Skip to main content

Missione compiuta per Vega, il piccolo lanciatore made in Italy realizzato da Avio a Colleferro. Puntuale, poco prima della 4 italiane di questa mattina, il vettore ha acceso i motori sulla rampa di lancio della base di Kourou, in Guyana francese. In poco più di un’ora e quaranta minuti ha portato a termine la missione, collocando in orbita ben sei satelliti di diverse dimensioni. Si attende entro l’estate il prossimo volo, in attesa di lasciare il campo a Vega C, la futura evoluzione del lanciatore europeo.

IL RITORNO AL VOLO

“Siamo orgogliosi del grande lavoro di squadra che ha portato a questo volo, e desidero ringraziare tutto il team e i nostri partner per il lavoro fatto in questi mesi affinché Vega potesse tornare a volare con successo”, ha detto Giulio Ranzo, ad di Avio. D’altra parte, il successo di questa notte segue il fallimento dello scorso novembre, quando un’inversione dei comandi elettromeccanici segnò la fine prematura della missione e la perdita dei due payload, un satellite francese e uno spagnolo. Due mesi prima, a settembre, Vega aveva invece segnato il record europeo riuscendo a portare in orbita ben 53 satelliti con un colpo solo grazie al nuovo dispenser Ssms. Anche quella missione era stata però complicata, prevista inizialmente a marzo 2020, rinviata di tre mesi a causa del Covid-19, poi fermata tre volte per i forti venti in quota e dalla successiva attesa di diverse settimane per ricaricare le batterie.

LA MISSIONE

Tutto è andata liscio per la missione VV18. A bordo, lo spazio maggiore (con una massa al lancio di 920 chilogrammi) era occupato da Pléiades Neo 3, il primo satellite dell’omonima costellazione finanziata e realizzata da Airbus per l’osservazione della Terra con precisione di 30 centimetri. Ha avuto cinque compagni di viaggio più piccoli: il microsatellite norvegese d’osservazione Norsat-3, e quattro cubesat per tre operatori, EutelSat, NanoAvionics e Spire. Per la missione di “ride-share”, sono stati dispiegati con tre “deployers” integrati sul modulo Hexa. Insieme all’Ssms, si punta a intercettare i bisogni del mercato in un settore sempre più competitivo, puntando al segmento in maggiore espansione: quello dei satelliti di piccole dimensioni.

LA TENACIA

“Nonostante un anno durissimo, funestato dal Covid – ha aggiunto Ranzo – Avio ha dimostrato resilienza e tenacia, come risulta anche dai risultati d’esercizio 2020 e dalla chiusura di contratti a lungo termine per il futuro Vega C”. Lo scorso mese, durante la vista del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire al Mise di Giancarlo Giorgetti, l’ad di Avio ha siglato con il collega Stephane Israel di Arianespace (la società francese che commercializza i vettori spaziali europei) un contratto per la fornitura di dieci Vega C, con opzione per altri quattro. Saranno forniti nel periodo 2023-2024 e usati per lanci “istituzionali”, per il programma Ue Copernicus di osservazione della Terra, e per altre esigenze dell’Esa e dell’Asi.

E IL DEBUTTO?

Insieme ad Ariane 6, il Vega C andrà a costituire la nuova generazione di vettori europei, chiamata al difficile compito di competere con i campioni americani (SpaceX in testa) e l’ascesa cinese. Entrambi i vettori europei saranno spinti in orbita dal motore P120C a combustibile solido, co-sviluppato da ArianeGroup e Avio tramite la joint-venture Europropulsion e finanziato dall’Esa. Nel frattempo, il suddetto incontro al Mise ha segnato l’avvio di un tavolo con la Francia per il futuro dei lanciatori europei, in cui coinvolgere anche la Germania. È il “tavolo a tre gambe” spiegato dal sottosegretario Bruno Tabacci, utile all’Italia per riequilibrare i rapporti di forze in sede europea.

