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“È evidente che questo improvviso cambio di posizione rende molto difficile immaginare che un commissario politico leghista possa passare lo scoglio delle audizioni del Parlamento europeo. Hanno scelto di procedere con un attacco frontale nei confronti della neocommissaria von Der Leyen, e lo hanno fatto a fronte del sostegno da loro sbandierato in precedenza, a più riprese, con Salvini, Zanni, il ministro Fontana. Nulla che lasciasse supporre un voto contro, che rischia di avere conseguenze e di mettere a repentaglio quanto di buono aveva strappato, con abile diplomazia e intenso lavorio politico, il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte”.

Parole in esclusiva a Formiche.net del vicepresidente del Parlamento europeo, il M5s Fabio Massimo Castaldo, all’indomani dell’elezione della nuova commissaria Ue Ursula von der Leyen che è passata grazie anche ai voti decisivi del Movimento 5 Stelle. Uno strappo politico importante, che ha scatenato l’ira di Salvini e che, di fatto, riporta nuovamente l’allarme rosso negli equilibri dell’alleanza di governo.

SALVINI CI INSULTA PER COPRIRE LA FIGURACCIA POLITICA

“Oggi – prosegue Castaldo – leggo nuovamente insulti di Salvini che parla di inciucio nostro con Renzi e la Merkel. Vorrei sapere come mai Salvini non cita i suoi intimi alleati Orban e Kaczynski che hanno sostenuto la commissaria da noi votata. Nelle scorse settimane, Salvini ha collaborato alla manovra dei suoi alleati per far saltare l’elezione di Timmermans. Poi non si capisce che cosa sia accaduto. Di certo ho un’idea sui suoi attacchi del giorno dopo”.

Per il vicepresidente dell’Europarlamento “con gli insulti al Movimento, Salvini sta solamente cercando di coprire la figuraccia politica rimediata a Bruxelles. È l’unica cosa che mi viene in mente per questo repentino cambio di atteggiamento. Dopo l’attacco alla neocommissaria, hanno capito di essere isolati politicamente, di non avere influenze, non hanno ricevuto rassicurazioni dal Ppe in merito al commissario. Insomma non sanno che cosa fare. Hanno compreso di aver incassato una sconfitta politica, peraltro solo perché si sono aggrappati a una poltrona. Ripeto, con un candidato leghista mettiamo a rischio l’accordo abilmente e faticosamente raggiunto dal nostro presidente del Consiglio per il ruolo di commissario. Serve un nome che salvaguardi la credibilità nazionale nel rispetto degli impegni presi”.

L’IMPORTANZA DEL COMMISSARIO ALLA CONCORRENZA

Castaldo sottolinea quanto sia strategico avere un commissario alla Concorrenza. “Basti pensare all’importanza della sentenza Tercas, che ha avuto ricadute importante sul sistema bancario italiano. Sentenza che ha contraddetto l’operato della commissaria Vestager”. Il riferimento è al verdetto della Corte europea di Giustizia che ha stabilito che i fondi concessi dal Fondo interbancario (Fitd) alla Popolare di Bari per il salvataggio di Banca Tercas nel 2014, bocciato all’epoca dall’Antitrust Ue, non rappresentavano un aiuto di Stato. “Segno della rilevanza politica di quel ruolo”.

I COMPLIMENTI DI D’ALEMA

Massimo D’Alema resta certamente un uomo della vecchia politica nell’universo cinque stelle, ma non è certo passata sotto silenzio l’intervista da lui oggi concessa a Repubblica. In cui ha messo nero su bianco la rilevanza del passaggio politico di Bruxelles (“Trovo molto significativo che i 5 stelle si siano smarcati così clamorosamente dalla Lega per votare questa von der Leyen. È un voto che pesa e che ci dice che il M5S può cominciare a muoversi in autonomi”) e ha citato espressamente Castaldo (“Mi sembra in gamba, non è affatto un fesso. Lui sicuramente era consapevole di un voto pesante, determinante. E che la decisione alla fine avrebbe avuto un significato più grande del semplice sì”).

Sorride. “Ringrazio D’Alema per i complimenti e ha ragione: il nostro è stato un voto consapevole e cosciente, frutto di considerazioni politiche in cui rientrano, ripeto, anche gli accordi presi come governo italiano. Ma non solo, ovviamente. Ribadisco che sulla votazione per von der Leyen non c’era alcun accordo politico con il Pd. Il nostro voto è stata la logica conseguenza di un lavoro che qui a Bruxelles stiamo portando avanti da anni. Abbiamo dimostrato che pur non avendo un gruppo politico decisivo alle spalle, riusciamo a incidere sugli equilibri. E lo facciamo grazie alla coerenza e quindi alla credibilità dei nostri atteggiamenti.

Mi sono candidato da indipendente a vicepresidente dell’Europarlamento e ho raccolto firme da oltre quaranta colleghi appartenenti a cinque gruppi politici differenti e sono riuscito a farmi rieleggere. Abbiamo rotto gli schemi anche in Europa. Abbiamo dimostrato che i nostri quattordici voti sono stati decisivi. Abbiamo votato la commissaria tedesca con convinzione, ne condividiamo il programma su temi che per noi sono di primaria importanza: il salario minimo europeo, la sostenibilità ambientale, ci battiamo affinché ci sia una più equa ripartizione della crisi migratoria in Europa, con oneri a carico di tutti gli stati membri e non solo di quelli che sono geograficamente alla frontiera dell’Unione. Il nostro voto è quindi stato in coerenza e in continuità, non abbiamo deviato dal nostro corso politico”.

NOI SAREMO COERENTI, SE LA LEGA VUOLE CONTINUARE A INSULTARCI…

Resta la crisi politica e all’orizzonte delle scelte che potrebbero modificare il quadro nazionale. In soldoni, la maggioranza con la Lega non sembra proprio stabile.

“Noi siamo in una maggioranza e saremo fedeli al contratto di governo che abbiamo stipulato. Finché riusciremo a mantenere gli impegni che abbiamo preso con gli italiani, finché l’accordo con la Lega sarà funzionale ad approvare provvedimenti che incideranno sul Paese, da parte nostra non ci sarà alcuna volontà di fare passi indietro. Ovviamente se dovessimo renderci conto che la Lega non intende onorare questi impegni e preferisce soltanto attaccarci violentemente e insultarci senza atteggiamenti costruttivi, trarremo le nostre conseguenze. Oggi il nostro leader politico Di Maio ha ribadito che gi attacchi della Lega sono inaccettabili. Sottoscrivo in pieno le sue parole. Noi vogliamo lavorare per il bene dell’Italia finché sarà possibile farlo. In caso contrario, ovviamente, la Lega dovrà assumersi la responsabilità di non voler più onorare il patto di governo”.

Ora la Lega non può avere il commissario. Parla Castaldo (M5S)

"È evidente che questo improvviso cambio di posizione rende molto difficile immaginare che un commissario politico leghista possa passare lo scoglio delle audizioni del Parlamento europeo. Hanno scelto di procedere con un attacco frontale nei confronti della neocommissaria von Der Leyen, e lo hanno fatto a fronte del sostegno da loro sbandierato in precedenza, a più riprese, con Salvini, Zanni,…

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