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Sarebbero 25 le “lettere personali” che il presidente statunitense, Donald Trump, e il satrapo nordcoreano, Kim Jong-un si sarebbero scambiati dopo aver chiuso le minacce militari — ossia da quando l’americano ha lanciato l’ambizioso piano di dialogo con il dittatore asiatico seduto su una polveriera nucleare. Le ha ottenute Bob Woodward, storico giornalista (protagonista del Watergate, già nella storia dei media). Le missive sono uno dei piatti succulenti di “Rage”, il suo nuovo libro. La casa editrice Simon & Schuster ne sta facendo uscire informazioni a giuste dosi ai media per creare la suspense pubblicitaria: “Kim descrive il legame tra i due leader come uscito da un ‘film fantasy’, mentre i due leader si impegnano in uno straordinario minuetto diplomatico”, spiegano a proposito delle lettere.

”Rage” segue “Fear”, racconto di enorme successo in cui il giornalista aveva fatto il punto sui primi due anni di presidenza Trump. Spaccato di una Casa Bianca sghemba, protocolli saltati, incertezze, debolezze e forze di un presidente sui generis. Il risultato globale di Fear si dovrebbe ripetere con Rage — che chiude il ciclo del primo quadriennio trumpiano (e chissà se sarà l’ultimo). Stavolta, inoltre, Woodward ha potuto parlare per ben diciassette volte direttamente con Trump, e da lì ne esce il racconto personale del presidente sui fatti attuali. Dalla pandemia alle proteste dei Black Lives Matter fino alla corsa elettorale contro Joe Biden. Nella nota stampa Simon & Schuster ha detto che il libro sarà uno sguardo “volatile e vivido” alle “turbolenze, contraddizioni e rischi” della presidenza Trump.

La casa editrice è la stessa che ha pubblicato il libro dell’ex consigliere per la Sicurezza nazionale John Bolton e quello della nipote del presidente, Mary Trump. Altri due testi velenosi contro lo Studio Ovale arrivati in questi difficili mesi, tra epidemia, crisi economica e presidenziali. Libri di cui i media hanno parlato molto, sebbene non è facile capire quanto siano stati in grado di sollecitare le sensibilità degli elettori. Ora l’amministratore di Simon & Schuster invita a leggere il nuovo di Woodward prima del 3 novembre, giorno in cui si sceglierà il prossimo inquilino della Casa Bianca, perché sarà utile a tutti gli americani. Ma è chiaro che è un’azione pubblicitaria per un libro in uscita il 15 settembre e già pronto per la vendita  con 1,3 milioni di copie stampate.

E da ieri è online anche la prima parte di “Disloyal, The Real Real Donald Trump”, pubblicato su DisloyalTheBook.com giovedì pomeriggio a firma di Michael Cohen, per anni avvocato e amico fidato di Donald Trump con cui il presidente ha rotto recentemente. “A parte sua moglie e i suoi figli, conoscevo Trump meglio di chiunque altro”, ha scritto Cohen, sostenendo che è stato lui a spingerlo a candidarsi alla presidenza”: “In un certo senso, lo conoscevo meglio anche della sua famiglia perché sono stato testimone del vero uomo, negli strip club, in loschi incontri di lavoro e nei momenti in cui ha rivelato chi era veramente: un imbroglione, un bugiardo, un prepotente, un razzista, un predatore, un truffatore”. Il libro contiene dettagli scabrosi e particolari inquietanti anche sulla vita sessuale dell’attuale presidente statunitense. “Ho truffato per suo conto, derubato i suoi soci in affari, mentito a sua moglie Melania per nascondere le sue infedeltà , e fatto il prepotente con chiunque minacciasse il percorso di Trump al potere. Dalle golden shower in un sex club a Las Vegas, alla frode fiscale, agli accordi con funzionari corrotti dell’ex Unione Sovietica, al mettere a tacere le amanti di Trump. Non ero solo un testimone dell’ascesa del presidente, io ero un partecipante attivo”, passaggi che fanno anche del libro di Cohen — che ha certamente rancore verso Trump — un sicuro best-seller e un protagonista del dibattito politico americano delle prossime settimane.

 

 

Per Trump uno scaffale che scotta con i nuovi libri di Woodward e Cohen

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