La prossima settimana la presidente del Consiglio sarà alla Casa Bianca. Un incontro incentrato sulla “guerra dei dazi”, in cui si affronteranno anche temi quali le relazioni bilaterali, le crisi internazionali (Ucraina, Gaza, Libia), le barriere non tariffarie e gli investimenti reciproci. Meloni cercherà di mantenere l’allineamento con l’Ue e di rafforzare le relazioni, anche pensando alle trattative con l’Iran. L’analisi dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta
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Riforma fiscale e digitalizzazione del sistema. Quale ruolo per l'AI? L'opinione di De Luca
Pensiamo che sia giunto il tempo di una grande “operazione di sistema”: quella di un patto tra associazionismo economico e amministrazione finanziaria per condividere percorsi e soluzioni che – nel tempo dell’intelligenza artificiale e nel rispetto delle normative vigenti- consentano di costruire informazione e conoscenza e di fare cultura d’impresa. La proposta di De Luca (Confcommercio)
Ecco i sospetti degli 007 Usa sui presunti mercenari cinesi in Ucraina
Fonti americane indicano che questi combattenti non hanno legami diretti con Pechino. Tuttavia, ufficiali cinesi erano presenti sul campo con l’autorizzazione del governo per apprendere tattiche di guerra. Mosca nega categoricamente queste accuse, mentre sui social media cinesi appaiono annunci di reclutamento con promesse di premi e stipendi
A Washington si parrà la di Giorgia nobilitate. Cosa deve mettere in valigia secondo Sisci
Per la presidente del Consiglio un viaggio cruciale negli Stati Uniti. Oltre a disinnescare la potenziale minaccia politica di Salvini, dovrà proporre soluzioni concrete riguardo all’aumento della spesa militare e alla gestione dei rapporti con la Cina, temi di fondamentale importanza per Trump. L’analisi di Francesco Sisci, direttore di Appia Institute
Il mercato dell'arte non è in crisi, anzi. Monti spiega perché
Mentre gran parte della stampa di settore già annuncia la disfatta dei risultati 2024 per quanto riguarda il mercato dell’arte, registrando un valore totale pari a circa 57 miliardi di euro (e quindi un -12% sui valori dell’anno precedente), il report Art Basel e Ubs Global Art Market Report mostra una situazione ben diversa. Se sempre più persone sono disposte a pagare per poter però disporre di un’opera d’arte nella propria abitazione, il mercato dell’arte è in crescita. L’analisi di Stefano Monti
Un seggio per l’Europa, perché il Consiglio di Sicurezza deve svegliarsi. Scrive Volpi
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nato nel 1945 per garantire la pace attraverso l’equilibrio tra le potenze, appare oggi più come un freno che come una guida. Servono idee nuove e gesti forti. E forse il primo passo è una domanda semplice, da porre con lucidità e determinazione: a chi serve davvero, oggi, il seggio permanente della Francia? La riflessione di Raffaele Volpi
Gaza, Piano Mattei, business, connettività. Ecco perché Imec è importante
Considerare Imec come un semplice corridoio commerciale sta diventando limitante. Lo sviluppo dell’Indo-Mediterranean Economic Corridor può servire come vettore per vari interessi geopolitici
Dai kit d’emergenza alla navigazione strategica delle crisi. Di cosa ha davvero bisogno l’Ue
La nuova Strategia per l’Unione della Preparazione lanciata dalla Commissione europea, con l’invito ai cittadini a dotarsi di kit d’emergenza per 72 ore, solleva un interrogativo cruciale: possiamo davvero affrontare megashock globali e crisi interdipendenti con strumenti simbolici e reattivi? L’analisi di Patrick Trancu, consulente di gestione delle crisi e Patrick Lagadec, esperto di leadership in situazioni di crisi
A Bruxelles un’occasione per i talenti italiani nella difesa Ue. Il commento di Butticé
Aperte le candidature al posto di direttore della politica di difesa della Commissione europea. L’auspicio di Alessandro Butticé, generale della Guardia di Finanza in congedo, primo militare italiano in servizio (nel 1990) presso le istituzioni Ue e dirigente emerito della Commissione europea
Dati sotto scudo. Le nuove misure Usa contro gli Stati ostili
Il dipartimento di Giustizia ha istituito il Data Security Program per impedire che Paesi ritenuti a rischio – come Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Cuba e Venezuela – accedano a dati sensibili e governativi americani. Il regime impone rigorosi controlli sulle transazioni che coinvolgono informazioni strategiche