, la cittadina portoghese a 15 chilometri da Porto che sarà completamente riqualificata facendo prevalere le logiche della software industry su quelle tradizionali dell’urbanistica. Entro il 2015 Paredes diventerà il primo centro urbano al mondo interamente connesso da una rete di cento milioni di sensori gestiti da un sistema intelligente di controllo. Grazie ad esso, saranno messe in rete le informazioni sul funzionamento di tutti i servizi urbani elaborate con l’aiuto di tecnologie fornite dalla McLaren electronic systems, con un sistema mutuato da quello in uso nelle unità di controllo elettronico delle auto di Formula uno.

Esempi virtuosi (da imitare)

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@paolomadron

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