Skip to main content

Domenica sera, a bordo dell’Air Force One, il presidente statunitense Donald Trump ha spiegato che la sua amministrazione è in contatto con quattro diversi gruppi interessati all’acquisto di TikTok, di proprietà della cinese ByteDance.

Il destino della popolare app nel Paese è incerto da quando, il 19 gennaio, è entrata in vigore una legge che impone alla società madre di vendere la piattaforma per motivi di sicurezza nazionale (le agenzie d’intelligence temono che ByteDance condivida i dati degli utenti con il governo cinese) o affrontare la chiusura della piattaforma negli Stati Uniti. Dopo il suo insediamento, avvenuto il 20 gennaio, Trump ha firmato un executive order per posticipare di 75 giorni l’applicazione della norma. Gli analisti stimano che il valore della piattaforma, in rapida crescita, potrebbe raggiungere i 50 miliardi di dollari.

La scadenza del 5 aprile si avvicina. Trump non ha rivelato i dettagli sulle trattative in corso. Ma ecco chi si è già fatto avanzati. In pole position c’è Project Liberty, iniziativa guidata da Frank McCourt, ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, con il supporto dell’investitore Kevin O’Leary e del co-fondatore di Reddit, Alexis Ohanian. C’è poi una cordata guidata da Jesse Tinsley, fondatore di Employer.com, che include anche il noto youtuber James Donaldson detto MrBeast. La startup americana Perplexity AI ha proposto una fusione con TikTok invece di un’acquisizione diretta. In passato anche nomi come Bobby Kotick (ex amministratore delegato di Activision), Doug McMillon (amministratore delegato di Walmart) e Microsoft avevano mostrato interesse, ma non hanno ancora presentato offerte concrete.

Dopo le speculazioni su un suo possibile interesse, Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX, ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento. “Non ho fatto nessuna offerta per TikTok e non ho alcun piano per acquistarlo”, ha dichiarato durante un evento in Germania, aggiungendo di non usare la piattaforma né di conoscerne il funzionamento

Con la scadenza imminente, le trattative potrebbero accelerare nelle prossime settimane. Se ByteDance non troverà un acquirente, 170 milioni di utenti americani potrebbero presto trovarsi senza accesso a TikTok.

Rimane da capire se il Partito comunista cinese è disposto a lasciare le attività americane di TikTok o se non preferisce il divieto. Inoltre, il dossier potrebbe rientrare in un maxi accordo bilaterale. Tuttavia, il termine del 5 aprile non può essere più prorogato e Washington e Pechino stanno discutendo di un possibile vertice a metà giugno, in occasione dei compleanni dei leader, Trump (14 giugno) e Xi Jinping (15 giugno).

TikTok, conto alla rovescia per la vendita negli Usa. Gli investitori in corsa

Si avvicina la scadenza del 5 aprile: ByteDance deve cedere le quote o l’app verrà spenta. Trump ha confermato che quattro gruppi stanno trattando per l’acquisto ma non ha fornito dettagli. Ecco il quadro attuale della situazione

Dopo l'accordo di Gedda, anche Putin è in difficoltà. D'Anna spiega perché

Da Gedda l’accordo dell’Ucraina sulla tregua proposta dagli Stati Uniti si è trasformato in una tempesta di sabbia sul Cremlino. Protagonista della metamorfosi l’astuto presidente Ucraino Volodymyr Zelensky. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Trump e Putin, il file rouge della destra religiosa e il culto della forza. L'opinione del prof. De Oto

Di Antonello De Oto

Risuonano oggi nelle orecchie le parole che molti anni addietro Winston Churchill urlò ad Halifax che proponeva una resa onorevole dell’Inghilterra di fronte alla macchina da guerra nazista: “Quando impareremo la lezione? Non si può ragionare con una tigre, quando la tua testa è nella sua bocca!”. Sir Winston docet. L’opinione di Antonello De Oto, professore ordinario di Diritto delle religioni e interculturale, Università di Bologna

Sul fisco il governo è pronto a chiudere i giochi su Irpef e cartelle

Il Tesoro è ancora a caccia delle risorse con cui finanziare un nuovo allentamento della pressione, sponda Irpef. E sullo sfoltimento del gigantesco magazzino fiscale il viceministro Leo prova ad accorciare i tempi

Le spie di Usa e Russia tornano a parlarsi. Ecco di cosa

Dopo oltre due anni di silenzio, i vertici di Cia e Svr hanno ristabilito un contatto telefonico, concordando un dialogo regolare finalizzato a promuovere la stabilità internazionale e a ridurre le tensioni tra Washington e Mosca. L’invasione russa dell’Ucraina rimane al centro dell’agenda, mentre si lavora anche al rafforzamento delle presenze diplomatiche

La crisi della cantieristica Usa pregiudicherà il futuro dell’Aukus? L’analisi di Caruso

Di Ivan Caruso

Mentre l’Indo-Pacifico diventa teatro di crescenti tensioni geopolitiche, l’ambizioso programma di sottomarini nucleari australiani rischia di affondare prima ancora di prendere il largo. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca solleva interrogativi sulla tenuta delle alleanze americane e sulla credibilità degli impegni presi con Canberra. L’analisi del generale Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi

La Cina va al primo test dei mercati dopo il Congresso

A una settimana dall’annuncio dei mastodontici piani di emissioni obbligazionarie per finanziare deficit e riarmo, ora la parola passa al mercato, con un primo assaggio di fiducia. Ma i segnali non sono incoraggianti

L'umorismo è l'anima del cinema italiano. Parola di Carlo Verdone

A “Comicamente etici”, evento promosso dalla Fondazione Guido Carli alla Luiss di Roma, una avvolgente e frizzante lezione-comunicazione di Carlo Verdone sulla essenza della commedia all’italiana, ieri e oggi

Ucraina e Usa trovano l’intesa in Arabia. Ma rimane l'incognita Mosca

Kyiv accetta il cessate il fuoco proposto dagli Usa, riattivando così gli aiuti americani. Ora la palla passa al Cremlino, che valuta le sue prossime mosse prima di dare una risposta ufficiale

L'Italia tenti la via dell'atomo, rimanere appesi a gas e rinnovabili è un errore. Parla Tabarelli

Difficile per il governo fare di più per alleggerire il peso dei costi energetici per famiglie e imprese. Il problema è però a monte, un mix energetico troppo incentrato sul metano espone il Paese a nuovi shock. Per questo sul nucleare non bisogna mollare. Il Green new deal non è stato stravolto, anzi. Intervista al presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli

×

Iscriviti alla newsletter