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Giorgia Meloni lo ha detto da tempo che l’obiettivo del governo è raggiungere un interscambio di 30 miliardi di euro entro il 2030 con la Turchia. La visita a Istanbul di domani, nella cornice del G7 a guida italiana, toccherà anche il tema delle relazioni commerciali, oltre che geopolitiche, ripensando le proprie catene del valore. È sufficiente riflettere su un macro dato: la Turchia rappresenta un mercato ad alto potenziale per le imprese italiane che già sono presenti in loco, direttamente o attraverso società controllate con marchi significativi.

Interscambio e prodotti

Secondo i dati diffusi dall’Ice di Istanbul, nel primo semestre del 2023 è aumentato del 3,1% rispetto a 12 mesi prima l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a 15,9 miliardi. L’Italia inoltre è il quinto partner commerciale della Turchia, con mezzi di trasporto e macchinari; è il sesto fornitore dopo Russia, Cina, Germania, Svizzera e Usa; il terzo cliente dopo Germania e Usa. Nell’area euro l’Italia è al secondo posto nella classifica dell’interscambio, preceduta da Berlino con 28,7 mld e seguita da Parigi con 13 mld, mentre nell’area mediterranea Roma è primo partner commerciale di Ankara.

I prodotti italiani più ricercati in Turchia sono autoveicoli, trattori, parti di ricambio, metalli e pietre preziose, strumenti ottici, fotografici e per cinematografia, mentre in termini assoluti la principale voce è quella relativa ai macchinari e apparecchiature meccaniche, in crescita del 24,2% rispetto al primo semestre del 2022. Un ambito che da solo vale più di 2 miliardi. Nel paese è crescente la voglia di made in Italy, come dimostra la presenza di due Camere di Commercio, a Smirne e a Istanbul (quest’ultima conta ben 635 membri).

Settori di interesse

Il paniere di imprese italiane in Turchia è attualmente molto articolato e comprende big. Tra i nomi presenti vanno segnalati Ansaldo Energia, BH-Nuovo Pignone, Sicim, Eni, Saipem e Tenaris nel settore energetico; Alstom, WeBuild, Ansaldo e Fsi nel settore ferroviario; Ferrero nell’agroindustria; Intesa Sanpaolo, Generali Assicurazioni nel comparto bancario e assicurativo; Astaldi, Cementir, Gruppo FS, Gruppo Trevi e WeBuild in quello infrastrutture e trasporti; Danieli in quello industriale e Stellantis alla voce automotive.

Il settore infrastrutturale è molto attenzionato dal governo turco che ha dato vita al “Transportation and Logistics Master Plan, 2053 Vision”, un progetto che vede 200 miliardi di dollari di investimenti per potenziare la rete ferroviaria (inclusa l’alta velocità) e quella autostradale. Quest’ultima dai 28.647 chilometri attuali verrà portata a 38.060 chilometri: settore dove l’Italia vanta un expertise oggettivo.

Turk-Italy

Già detto del calcio, con l’organizzazione congiunta degli Europei di calcio nel 2032, un altro punto di contatto si ritrova alla voce spazio: la recente missione spaziale Axiom verso la Stazione spaziale internazionale decollata da Cape Canaveral vede come pilota l’astronauta italiano Walter Villadei e l’astronauta turco Alper Gezeravci dell’Agenzia spaziale turca.

Inoltre nell’anno appena iniziato è in programma una nuova riunione della Jetco (Joint Economic Trade Commission) tra Italia e Turchia, con a corredo anche un Business forum, appuntamento unico per rafforzare le relazioni economiche tra i due paesi. Si tratta di un evento giunto alla terza edizione, dopo quelle del 2017 e del 2020. In proposito spicca l’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Turchia denominata “MeeTürkItaly”, al fine di far interagire personalità del mondo imprenditoriale, finanziario e scientifico tra le due sponde del Mediterraneo a cui si somma il Premio Leonardo, promosso dalla Camera di Commercio di Istanbul, con il supporto dell’Ambasciata.

Interconnessione

Secondo la Gecol, la Compagnia Generale dell’Elettricità della Libia, Italia, Malta e Grecia saranno i punti di interconnessione elettrica con l’Unione Europea. La notizia è circolata in occasione del Comitato internazionale di interconnessione tenutosi ieri a Tripoli, in cui è stato annunciato un progetto per attivare punti di interconnessione elettrica con i Paesi Ue, al fine di diversificare le fonti energetiche.

G7 e Africa

Appare evidente che Italia e Turchia hanno dinanzi a loro una serie di sfide, presenti oltre che future, che possono essere affrontate in tandem. Il riferimento è senza dubbio ai due fronti bellici, in Ucraina e Gaza, dove l’Italia si è già distinta per il suo contributo umanitario, prima che politico. Inoltre l’area del Mediterraneo che va da Gibilterra al Mar Nero è densa di dossier comuni a Roma e Ankara, come la Libia, i flussi migratori, le partnership energetiche, il global south. Settori dove il governo intende essere presente anche grazie al Piano Mattei e su cui si concentrerà il vertice Italia-Africa del prossimo 28 gennaio.

Obiettivo 30 miliardi, così Giorgia Meloni rafforza la partnership con la Turchia

La visita a Istanbul nella cornice del G7 a guida italiana si inserisce in un filone di proficue relazioni commerciali, che il capo del governo ha già detto di voler incrementare, ripensando le proprie catene del valore. Energia, interscambio e convivenza in Libia i punti nevralgici. Nell’anno appena iniziato è in programma una nuova riunione della Joint Economic Trade Commission fra i due Paesi. In proposito spicca l’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia in Turchia denominata “MeeTürkItaly”

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