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Crolla il Pdl, cede la Lega Nord, tiene il Pd, vola il Movimento cinque stelle. E per tanti comuni capoluogo di provincia saranno i ballottaggi del 20 e 21 maggio a dire l´ultima parola. Il plebiscito con passaggio al primo turno è per pochi sindaci: uno, quasi unica consolazione per il Carroccio, è Flavio Tosi che si conferma a Verona già a metà scrutinio. Tosi conquista una percentuale di consenso tra le più alte, il 57,3%, sbaragliando il candidato del centrosinistra Michele Bertucco, fermo al 22,7%.
 
Il centrodestra unito vince Gorizia, potrebbe spuntarla a Catanzaro (ma lo scrutinio è ancora in corso), per un soffio non si aggiudica altre città come Lecce. La Lega vince al primo turno a Verona, il centrosinistra unito si porta a casa subito 4 città (Frosinone, La Spezia, Pistoia e Taranto). E in capoluoghi importanti la corsa a due non vedrà alcun candidato riconducibile al centrodestra: a sfidare l´esponente del centrosinistra sarà un ´grillino´. Federico Pizzarotti con il 19,4% se la vedrà a Parma con Vincenzo Bernazzoli (25,2%). A Genova Marco Doria del centrosinistra non ce l´ha fatta al primo turno e si contenderà i voti con Enrico Musso candidato con una sua lista e sostenuto dal Terzo Polo. Paolo Putti, candidato 5 stelle, sfiora il ballottaggio aggiudicandosi oltre il 13%.
 
Caos schede a Palermo
A Palermo, con oltre il 47% dei consensi torna, vent´anni dopo, l´ex sindaco, Leoluca Orlando sostenuto da Idv e Sel.
Nel pomeriggio però scoppia il caos nello scrutinio delle elezioni amministrative siciliane, dove l´Ufficio elettorale della Regione ha commesso un clamoroso errore d´interpretazione della nuova legge elettorale dell´isola, considerando ancora valido l´effetto dell´estensione del voto dal consigliere comunale al sindaco di riferimento.

In sostanza la legge elettorale siciliana, approvata l´anno scorso, prevedeva che i cittadini chiamati alle urne tracciassero un segno sul nome del candidato sindaco prescelto, a prescindere dall´appartenenza del consigliere comunale che hanno votato.
Questa “dimenticanza”, ha fatto sì che si venissero a creare schede “ibride”, con il voto espresso per il consigliere, ma non per il sindaco. Dunque non schede bianche, né schede nulle. A questo punto, i conteggi definitivi dovranno tenere conto sia di quelli espressi effettivamente per i candidati alla carica di sindaco, che saranno dunque ridimensionati notevolmente, ma anche della percentuale di schede “ibride” che non riportano cioè la preferenza diretta a nessun sindaco. Il favorito Orlando potrebbe perdere fino a 10-15 punti ma commenta: “Non temo il riconteggio”.
 
 
La Lega Nord perde le roccaforti di Monza e Cassano Magnago, la città natale di Umberto Bossi. Per il Terzo Polo, che si è presentato quasi ovunque in ordine sparso, i risultati sono deludenti ma il segretario dell´Udc Lorenzo Cesa sottolinea “la necessità di andare avanti” con il progetto. Da Fli Italo Bocchino parla di “tsunami del Pdl” e ricalca niente di meno che le parole di Beppe Grillo: “E´ la liquefazione del centrodestra”.
Buoni risultati per l´Idv che in alcuni comuni triplica i consensi e che a Palermo, con Leoluca Orlando, va al ballottaggio con il candidato ´ufficiale´ del centrosinistra Fabrizio Ferrandelli. Il leader dell´Idv Antonio Di Pietro rilancia “la foto di Vasto” invitando il Pd ad abbandonare ogni tentazione centrista.
 
Per il segretario del Pdl Angelino Alfano “nessuno può festeggiare, c´è stata una sconfitta ma non una catastrofe come quella che si vuole attribuire al Pdl”, mentre Berlusconi dalla Russia lo smentisce: “Risultati sopra le mie aspettative”.
Soddisfatto, invece il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “C´è un nettissimo rafforzamento del Pd e del centrosinistra – ha detto – in tante città italiane, uno tsunami nel centrodestra, un´avanzata di Grillo: questi sono i dati della realtà non ci si discosta da questi”.
 
Trionfante Grillo che ha festeggiato, su Facebook, su Youtube e sul suo Blog, sottolineando la conquista di un comune nel vicentino (“E´ l´inizio della terza Repubblica”): “I cittadini senza soldi, autofinaziandosi, sono andati a votare se stessi, è un cambiamento epocale. Invece della rigenerazione di cui parlava il nostro presidente della Repubblica c´è stata una liquefazione, quella dei partiti”. E a Genova il Movimento 5 stelle è ufficialmente il secondo partito.

Il punto sulle amministrative 2012

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@masechi

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