Skip to main content

Sunak, Al Sisi e Tsikhanouskaya: tre contatti di Giorgia Meloni in un solo giorno come tappa di avvicinamento a Vilnius dove, prima del vertice, sarà in visita al contingente italiano che partecipa all’Operazione Baltic Guardian, il dispositivo di difesa della Nato che va sotto il nome di “Enhanced Forward Presence”. Raccontare i giorni pre Vilnius, le strategie di Palazzo Chigi e le aspettative verso il vertice della Nato è utile per cerchiare i rosso i dossier più significativi e provare a immaginare le prossime mosse dell’Italia in seno all’alleanza.

Palazzo Chigi e politica estera

“In questi mesi il presidente del Consiglio, grazie a carisma, leadership e a un ottimo team di collaboratori, è riuscita a mettere assieme più incontri fondamentali, a dimostrazione del peso che Giorgia Meloni sta dando alla politica internazionale – spiega a Formiche.net l’on. di FdI Emanuele Loperfido, componente della Commissione Esteri – Nel giro di pochi mesi è riuscita a mettere sul tavolo temi importanti sia a livello di politica di Unione europea ma anche di Nato. Arriviamo quindi a Vilnius fiduciosi e con la consapevolezza di essere centrali”. Centrali, precisa, sia per la politica del Governo, ma anche per come il Mediterraneo allargato è inevitabilmente uno dei tre elementi dei piani di difesa che, come osservato anche da Jens Stoltenberg, si vuole attuare.

Piani di difesa

Il riferimento è a un piano per il Nord Atlantico e l’Artico, uno per l’Europa centrale e uno per il Mediterraneo. “Due di tre questi piani sono inevitabilmente fondamentali per noi, ecco perché l’Italia sarà protagonista del prossimo futuro delle azioni legate all’alleanza”.

Un passaggio che è legato a doppia mandata all’aumento delle spese militari, a dimostrazione di come tutti gli alleati hanno dato massima attenzione all’Ucraina, pur non esistendo solo il tema Kiev. Secondo Loperfido vi sono altri fronti che non vanno sottovalutati, come il fronte est, “molto importante per noi, dove siamo presenti con missioni militari e anche finanziamenti che continuiamo a stanziare, si tratta di temi che saranno al centro del vertice lituano dove l’Italia siederà nei principali tavoli che si terranno a Vilnius”.

Quale Ucraina?

La presenza del contingente italiano in Lettonia con l’operazione Baltic Guardian come si lega al nuovo ruolo italiano e alla strategia che fino ad oggi il Presidente del Consiglio ha messo in campo? Ovvero verrà tracciata una road map per l’avvicinamento di Kiev e Ue e Nato, oppure come osservato su queste colonne dall’ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo va fatto un ragionamento approfondito e senza fretta?

Secondo il parlamentare di FdI è utile rileggere il virgolettato del Generale Cavo Dragone che a sua precisa domanda in audizione rispose: “Far entrare nella Nato un Paese in guerra è una cosa complessa, ma ci possono essere altri passaggi tra cui magari l’ingresso in Ue”.

Nel frattempo, osserva, ci sono altri Paesi in lista d’attesa e per qualcuno poi si rischia di creare più velocità per altri. “Quindi, senza dubbio massimo sostegno all’Ucraina e difesa ad oltranza con finanziamenti che non sono soltanto in termini militari, ma anche di assistenza, spese mediche, addestramento. Un passaggio intermedio, prima di arrivare all’adesione vera e propria, può essere quello di avvicinamento senza dimenticare altri dossier come l’asse sicurezza-sovranità della Bielorussia, della Georgia e della Moldova. Dobbiamo cercare di garantire la sicurezza dell’area dei Paesi dell’Unione europea della Nato”.

Mediterraneo e Vilnius

Al vertice Nato, inoltre, potrebbe essere messo in risalto anche il ruolo italiano in un Mediterraneo che si sta allargando, ed è assolutamente importante in questo frangente per via di dossier strategici come il Piano Mattei, le relazioni con Turchia e Grecia, i rapporti con l’Africa sul dossier migranti, le nuove interlocuzioni con l’Egitto, osserva. “Sono appena rientrato da Vancouver dove si è celebrata l’Assemblea parlamentare Osce e parlando con le singole delegazioni, compresi turchi e spagnoli, è emerso che nell’area del Mediterraneo si sta facendo largo l’idea che l’Italia è l’ interlocutore che può essere fondamentale su vari fronti”.

