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In un mondo ancora esposto a shock e incertezze, investire in digitalizzazione, innovazione e transizione energetica è la chiave per le imprese italiane per rafforzare sempre di più la competitività sui mercati internazionali e crescere in modo sostenibile. Un po’ questo il messaggio che emerge dal Rapporto Export 2023 di Sace Il futuro è adesso. Insieme, presentato a Milano presso la sede della Borsa, a Piazza Affari, alla presenza, oltre che di manager, economisti e dei vertici della società assicurativa per l’export del Tesoro, dei sottosegretari al Mef, Federico Freni e Lucia Albano.

Una guida che da ormai 17 anni aiuta le imprese a orientarsi sui mercati esteri e a cogliere le opportunità di internazionalizzazione in un contesto globale complesso come l’attuale, caratterizzato da condizioni finanziarie meno favorevoli, minori spazi di manovra di politica fiscale, progressiva erosione del potere d’acquisto dei consumatori, rallentamento della produzione industriale e molteplicità di tensioni commerciali. E allora, quale il futuro?

In questo scenario, il 2023 sarà un anno dalle prospettive macroeconomiche deboli, ma positive, a cui seguirà un 2024 di maggiore slancio, con il Pil globale atteso in crescita a +1,7% quest’anno e +2,5% il prossimo; lo stesso trend varrà per il commercio internazionale di beni, mentre quello di servizi registrerà un buon dinamismo già quest’anno.

In tutto questo l’export si conferma solido motore di sviluppo dell’economia italiana. Dopo la performance sostenuta registrata lo scorso anno (+20%), attribuibile principalmente alla componente prezzi, le esportazioni di beni nel 2023 cresceranno del 6,8%, superando i 660 miliardi di euro. L’anno prossimo il ritmo rimarrà sostenuto al +4,6% per poi assestarsi al +3,8% medio annuo nel biennio successivo. Un forte impulso all’innovazione è rappresentato indubbiamente dagli investimenti green e in nuove tecnologie, vera e propria chiave di volta per l’export che verrà.

Quanto alle geografie di destinazione, ottime prospettive arriveranno da mercati come i Paesi del Golfo – tra cui Arabia Saudita (+15,6%) ed Emirati Arabi Uniti (+10%) –  Cina (+17%) e India (+10,3), Thailandia (+ 13,5%) e Vietnam (+8,1%), insieme a Messico (+ 8,4%) e Brasile (+7,2%), impegnati in un percorso di transizione energetica e trasformazione digitale, senza dimenticare gli Stati Uniti (+6%) e annotando la Croazia (+14,4%), new entry dell’Eurozona e porta d’ingresso ai mercati della regione balcanica.

“Rivoluzione tecnologica e transizione sostenibile sono le sfide che tutti noi, insieme, siamo chiamati ad affrontare oggi per disegnare il mondo di domani”, ha commentato Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace.

“Le imprese che investono in sostenibilità e in digitalizzazione sono anche quelle che esportano, di più e meglio. Il nostro Rapporto Export 2023 evidenzia proprio questa connessione e accompagnare le imprese in questi processi è la missione che noi del gruppo Sace abbiamo fatto nostra, per contribuire al benessere duraturo della collettività. L’invito che voglio rivolgere ai nostri partner, le circa 40.000 imprese che supportiamo ogni giorno, è di investire in questo percorso, contando sempre sui nostri strumenti informativi, formativi e assicurativo-finanziari e sul nostro network di relazioni, per rafforzare la capacità di gestire i rischi, cogliere le opportunità e trarre profitto dai cambiamenti in atto”.

Tecnologia e investimenti green. L'export che verrà secondo Sace

La società assicurativa del Tesoro che supporta le imprese che vogliono investire all’estero ha presentato a Milano il suo rapporto 2023. Quest’anno vendite oltre confine a quota 660 miliardi. E il prossimo anno si manterrà il ritmo

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