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Viviamo un’epoca di trasformazione profonda nella medicina. Terapie avanzate, farmaci personalizzati, intelligenza artificiale, telemedicina stanno ridefinendo la nostra idea di cura. Come presidente della commissione Sanità del Senato e senatore di Fratelli d’Italia, sono fortemente convinto che l’innovazione terapeutica non sia un costo da contenere, ma un investimento da valorizzare: in linea con l’articolo 32 della Costituzione, è nostro dovere garantire il diritto alla salute attraverso strumenti moderni, equi e sostenibili.

Fin dall’inizio del mio mandato, sul tema specifico, ho messo in campo iniziative concrete: la costituzione dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione sostenibile in sanità, a carattere bipartisan, come dimostrato dalla co-presidenza mia e del collega senatore Daniele Manca. L’intergruppo sin dalla sua istituzione ha lavorato per sensibilizzare il panorama politico sulla necessità di favorire l’accesso dei pazienti alle terapie avanzate, caratterizzate dal fatto di essere molto costose, ma di essere anche capaci di cambiare la vita dei pazienti; queste ultime vengono somministrate in un’unica soluzione, intervengono in modo diretto sulle cause della malattia e non sui sintomi, sono in grado di curare o trasformare radicalmente la storia clinica di un paziente, con un evidente disallineamento temporale tra costi effettivi e benefici futuri, che – diversamente dai farmaci tradizionali – sono invece pluriennali (life time).

Attualmente sto lavorando a un disegno di legge, che conto di depositare quanto prima, inerente alla promozione dell’accesso equo, sostenibile e tempestivo alle terapie avanzate; il Ddl si pone obiettivi ambiziosi, tra i quali l’istituzione di un Fondo nazionale sperimentale per il rimborso delle terapie avanzate, ancorato a modelli di pagamento pluriennali legati agli esiti clinici e ai risparmi generati, nonché la riclassificazione della spesa per terapie avanzate come investimento strategico, rilevante anche ai fini delle politiche economiche e fiscali nazionali e comunitarie.

Con un emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla Legge di bilancio 2025, inoltre, vengono destinati fino a cento milioni di euro del Fondo farmaci innovativi per lo sviluppo di antibiotici reserve, e cioè una categoria di antibiotici destinata all’uso esclusivo in situazioni di emergenza per il trattamento di infezioni causate da batteri multiresistenti. Queste azioni testimoniano un approccio serio e ragionato: innovazione non più come mera spesa, ma come leva virtuosa. Migliori terapie significano meno ospedalizzazioni, meno cronicità, più prevenzione, più qualità di vita, più produttività e meno costi a lungo termine – a beneficio sia del cittadino, sia del sistema-Paese.

Fratelli d’Italia crede fermamente nella sovranità sanitaria nazionale: valorizzare le eccellenze italiane, promuovere ricerca pubblica e privata, sostenere una filiera farmaceutica italiana. Il nostro è un Paese capace di produrre, valutare, distribuire le migliori cure ai propri cittadini, senza subire condizionamenti circa eventuali futuri provvedimenti di restrizione delle libertà individuali. Nel contempo è cruciale rafforzare il dialogo con il terzo settore: associazioni di pazienti e mondo no profit portano contributi concreti e esperienza diretta — un modello già attivo nelle collaborazioni promosse da FdI per integrare queste voci nei processi decisionali. Un esempio è rappresentato dalla disposizione inserita nella Legge di bilancio 2025 volta a coinvolgere di più le associazioni dei pazienti nei processi decisionali in materia di salute, attraverso l’istituzione del Registro unico delle associazioni della salute (Ruas).

In questo quadro, l’innovazione terapeutica diventa la scialuppa di salvataggio per il Ssn: telemedicina, sanità territoriale, terapie domiciliari, Fascicolo sanitario elettronico e controllo della spesa rappresentano le direttrici su cui stiamo lavorando con determinazione. In qualità di presidente della Commissione, e in sintonia con Fratelli d’Italia, posso confermare che continueremo a lavorare su tre linee prioritarie: implementare il fondo Atmp con attenzione a meccanismi di autofinanziamento basati sull’evidenza economica; snellire l’accesso normativo e aumentare l’efficacia delle valutazioni Aifa; rafforzare la formazione sanitaria, in chiave one health: multidisciplinare e integrata, per rendere il Ssn più resiliente e agile. L’innovazione terapeutica non è un lusso: è una scelta di valore per i cittadini, per la sostenibilità del Ssn, per il futuro del Paese. Ed è per questo che continueremo – con sobrietà, coraggio e visione – a investire, a programmare, a dialogare, affinché nessuno rimanga indietro.

(Pubblicato su Healthcare Policy 16)

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