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Le sempre acute, a volte trascinanti, riflessioni di Mario Caligiuri aiutano a comprendere la complessità dei rapporti tra intelligence e diritto, in bilico tra cooperazione e conflitto. L’intelligence guarda ai fatti che nel futuro potrebbero accadere; si fonda perciò sulla previsione di accadimenti per prevenirli, per propiziarli o per condizionarli. Nella sua attività si muove all’interno di un contesto politico e geopolitico che ne indirizza gli orientamenti. Il nocciolo delle funzioni sta nell’acquisizione di informazioni, nella loro elaborazione, nella comunicazione a chi ha diritto di conoscerle, nella decisione delle azioni conseguenti e nella loro effettuazione. In ciascuno di questi passaggi possono verificarsi piccole o grandi distorsioni che possono dar vita a un’azione giudiziaria.

Il diritto e la giustizia guardano invece al passato, attraverso procedure indipendenti, dirette a definire la eventuale responsabilità attraverso l’accertamento dello stato dei fatti. La meccanicità dei procedimenti giurisdizionali, e il loro carattere indipendente dai contesti interni e internazionali, possono a volte confliggere con la duttilità propria dell’attività di intelligence.

Il conflitto tra necessità di prevenzione, propria della intelligence, ed esigenze di giustizia, propria del diritto, per un complesso di motivi, rischia di diventare quindi inevitabile.

Poiché costituisce interesse nazionale evitare questi conflitti, molte norme disciplinano i punti di frizione, dalla disciplina del segreto di Stato alle garanzie funzionali, dalle intercettazioni preventive alla responsabilità politica del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Uno dei più significativi punti di raccordo tra intelligence e diritto è costituito dalla struttura e dalle competenze del Copasir, anche a tutela della intelligence. Non stupisca questa necessità. In tutti i paesi democratici è profonda la consapevolezza del ruolo essenziale degli organismi di intelligence non solo per la stabilità politica ma anche, direi soprattutto, per quella economica. Oggi, infatti, ai rischi del terrorismo frutto del radicalismo antioccidentale, si aggiungono i rischi derivanti dalla spietata concorrenza sui mercati globali. Tutti i paesi più importanti hanno appositi organismi di intelligence economica. L’Italia ha cominciato a sviluppare questo campo da poco, grazie ad un illuminato dirigente dell’Aise. Nel novembre 2020 il Copasir ha presentato al Parlamento il primo importante rapporto sulla intelligence economica, dedicato alla crescita delle acquisizioni cinesi. Le acquisizioni, ha scritto il Copasir, avvengono, con sistematicità ad ogni livello, nei settori a più alto valore aggiunto o più strategici: energia, reti, aziende ad alto potenziale strategico e innovative vedono una grande concentrazione di capitali cinesi. È evidente che notizie dirette fraudolentemente a destabilizzare gli organismi di intelligence, al fine di privare di credibilità le informazioni fornite, porterebbero un danno grave alla nostra competitività sul piano globale. Per prevenire questi rischi il diritto viene in aiuto della intelligence, stabilendo con chiarezza funzioni e garanzie. Le pagine di Mario Caligiuri indicano temi di ricerca che diventeranno centrali in un futuro assai prossimo.

Diritto e intelligence, Violante spiega l'equilibrio necessario tra passato e futuro

Da un lato c’è la necessità di anticipare i fenomeni e dall’altro di regolarli. Chiarire queste relazioni è un aspetto decisivo per le democrazie del XXI secolo. La prefazione di Luciano Violante all’ultimo saggio di Mario Caligiuri “Intelligence e diritto” che analizza in profondità l’importanza delle regole e delle parole, le dimensioni invisibili del potere e i tormentati rapporti tra intelligence e magistratura, sullo sfondo di una guerra normativa senza limiti poco avvertita dalle élite nazionali

Da falchi a colombe. Se l'Olanda applaude l'Ercole Draghi

Un editoriale del principale quotidiano finanziario olandese FD applaude al Recovery plan di Mario Draghi, “è come Ercole, può riscattare l’Italia in Ue”. Sembrano lontani gli strali dei falchi olandesi contro le finanze italiane e gli ultimatum di Mark Rutte. Ma resta un dubbio: cosa succede quando Super Mario non c’è più?

L'Is minaccia Roma pensando all'espansione in Africa

Di Massimiliano Boccolini e Emanuele Rossi

Lo Stato lslamico alza la minaccia contro Roma nel nuovo numero della rivista al Naba. Obiettivo ambito, sia dal punto di vista simbolico che pratico, annunciare di voler colpire l’Italia è utile alla propaganda del gruppo terroristico, che sfrutta la riunione della Global Coalition Against Daesh per lanciare il suo messaggio ai proseliti

Israele e Giordania, l'effetto Biden sull'accordo idrico

Il primo ministro israeliano è andato segretamente in Giordania per incontrare il re, rilanciare le relazioni bilaterali attraverso un accordo sulle forniture idriche e seguire il consiglio di Washington di recuperare il dialogo con quanti più attori possibili nella regione (dove per gli Usa la stabilità è questione strategica)

Non solo G20, la battaglia dell'Antitrust contro i paradisi fiscali

All’indomani dello storico accordo in seno al G20 sulla tassa globale che porrà fine alle zone franche fiscali, torna utile ricordare quanto detto e scritto dall’Autorità per la concorrenza a proposito dei colpi bassi dei paradisi..

Il Marocco guarda alle Fremm per difendere le sue coste. Ecco perché

L’esperto di questioni militari Khalid Chiat, docente dell’università Mohammed I di Oujda, spiega quali sono le mosse di Rabat e le ragioni che la spingerebbero a finalizzare tale commessa

Dall'Atlantico all'Indo-Pacifico. Dove si sposta la competizione globale

Di Lorenzo Termine

Nonostante alcuni Stati europei della Nato siano stati tradizionalmente restii a distogliere lo sguardo dall’Europa, il vertice del 14 giugno ha registrato la nascita di convergenza transatlantica per quanto riguarda l’Indo-Pacifico. Il punto di Lorenzo Termine, analista del Centro Studi Geopolitica.info

Così l'Europa può aiutare la Tunisia. Il report Ecfr

La Tunisia è sull’orlo del baratro. Il processo di democratizzazione è arenato, il progresso economico post-rivoluzione non è mai nemmeno iniziato. Ecco come l’Ue può aiutare Tunisi secondo il policy report dell’Ecfr firmato da Magerisi

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L'Italia, vaso di coccio nella partita globale dell'economia

Ritardi sull’innovazione, sistema giudiziario penalizzante, infrastrutture inadeguate… Nelle dinamiche tra Nord America e Cina, l’Italia rischia di essere il fanalino di coda dell’Ue, sempre che non venga commissariata. Il corsivo di Giuseppe Pennisi

Conte, Grillo e il Movimento premier-fluid. Il mosaico di Fusi

Grillo l’alfiere, Conte il pasdaràn. Succede anche questo al Movimento Cinque Stelle alla prova di Mario Draghi: una torsione a 180 gradi. Sarà abbastanza elastico da sopravvivere o si spezzerà definitivamente? Il mosaico di Carlo Fusi

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