Skip to main content

Le capacità corazzate delle forze armate taiwanesi sono passate ad un nuovo livello negli scorsi giorni, con l’arrivo nei porti dell’isola di trentotto nuovi carri M1A2T Abrams di manifattura americana. Questi Main Battle Tanks, destinati a sostituire gli oramai obsoleti M60A3 Patton risalenti ai primi decenni della seconda metà del secolo scorso, erano stati commissionati dal governo di Taipei nel 2019, e la loro consegna era inizialmente prevista per il 2022. Tuttavia, il combinato disposto della pandemia di Covid-19 e dell’eruzione dei conflitti in Ucraina e in medio Oriente ha portato a un rallentamento nella produzione dei mezzi corazzati. I trentotto carri già arrivati sull’isola del Mar Cinese Meridionale rappresentano però soltanto il primo lotto dei 108 mezzi totali che Taipei ha acquistato dagli Usa.

La commessa relativa ai carri Abrams non è però l’unica ad aver registrato ritardi nella consegna. Ad un certo punto dello scorso anno il valore dei sistemi d’arma pagati ma non ancora consegnati a Taiwan ha raggiunto i 20 miliardi di dollari, secondo i calcoli dell’analista della difesa del Cato Institute di Washington Eric Gomez. Il quale ha però aggiunto che “Questo numero dovrebbe iniziare a scendere[…] Da qui alla fine del 2026, entreremo in una finestra in cui, se non ci saranno ulteriori ritardi, nei prossimi due anni dovrebbero essere perfezionate alcune grandi vendite”. Già il mese scorso Taiwan ha ricevuto un primo lotto di High Mobility Artillery Rocket Systems, meglio conosciuti come Himars, mentre entro la fine del 2024 dovrebbe arrivare una spedizione di missili anticarro Tow-2B (la cui commessa risale addirittura al 2015). Per quello che riguarda i caccia F-16V, l’aereonautica taiwanese ritiene di poter ricevere gli apparecchi entro il 2026.

Ma a queste commesse potrebbero presto aggiungersene altre. Persone che hanno familiarità con la situazione hanno affermato al Financial Times che Tapei sta valutando l’acquisto di un grosso pacchetto di armi statunitensi per dimostrare all’amministrazione entrante di Donald Trump la propria volontà di impegnarsi nel potenziare le proprie difese contro la Cina. In questo pacchetto rientrerebbero cacciatorpediniere dotati di sistema Aegis costruito da Lockheed Martin e l’E-2D Advanced Hawkeye di Northrop Grumman, un sistema radar aereo, missili Patriot e addirittura caccia F-35, anche se per questi ultimi Washington potrebbe avere qualche riserva. Tuttavia, una portavoce del Presidente taiwanese Lai Ching-te avrebbe respinto queste voci.

“L’istinto di Taiwan di investire di più nella propria difesa è giusto e nella prima amministrazione Trump sono stati approvati pacchetti storici di vendita di armi”, è il commento di Heino Klinck, ex alto funzionario del Pentagono nel primo mandato di Donald Trump. Secondo Klinck dovrebbero esserci “soglie di spesa minime per i partner che affrontano una minaccia esistenziale”, e sarebbe fondamentale dare priorità alle capacità critiche, come le munizioni, il command and control, la difesa aerea e missilistica, oltre che di attuare riforme necessarie nella dimensione della difesa.

Ovviamente, Pechino non vede di buon occhio l’afflusso di materiale militare statunitense sull’isola che è intenzionata a “riunire” alla Repubblica Popolare Cinese, se necessario anche con la forza. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha rilasciato una dichiarazione all’indomani dell’arrivo degli Abrams a Taiwan, dichiarazione in cui afferma che gli Stati Uniti dovrebbero “smettere di armare Taiwan e smettere di incoraggiare o sostenere le forze ‘indipendentiste di Taiwan’ che cercano di raggiungere i loro obiettivi con mezzi militari”.

abrams

I Carri Abrams a Taiwan potrebbero essere solo l'inizio. Ecco perché

I primi trentotto Mbt consegnati a Taiwan sono solo una parte di una più ampia serie di commesse militari già stipulate tra Taipei e l’industria della difesa Usa. E a queste potrebbero presto aggiungersene altre

Hacker cinesi in azione. L’agenzia cyber Usa avverte politica e diplomatici

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency consiglia di utilizzare app criptate per proteggere le comunicazioni di funzionari governativi. L’attacco Salt Typhoon ha rivelato falle nella sicurezza digitale americana, mettendo a rischio dati sensibili e alimentando tensioni geopolitiche

Il debito costa meno. Il regalo di Natale dei mercati all'Italia

Tra taglio dei tassi e politiche credibili, i mercati hanno attestato la fiducia verso l’Italia. Facendo risparmiare, secondo l’Upb, al Tesoro 17 miliardi in termini di minori interessi sul debito nei prossimi cinque anni

Così le banche cinesi si sganciano da Pechino

​La Banca centrale cinese continua a tenere inchiodato il costo del denaro. Ma il timore di una ripresa sempre più lontana con conseguente impatto sui margini ha spinto molti istituti di provincia ad alzare i tassi. Disattendendo gli ordini di Pechino

Farmaceutica strategica o no? I dubbi di Spandonaro

​Le aziende di uno dei settori più virtuosi del sistema Paese si aspettavano con la finanziaria lo stop al payback e l’innalzamento del tetto di spesa, specialmente ospedaliera. Ma, ancora una volta, è rimasto tutto sulla carta. L’economista Spandonaro: bisogna ripensare la governance nazionale

Difesa comune e riforma dei trattati. Cosa serve all'Ue secondo De Meo (Ppe)

Le ultime parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky aprono, una volta in più, uno squarcio sull’esigenza di ragionare – dalla prospettiva dell’Unione europea – in modo “serio e non più derogabile” di Difesa comune. La politica estera dipenderà dalla capacità che avrà l’Ue di parlare a una voce, evitando le frammentazioni che l’hanno caratterizzata negli ultimi anni e modificando i trattati. Colloquio con il presidente delegazione Ue all’assemblea parlamentare della  Nato e componente della Commissione Difesa

Ispra presenta il rapporto sui rifiuti urbani. Cosa emerge

Ecco i dati che emergono dal Rapporto Rifiuti Urbani 2024 di Ispra, presentato a Roma, alla presenza del vice ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Vannia Gava

Quo Vadis Pechino? Cosa c'è nel report del Pentagono sulla Cina

Il China Military Power Report 2024 del Pentagono analizza le ambizioni strategiche, le capacità militari e le pressioni geopolitiche della Cina, sottolineando le implicazioni globali della modernizzazione della People’s Liberation Army

La Cina e le stazioni di polizia clandestine. C’è un primo reo confesso

Chen Jinping, 60 anni, ha ammesso di aver agito come agente non registrato del governo cinese, gestendo una “stazione di polizia” clandestina a New York. Questa struttura, apparentemente una Ong, sarebbe stata utilizzata per intimidire dissidenti cinesi e sopprimere critiche al regime di Pechino

Transizione, imprese e Africa. Il piano a lunga gittata di Cdp

La Cassa presenta la strategia che guarda al 2027 e che mette ancora una volta al centro le imprese e la transizione, con una potenza di fuoco di 81 miliardi con cui attivare 170 miliardi di investimenti. Spinta al Piano Mattei e all’edilizia sociale

×

Iscriviti alla newsletter