Missione compiuta. Ecco il nuovo successo di Vega

Successo per la diciottesima missione di Vega. Il vettore made in Italy è tornato al volo dopo il fallimento di novembre, confermando la capacità di lancio multipla per satelliti di piccole dimensioni. Partito dalla Guyana francese, ha condotto in orbita sei satelliti, tra i quali quattro cubesat. Si attende il debutto della nuova versione, Vega C

L’informazione che serve? Precoce, scomoda e antipatica. Parola di De Bortoli

“È fondamentale che i giornalisti abbiano esperienza, preparazione e anche la consapevolezza di partecipare a una storia complessiva, di sentire lo spirito di una comunità e condividerne i valori” ha detto Ferruccio De Bortoli durante l’intervista con Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia nel corso del web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia” sul tema dei media

Come affrontare le guerre digitali? Le proposte di Floridi, Fmi, Bria

Le guerre digitali sono diventate sempre più frequenti e senza regole. Come affrontarle? Luciano Floridi, dell’Università di Oxford, propone una cooperazione tra Paesi con la stessa visione democratica, digitale e tech. Dal Fondo monetario internazionale arriva la proposta di un nuovo world tech order, mentre Francesca Bria di Cdp Venture Capital punta sull’Europa

Il G20 a guida italiana si confronti su un welfare globale (a partire dalla salute)

Secondo Mario Baldassarri, economista ed ex viceministro dell’Economia, è urgente una nuova governance nel mondo e in Europa sui temi decisivi da porre in agenda al prossimo G20 presieduto dall’Italia e in altri Summit mondiali, come quello che si terrà il 21 Maggio a Roma sull’emergenza sanitaria. Occasione per cominciare a formulare, all’interno del G20, un “comitato esecutivo”, un nuovo G8 che rappresenti e rispecchi la nuova mappa economica del mondo del XXI secolo

La doccia fredda del debito pubblico sul Recovery Plan

La Recovery and Resilience Facility del Next Generation Eu non è né una graziosa concessione all’Italia né un atto di carità dato che il Belpaese è stato tanto severamente colpito dalla pandemia, ma uno strumento essenziale per fare reggere l’unione monetaria. Occorrerebbe, quindi, pensare a una misura strutturale. Ma l’Italia può suggerirlo unicamente se il Pnrr e la sua realizzazione vengono giudicati eccellenti dal resto dell’Ue. Il commento di Giuseppe Pennisi

Italia-Francia, democrazie fra populismo e tecnocrazia. L'analisi di Gentile

Di Sara Gentile

In Italia e in Francia si sperimentano formule inedite di gestione del potere, di coalizioni di governo, di alleanze. In passato i populismi si sono nutriti della critica feroce contro il potere tecnocratico, la finanza internazionale, il dominio delle burocrazie europee, ma ora hanno mutato registro, scrive Sara Gentile, professoressa di Scienza Politica e di Analisi del Linguaggio Politico, Sciences Po Cevipof Parigi e Università di Catania

us elections

Opportunità per la nuova stagione transatlantica. La linea di Guerini e Varricchio

Con Lorenzo Guerini e Armando Varricchio, il webinar organizzato da AmCham Italy insieme a Comin & Partners per presentare la ricerca “Scenari transatlantici”. Ecco le opportunità per rilanciare i rapporti tra Italia e Stati Uniti e per rendere la Penisola protagonista di una nuova stagione tra le due sponde dell’Atlantico (con Biden)

Le Br per Draghi sono anche una questione personale. Ecco perché

Nella durissima condanna del premier Draghi per gli omicidi commessi dai brigatisti arrestati oggi in Francia c’è, forse, una nota personale. Le Br, quarant’anni fa, gli hanno strappato con un efferato omicidio un maestro e un caro amico, Ezio Tarantelli

Papa Francesco e il ciclone diplomatico del pontificato della fratellanza

Il presidente ucraino Zelensky ipotizza un incontro con il presidente russo Putin nella Santa Sede, che potrebbe essere “luogo ideale dove dialogare della pace nel Donbas”. Riccardo Cristiano riflette sul senso profondo della diplomazia vaticana con la quale Bergoglio conferma l’urgenza di una efficace riforma dell’Onu che proprio lui, l’autorità morale riconosciuta dal mondo, ha definito urgente nel suo messaggio al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale

 

Cina, Russia e Iran. Così gli 007 di Biden fermeranno gli attacchi cyber

Un nuovo centro dell’intelligence Usa si occuperà di controspionaggio e fermerà gli attacchi hacker di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord. Ora gli 007 di Joe Biden fanno sul serio e rispondono al fuoco. Nel mirino soprattutto Gru e Svr, i Servizi segreti di Vladimir Putin

×

Iscriviti alla newsletter