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Dopo i risultati delle elezioni di ieri in Grecia, sarà estremamente difficile la formazione di un nuovo governo.
Stando ai dati diffusi dal ministero dell´Interno riguardanti il 95% dello spoglio delle schede, i due partiti filoeuropeisti e filoausterità, il Pasok (socialista) e Nuova Democrazia (destra), che governano assieme in un governo di unità nazionale dalla fine del 2011, sono stati pesantemente sanzionati dalle urne e hanno raccolto assieme appena il 32,4% dei voti.
 
Nonostante il premio di maggioranza, tradotto in seggi questa percentuale equivale a 150 seggi, vale a dire uno in meno rispetto della maggioranza assoluta di 151.
Il messaggio degli elettori contro i partiti che hanno accettato le draconiane condizioni dell´Ue è chiaro. La formazione del futuro governo di Atene sarà quindi molto problematica e metterà a rischio il proseguimento della politica di rigore dettata dall´Unione europea e dal Fondo Monetario internazionale. Inoltre il panorama politico vede il crollo del bipartitismo e l´emersione fortissima dei partiti anti austerity.
 
I grandi vincitori sono il partito radicale di sinistra Syriza, contraria alle misure di austerità concordate da Atene con i suoi creditori, e il partito neo-nazista Chryssi Avghi (Alba dorata), che entra per la prima volta in Parlamento. Syriza ha ottenuto il 16,6% dei voti, pari a 51 seggi, più del triplo rispetto al voto del 2009, mentre Alba dorata ha conquistato il 6,9%, pari a 21 deputati.
 
Il leader neo-nazista, Nikos Mihaloliakos, ha affermato ieri sera che il suo gruppo si batterà contro gli “usurai mondiali” e la “schiavitù” imposta ad Atene dall´Ue e dal Fmi. Il Parlamento greco accoglierà così sugli stessi banchi questi nuovi deputati e il vecchio eroe della resistenza Manolis Glezos, 89 anni, che quando era 18enne strappò via dall´Acropoli la bandiera con la svastica e oggi è stato eletto con Syriza. Ieri sera, il leader della sinistra, Alexis Tsipras, 37 anni, ha festeggiato nel centro di Atene, sottolineando come l´esito elettorale abbia “privato di qualsiasi legittimità il memorandum” d´intesa che prevede misure di austerità in cambio di prestiti per complessivi 240 miliardi di euro, destinati a salvare il paese dal fallimento.
 
“Il nostro programma è un governo di sinistra che cancelli il memorandum … noi faremo di tutto perché il Paese abbia un governo che denunci l´accordo di prestito” con Ue e Fmi, ha sottolineato. Syriza chiede la sospensione del pagamento del debito, la cancellazione di una parte del debito pubblico e misure di rilancio; non chiede l´uscita della Grecia dall´euro.
 
Proprio il risultato ottenuto da Syriza potrebbe vanificare ogni tentativo di dare vita a una coalizione di unità nazionale con l´obiettivo di portare avanti il programma di austerità e mantenere il Paese nell´euro, come sollecitato ieri dai leader dei due principali partiti, il conservatore Antonis Samaras e il socialista Evangelos Vénizélos. Nuova Democrazia ha ottenuto finora il 19,06%, pari a 109 seggi, mentre Pasok ha conquistato il 13,31% dei voti, pari a 41 deputati. “E´ un sisma politico” ha dichiarato Panos Panagiotopoulos di Nuova democrazia.

Grecia, crollo dei partiti pro-austerity e boom della sinistra

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