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“Mi hanno portato un grafico, ed era un record, ed era così bello da vedere, e mentre lo guardavo, ho detto, ‘Forse dobbiamo tenere questo coso in giro per un po’ di tempo’”. Così Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, è intervenuto sulla questione TikTok rivolgendosi alla folla di sostenitori riuniti per l’AmericaFest, convention annuale organizzata da Turning Point Usa. Sembra intenzionato a permettere a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti almeno per un po’, affermando di aver ricevuto miliardi di visualizzazioni sulla piattaforma di social media durante la sua campagna presidenziale. La scorsa settimana, dopo aver incontrato l’amministratore delegato di TikTok, Trump ha detto di avere un “debole” per l’app.

Il prossimo inquilino della Casa Bianca si insedierà il 20 gennaio. Ovvero il giorno dopo la scadenza della legge, approvata ad aprile e firmata dall’attuale presidente Joe Biden, che prevede il divieto dell’app della società cinese ByteDance nel caso in cui non cederà le attività negli Stati Uniti. La decisione è stata presa citando ragioni di sicurezza nazionale legate al trattamento dei data e alla diffusione di propaganda e disinformazione, il tutto alla luce dei dubbi americani sui legami tra la società e il Partito comunista cinese. In particolare, il dipartimento di Giustizia ha sostenuto che il controllo cinese di TikTok rappresenta una minaccia continua per la sicurezza nazionale, una posizione supportata dalla maggior parte del Congresso. Secondo TikTok, il dipartimento di Giustizia ha travisato i legami dell’app di social media con la Cina e ha sostenuto che l’algoritmo di raccomandazione dei contenuti e i dati degli utenti sono archiviati negli Stati Uniti su server cloud gestiti da Oracle, mentre le decisioni di moderazione dei contenuti che riguardano gli utenti statunitensi sono prese negli Stati Uniti.

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato di esaminare il caso. Tuttavia, se non dovesse pronunciarsi a favore di ByteDance e non avvenisse alcuna cessione, l’app potrebbe essere effettivamente vietata negli Stati Uniti il 19 gennaio. Non è chiaro come Trump intenda annullare l’ordine di cessione di TikTok, che è stato approvato a larga maggioranza in Senato.

Ieri il primo ministro albanese Edi Rama ha confermato la chiusura di TikTok nel suo Paese, facendo riferimento a “una decisione attentamente ponderata” e respingendo qualsiasi richiesta di “chiarimento” da parte del social network. Ieri, Rama ha annunciato il divieto a partire dall’inizio del 2025, dopo di che TikTok ha reagito “chiedendo al governo albanese un chiarimento urgente”, secondo quanto riferito da un portavoce. L’annuncio è arrivato a meno di un mese dalla morte di un alunno di 14 anni in una rissa nei pressi di una scuola di Tirana, a seguito di una disputa sui social network. Questa decisione non è stata “una reazione affrettata a un singolo incidente”, ha risposto il primo ministro albanese, ma “una decisione attentamente ponderata, presa in consultazione con le comunità di genitori degli alunni delle scuole di tutto il Paese”. Il caso albanese potrebbe rivelarsi un’occasione preziosa per testare le capacità di enforcement del divieto.

Trump apre a TikTok. Ma il divieto incombe

Il presidente eletto ha espresso un certo favore per l’app cinese, ma la legge attuale ne prevede il divieto a meno che ByteDance non ceda le sue operazioni nel Paese. La situazione resta incerta, con la Corte Suprema pronta a esaminare il caso e potenziali ritorsioni a livello globale. Intanto, in Albania…

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