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L’Agenzia spaziale europea sta orchestrando un numero senza precedenti di collaborazioni con l’industria spaziale. A dare i numeri di questo trend è stato il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, aprendo gli Industry space days, un appuntamento chiave per la comunità spaziale europea e internazionale organizzato dall’Esa a Noordwijk, in Olanda. La due-giorni ha riunito rappresentanti dell’industria, delle start-up, delle istituzioni accademiche e dei governi, con l’obiettivo di promuovere collaborazioni e discutere le nuove sfide e opportunità del settore spaziale.

Nel suo discorso, Aschbacher ha delineato una visione ambiziosa per il futuro dell’industria spaziale europea e ha evidenziato i traguardi raggiunti dall’Esa nel 2024, sottolineando l’importanza della competitività e dell’innovazione come motori del successo europeo. “L’Esa sta firmando circa un contratto ogni ora”, ha dichiarato. In particolare, ha citato la gestione di oltre 1.500 contratti quest’anno, un impegno che coinvolge l’intera organizzazione e il suo vasto ecosistema di partner.

Uno dei temi centrali sollevati da Aschbacher è stato l’importanza della competizione all’interno dell’ecosistema europeo. “La competizione è uno dei nostri punti di forza fondamentali,” ha affermato, sottolineando come essa spinga l’industria a sviluppare tecnologie all’avanguardia, offrendo allo stesso tempo un ottimo rapporto qualità-prezzo. Questo approccio competitivo ha permesso all’Esa di mantenere il suo primato tecnologico in settori cruciali come l’osservazione della Terra e la navigazione satellitare.

Il direttore generale ha poi posto l’accento su alcune missioni spaziali di rilievo, tra cui il programma Galileo e la missione Hera, destinata a studiare gli asteroidi e a sviluppare soluzioni per mitigare eventuali impatti futuri sulla Terra. Con orgoglio, Aschbacher ha annunciato il successo del tanto atteso razzo europeo Ariane 6 di quest’estate e del recente lancio di due nuovi satelliti Galileo, che rafforzano la leadership europea nel campo della navigazione satellitare, offrendo segnali di precisione senza pari. “Il segnale Galileo è oggi il più accurato al mondo,” ha affermato, evidenziando l’integrazione di Galileo con il Gps per migliorare l’affidabilità e la precisione dei sistemi di navigazione.

Tra le novità annunciate, c’è stata anche l’apertura di una nuova struttura di addestramento per astronauti presso il centro Esa di Colonia, che simulerà la superficie lunare, preparando il terreno per future missioni lunari. “Stiamo costruendo il futuro dell’esplorazione spaziale”, ha dichiarato Aschbacher, rimarcando il ruolo cruciale dell’Europa nelle missioni lunari e marziane.

Infine, è stato ribadito l’impegno dell’Agenzia per la commercializzazione dello spazio. L’Esa ha intrapreso un cambio di paradigma, lasciando maggiore libertà all’industria nella progettazione di tecnologie spaziali, limitandosi a definire gli standard e ad acquistare i servizi. “Stiamo facendo esattamente ciò che la Nasa sta facendo con SpaceX”, ha sottolineato, riferendosi alla crescente tendenza dell’Esa di affidarsi a fornitori commerciali per i lanci e altri servizi spaziali.

Difatti, tra gli obiettivi concreti futuri, l’Esa punta sicuramente a rafforzare la sua capacità di lanciare e recuperare carichi spaziali e ad accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e le tecnologie quantistiche, per garantire che l’Europa mantenga una posizione indipendente e in prima linea nel panorama spaziale globale.

Agli Industry days gli obiettivi dell’Esa secondo Aschbacher

L’Agenzia spaziale europea (Esa) è impegnata a rafforzare il ruolo dell’Europa nel panorama spaziale globale, continuando a innovare, collaborare con l’industria e a ispirare le generazioni future. È il quadro tracciato dal direttore generale Josef Aschbacher, all’Industry space days, con un occhio rivolto al futuro: “L’Europa deve rimanere competitiva e all’avanguardia in un contesto globale in rapido cambiamento, e lo faremo insieme, con la forza delle nostre idee e delle nostre tecnologie” 

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