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La Rai deve rimodulare la propria offerta tv. È imprescindibile e questa scelta strategica può e deve partire dallo sport. C´è una partita molto importante infatti che si giocherà nelle prossime settimane, sottaciuta da parte dei principali mezzi di informazione. È quella dell´acquisizione dei diritti tv di importanti eventi sportivi, a partire dalla Formula Uno, fino ad oggi tra i “cavalli di battaglia” della tv pubblica. Serve velocità, pertanto, strategia e voglia di dialogare con altri soggetti seppur concorrenti, come nel caso di Sky (proprietaria dei diritti della Formula One championship).
 
Quello che emerge, guardando la situazione dall´esterno e con un occhio distaccato, è un vero e proprio immobilismo, sia da parte dell´azienda Rai, che si sta richiudendo in un “cul de sac”, sia da parte di chi è delegato alla individuazione di potenziali mercati di ascolto, che a loro volta, possono raggiungere due fondamentali risultati: il mantenimento di quell´imprescindibile funzione di “servizio pubblico”; dall´altro il raggiungimento di quei risultati commerciali, sotto il profilo di introiti pubblicitari, che servono, soprattutto in un momento di difficoltà economica, a far pareggiare almeno i conti aziendali.
 
Da fin troppo tempo sembra evidenziarsi questa forma di immobilismo, che, più che riferirsi ad una legittima strategia negoziale, appare dettata dall’impossibilità di assumere decisioni strategiche di rilievo, a fronte di un “limbo” politico, che, forse, da fin troppo tempo, rallenta o impedisce qualsiasi scelta di peso, tanto nella definizione delle strutture di vertice, quanto negli indirizzi sull’offerta. È tempo di agire e di intervenire, partendo proprio dallo sport e dall´acquisizione di eventi di grande audience come, per esempio, la F.1. Format tv-sportivo che doveva essere già nel palinsesto Rai e che stranamente è ancora lì sul tavolo negoziale della dirigenza di viale Mazzini senza che nessuno, a sorpresa, l´abbia ancora acquistato.
 
Lo chiedono a gran voce gli appassionati di automobilismo che non hanno le opportunità economiche per comprare Sky, ma lo chiedono anche i giornalisti di Rai Sport, che hanno sempre dedicato grande attenzione e professionalità a questo prodotto sportivo. La parola d´ordine dovrebbe essere “dialogo”. L’attuale immobilismo della dirigenza della tv di Stato rischia di impoverire la scelta televisiva di milioni di fan, ignorando un mercato, quello dei diritti televisivi, sempre più caratterizzato dalla necessità di “interlocuzione” tra i vari player (come testimoniato dal recente accordo Sky-Mediaset sulle due coppe internazionali nel calcio o dalla condivisione, tra Rai e Sky, di grandi eventi come i Mondiali di Calcio e i Giochi Olimpici estivi e invernali). Speriamo quindi che la Rai si attivi in tempi brevi per assicurarsi questi 9 eventi in diretta e 11 in differita, perchè non si può pensare alla F.1 solo su una piattaforma tv. Sarebbe anacronistico, oltre che al di fuori dalle regole della libera concorrenza tra operatori.

Rai: È tempo di uscire dall'immobilismo

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