Quello il punto nevralgico delle policies europee legate al nord Africa, alla prevenzione di guerre e conflitti, all’incremento del dialogo con i singoli paesi, tema su cui Roma secondo Loperfido ha già nel proprio dna una predisposizione naturale che va valorizzata. “Può essere quel bagaglio e quel protagonismo che ci può rendere soggetti principali di un mondo che inevitabilmente si affaccia ai nostri confini e con cui dobbiamo dialogare per prevenire tensioni e conflitti. Il tutto senza sottovalutare l’azione e l’influenza di Wagner in determinate aree extraeuropee”, conclude.

Così Giorgia Meloni si prepara al vertice di Vilnius

Loperfido (FdI): “L’Italia ha nel suo dna il protagonismo dialogante, che ci può rendere soggetti principali di un mondo che inevitabilmente si affaccia ai nostri confini e con cui dobbiamo dialogare per prevenire tensioni e conflitti”

Tattica mediterranea, tra Grecia e Turchia la sponda sarà Israele?

Verso Vilnius, i nuovi ministri degli Esteri di Atene e Ankara provano a distendere le proprie strategie, nella consapevolezza che se da un lato una pax diplomatica serve non poco (visti gli altri fonti aperti come Ucraina e Libia), dall’altro andrà individuato un modus convivendi che sia riconosciuto da tutti

Il settore tech è in ripresa. Ma ChatGpt già perde traffico

La proliferazione degli strumenti di IA ha generato una nuova crescita, che sembrerebbe permettere di lasciarsi la crisi alle spalle. Negli ultimi mesi, infatti, la Silicon Valley ha visto mega-licenziamenti e perdite da coprire. Forse si è imboccata la strada giusta, ma sicuramente lunga

L'atlantismo convinto e l'arte della mediazione. La politica di Forlani vista da Ciocchetti

Sfiorò l’elezione alla presidenza della Repubblica, fu presidente del Consiglio dei Ministri e titolare del dicastero degli esteri. Oltre che segretario della Democrazia Cristiana. Fu uno dei tre pilastri del Caf. Il parlamentare di FdI ricorda il suo rapporto con l’ex premier

Artem Uss non c’è più, e neppure la procedura di estradizione

La Corte di Cassazione ha chiuso il caso visto che il manager russo, sanzionato dall’Ue per la guerra in Ucraina, è evaso. Ecco tutti i passaggi della vicenda

Le preoccupazioni dietro alle cluster munitions che vuole l'Ucraina

Dopo mesi di discussioni (e di pressioni ucraine), il governo statunitense sembra sul punto di dare il nulla osta all’invio di munizioni a grappolo. Queste armi potrebbero impattare fortemente sul campo di battaglia, ma il loro impiego comporta pericolose conseguenze anche per la popolazione civile

Urso vede i vertici di Memc. Tutto sull’azienda taiwanese di chip

Il ministro delle Imprese ha ricevuto i vertici dell’azienda controllata da GlobalWafers. L’incontro, si legge in una nota di Palazzo Piacentini, si inserisce nel quadro del lavoro verso il Chips Act italiano che verrà presentato a inizio agosto

Ecoforum 2023, proposte e numeri sull'economia circolare in Italia

Il 60% degli italiani, secondo una ricerca Ipsos-Conou, ritiene che i “green jobs” aumenteranno in futuro (+12% rispetto al 2022). Ma il 43% dei cittadini non sa e non ritiene credibile che l’Italia abbia la percentuale più alta in Europa sul riciclo dei rifiuti. Ecco chi c’era e cosa si è detto alla decima edizione del Forum promosso da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club

La Wagner si sta ritirando dalla Repubblica Centrafricana? Chi soffia sull’infowar

La Wagner sta lasciando in massa la Repubblica Centrafricana? È in fase di rotazione? Ci sono informazioni vere e percezioni alterate che coinvolgono anche la Cina. C’è un riequilibrio dei rapporti tra Prigozhin e il Cremlino che può interessare Usa e Ue in Africa

L'intelligenza artificiale e il nuovo ordine mondiale. L'analisi di Valori

Le sfide alla sicurezza e alla governance poste dalla tecnologia dell’intelligenza artificiale sono questioni che devono essere affrontate da tutta l’umanità. I Paesi dovrebbero guardare al problema dal punto di vista della costruzione di una comunità con un futuro condiviso. L’analisi di Giancarlo Elia Valori

×

Iscriviti alla newsletter