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Ieri la compagnia di bandiera iraniana Iran Air ha ripreso i suoi voli commerciali che collegano Teheran e Madrid dopo 17 anni di sospensione. Come ha spiegato l’ambasciatore iraniano nella capitale spagnola, Hasan Qashqavi, la ripresa dei collegamenti (un volo a settimana, di mercoledì, almeno per ora) nasce dall’“ottima esperienza” durante le settimane più calde del coronavirus, quando il vettore aveva operato quattro voli per Madrid per rimpatriare i cittadini iraniani dalla Spagna.

“I quattro voli effettuati durante il coronavirus hanno dimostrato che esiste la capacità di stabilire voli regolari”, ha detto l’ambasciatore all’agenzia di stampa spagnola Efe. Inoltre, ha sottolineato l’importanza dell’Iran come collegamento nella sua regione e della Spagna con l’America Latina: “Il volo può essere una piattaforma per viaggiare in altri Paesi, quindi va oltre i legami bilaterali”, ha spiegato. E alla domanda sul motivo che aveva portato Iran Air a interrompere i collegamenti con Madrid, Qashqavi ha risposto spiegando che il numero di passeggeri non era sufficiente a coprire i costi. Oggi, invece, le prospettive sono più incoraggianti, raccontano i dati dell’ambasciata iraniana a Madrid: circa 12.000 iraniani risiedono in Spagna e circa 7.000 spagnoli si recano in Iran ogni anno.

DA MAHAN AIR A IRAN AIR…

Ma molti giornali spagnoli danno la notizia sottolineando — alcuni perfino nel titolo — come il ritorno dei voli Iran Air su Madrid arrivi a sei mesi dalla decisione del governo di sospendere i voli su Barcellona operati da Mahan Air, compagnia iraniana nella blacklist degli Stati Uniti per sostegno ai Pasdaran.

Come avevamo raccontato su Formiche.net, dopo Germania, Francia e Italia, anche la Spagna a fine marzo ha deciso di togliere la licenza a Mahan Air, lasciandola senza più destinazioni nell’Unione europea. Ora, con il nuovo collegamento Teheran-Madrid arriva un nuovo caso spinoso per il governo di Pedro Sánchez. Esecutivo di cui è vicepresidente Pablo Iglesias, noto per le sue simpatie verso il regime di Teheran (come verso quello di Caracas) e leader di Podemos, partito che, secondo quanto rivelato dal Mundo, tra il 2012 e il 2015 avrebbe ricevuto fondi per circa 9,3 milioni di euro dall’Iran.

…COME IN ITALIA

Quando, nel dicembre scorso, il governo italiano decise di ascoltare le richieste statunitensi e revocare la licenza a Mahan Air, Iran Air annunciò nuovi collegamenti per Milano e Roma. Inoltre, come raccontato da Formiche.net, era attesa a luglio l’inaugurazione del collegamento Teheran-Rimini operato da Iran Air. L’avvio della tratta è stato rinviato a causa del coronavirus ma c’è stato il tempo a marzo, in piena crisi coronavirus, per scali tecnici che tecnici non erano: come rivelato da Africa ExPress, infatti, sbarcavano piloti, hostess e personale di sicurezza per soggiornare in riviera. 

La stessa testata evidenziava un dettaglio preoccupante: “Al 30 giugno la provincia di Rimini con i suoi 2.101 positivi e 252 vittime risultava ancora essere uno dei tre principali focolai italiani, assieme a Codogno e Bergamo. Non è chiaro perché, in un periodo in cui tante restrizioni sui voli restano ancora in vigore in Europa, quelli da Teheran abbiano ripreso non solo in Italia, ma in tutte le capitali e città importanti europee, compresa Londra”.

RISCHIO SANZIONI

Può essere utile per il caso spagnolo riprendere quello italiano. Nel caso Mahan Air era stato necessario il pressing di Washington. Su quello dei voli Iran Air su Rimini il governo ha potuto approfittare delle misure dell’Unione europea sulla chiusura delle frontiere.

I rischi dell’apertura di un terzo scalo in Italia sono gli stessi della ripresa dei collegamenti tra Teheran e Madrid. Due, stando a quanto scritto in un’interrogazione a risposta scritta presentata dai deputati del Misto Antonio Zennaro (membro del Copasir), Fabiola Bologna e Michele Nitti al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli (ancora senza risposta): quello di nuovi contagi da coronavirus e quello per la sicurezza nazionale (“la Iran Air risulta essere inserita nella lista delle sanzioni americane, così come la Mahan Air, fermata in Europa per i suoi rapporti con i Pasdaran iraniani”, si legge).

Ecco perché la Spagna potrebbe incorrere in un incidente diplomatico con gli Stati Uniti. Come per il governo di Roma, anche per quello di Madrid, infatti, concedere nuove rotte a Iran Air rappresenta una sfida, visto che la compagnia figura tra quelle sanzionate dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e compare anche nella lista nera dell’Unione europea (limitatamente ad alcuni velivoli). Inoltre, fino a pochi mesi fa l’amministratore delegato dell’azienda era Touraj Zanganeh, anch’egli sotto sanzioni statunitense. Prima di essere nominato a capo di Iran Air dal presidente Hassan Rouhani guidava Meraj Air, vettore accusato di sostegno al regime siriano (proprio come Mahan Air). Ora lui è numero uno dell’ente aeronautico iraniano ed è stato rimpiazzato da Alireza Barkhor, prima numero due delle forze aree di Teheran.

Adiós Mahan, bienvenida Iran Air. Così Madrid sfida le sanzioni Usa

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