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In questi giorni si sente molto spesso la parola “immoralità”. Visti gli ultimi fatti di cronaca è fuor di dubbio che il termine possa rischiare di essere inflazionato. Viene da usarlo, però, ancora una volta, almeno a leggere l’ultimo avvicendamento al vertice di Alitalia. E’ con grande enfasi che il Ministero dell’Economia ha nominato presidente di Alitalia il presidente di Fintecna, Maurizio Prato. Per chi non è nei gangli della finanza e del carrozzone delle aziende pubbliche, Maurizio Prato è persona indiscutibilmente equilibrata e perbene oltre che uno dei fedelissimi di Romano Prodi. Da sempre, a cominciare dai tempi dell’Iri, passando per Fincantieri, Cogefir e poi Telecom, Grandi Stazioni e Fintecna, il suo curriculum è notevole, ma siamo così certi che possa fare bene come presidente di una compagnia aerea di bandiera che ormai è il fantasma di quella che fu? I sindacati si sono precipitati a dichiarare la loro felicità per la nuova nomina, e questo elemento preoccupa maggiormente. Si tratta dell’ennesimo caso di nepotismo prodiano, quello sì realmente immorale? La vicenda Alitalia attraversa molte fasi e sarrebbe impossibile riassumerle in poche righe, ma un dato balza immediatamente agli occhi; in sostanza, nel momento clou della gara pubblica, il Presidente del Consiglio ha puntato tutto sull’alzare l’asta scoraggiando, di fatto, tutti gli investitori interessati, sulle spalle dell’ignaro Rebonati, mentre ora che è il momento della trattativa privata chiama in campo un suo fedelissimo, l’ottimo Prato, ben sapendo che aver perso tutto questo tempo farà sì che uno straniero potrà acquisire la compagnia di bandiera italiana ad un prezzo da bancarella. Insomma, Prodi perpetua le sue mirabolanti gesta degli anni ’80 e pare senza soluzione di continuità.

Povera Alitalia e anche povero Prodi; qualcuno dovrebbe ricordargli che tra le cause della fine dell’impero romano vi erano la pressione fiscale troppo alta ed il nepotismo esasperato degli imperatori e dei loro amici. Finora il Presidente sembra aver riempito entrambe le caselle.

La decadenza dell'impero di Romano

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I samurai del Pd sanno come vincere

In aprile, durante le amministrative, il “gattopardo” democratico Ichiro Ozawa mise il suo onore su un piatto. Nonostante la vittoria di misura degli ultraconservatori capeggiati da Shinzo Abe, Ozawa dichiarò di giocarsi la faccia (e quindi la poltrona di presidente del maggiore partito d’opposizione giapponese, il Partito democratico, Minshuto) sulle elezioni alla Camera alta di 242 senatori. Pesano ancora più…

Niente Kirchner, lei è Cfk: ribelle, capricciosa e vincente

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Democrazia malata e dottori immaginari

Di am

A pochi minuti dalla candidatura via web di Enrico Letta, lo show must go on di Veltroni prosegue senza soluzione di continuità. I dieci punti di oggi suonano come dieci comandamenti della sinistra che sarà, però più glamour e meno biblici, perchè - si sa - le antiche scritture (così come gli antichi valori) rischiano di spaventare più che attrarre. E…

Veltroneide / Le lenzuolate di Walter. Di carta

Dopo le lenzuolate di Bersani, ecco quelle del candidato W. Le prime consistevano in riforme liberali soltanto parzialmente riuscite. Le seconde sono solo di carta. Grande quantità di piombo su Stampa (ecologia del fare), Sole 24 Ore (la creatività e le tre T) e oggi Corriere della Sera (le dieci riforme), scarsi risultati. Il Pd - almeno questa è la…

Il voto a 16 anni? Che sciocchezza!

Il voto a 16 anni: questa è la nuova parola d'ordine del candidato Walter, del Pd, di quasi tutti. Avendo da pochissimo superato la soglia dei trant'anni e facendo quindi parte della categoria degli anziani, ammettiamo il conflitto d'interessi ma diciamo con la stessa chiarezza che ci sembra proprio una stupidaggine. I giovani non hanno l'anello al naso (al massimo,…

Una sveglia per Confindustria - lettera al Foglio

Al direttore - La Confindustria sembra distratta. Non solo sulle pensioni ma anche sulla controriforma del mercato del lavoro. Con una mano la grande impresa, e non solo, accoglie positivamente la detassazione degli straordinari (misura sacrosanta!), con l'altra - solo la grande impresa - si copre gli occhi per non vedere lo scempio che si vuol fare della legge Biagi.…

Pensioni: scalino e “governino”

Invece dei Coraggiosi abbiamo visto all’opera un consiglio dei ministri di ignavi. La sinistra radicale protesta per finta volendo aiutare Prodi nel dare l’immagine di una scelta riformista. Lo scalino a 58 anni è una misura che ci rende ridicoli in Europa. Da oggi si può parlare del “governino” e certo non c’è da rallegrarsene. Se invece dei finti Coraggiosi…

A proposito di conio e di Porcellum

Al direttore - Che la moneta del Porcellum sia da considerare fuori corso non v'è dubbio. Che il conio tedesco sia un'ottima proposta (leggere la pdl Tabacci per credere) altrettanto non v'è dubbio. Che il tema sia liberare l'Udc dalla sovranità del Cav. per poi magari farla orbitare come un satellite nella galassia W è lecito avanzare qualche perplessità. La metafora…

Pensioni: coraggiosi e moderati Cdl collaborino

La riforma delle pensioni è un argomento su cui è giusto che le forze politiche abbiano la forza di trovare la soluzione migliore, nell'interesse del Paese e nalla direzione che, con grande chiarezza, ha indicato il Governatore di Bankitalia Mario Draghi. Questa è l'occasione più propizia per verificare se davvero nel centrosinistra esistono dei Coraggiosi e se, nel centrodestra, i…

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