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In Forza Italia ci sono molti esponenti come Carfagna, Brunetta, Letta che hanno sempre mostrato di avere la testa sulle spalle e che non intendono soggiacere ai dogmi del Capitano non più vincente. Così Bruno Tabacci, deputato e presidente di +Europa, scommette sul Conte bis supportato dalla cosiddetta coalizione Ursula (Pd, M5S. FI, Misto): per disinnescare la mina della crisi e provvedere a misure economiche e sociali utili all’Italia. L’esponente centrista deplora la deriva salviniana, certo che il leghista abbia perso credibilità e che distruggerà la destra italiana.

Governo largo o istituzionale: sono queste le uniche due ipotesi in campo?

Bisognerà capire cosa si intende per istituzionale. Credo occorra un governo parlamentare con una ampia rappresentanza in Aula. Questa l’ipotesi più accreditata per andare oltre il rischio di elezioni e darsi un programma che abbia un qualche respiro.

Il Colle punta anche ad evitare lo schema di un anno fa con tre giri di consultazioni? In che modo?

Un anno fa il risultato elettorale è stato digerito male, per questo è servito più tempo. E non dimentichiamo una certa improvvisazione da parte degli attori in campo. Oggi mi auguro abbiano maturato una qualche esperienza. Non si possono impiegare tre mesi per un’operazione che magari in una settimana si potrebbe definire, con un’area programmatica in grado di far fronte agli impegni europei e rilanciando le politiche economico-sociali di cui l’Italia ha bisogno.

I troppi tatticismi quanto stanno nuocendo al Paese?

La tattica, i proclami elettorali e la totale assenza di strategia sono gli elementi che hanno accompagnato la vita del governo nell’ultimo anno e mezzo e che hanno rappresentato il suicidio politico di Salvini. In pratica il leghista ha usato solo quelle armi, salvo poi accorgersi che gli si sono ritorte contro.

Quali i suoi errori, sui tempi o sul merito della crisi?

Col 17% dei parlamentari pretendeva di fissare l’agenda e di dettare le scelte al Quirinale e al Parlamento. Ma quest’ultimo evidentemente si sta prendendo una bella rivincita sulle pretese del leghista di giocare tutte le parti in commedia. Si tratta di una tattica negativa di cui il paese non ha bisogno. Rischia di perdere la credibilità anche perché la sua storia era costruita sull’immagine del Capitano vincente. In realtà è la cosiddetta bestia, ovvero quell’utilizzo spregiudicato dei social che ha puntato ad accreditarlo molto più di ciò che in realtà fosse.

Cosa rischia di più adesso?

Dal punto di vista politico ha mostrato una conoscenza abbastanza superficiale del Paese e l’idea che ciò che conta siano solo i messaggi diretti alla pancia ed alla tifoseria. Scorrazzando in lungo e in largo per lo stivale facendo credere che si preoccupava della sicurezza di tutti, ha mostrato invece di far correre precisi rischi al Paese stesso. Attraverso la paura ha provato a massimizzare il suo consenso.

Da queste colonne Peppino Caldarola ha detto che Salvini non è Fini e distruggerà la destra italiana: è così?

È probabile. Certamente questa destra non fa crescere il paese, perché scimmiotta la storia del ‘900 e si accontenta solo di guai e disastri. Non ha certo una cultura di governo, pur conservatrice, né autorevole o responsabile.

Si rafforzano i consensi sul Conte bis. La figura del premier l’ha sorpresa?

Per la verità nel suo sintonizzarsi con il Quirinale ho visto buon senso e modestia: ad ascoltare i consigli di Mattarella non si sbaglia, né in Italia né in Europa. Di questo gli va dato atto. Poi come dimostra lo scontro sulla Open Arms ha potuto anche sbugiardare il Ministro dell’Interni: è un titolo di merito.

L’endorsement per una maggioranza Ursula da parte di Romano Prodi è un’ulteriore strada percorribile per allargare al centro?

Mi pare anche giusto, ci sono rappresentate altre forze come Leu o il gruppo Misto. Inoltre vedo una parte rilevante di Forza Italia che non è disponibile a soggiacere ai dogmi del Capitano vincente. Soprattutto quando il vincente è venuto meno. Di questa area vi è bisogno, perché vi sono soggetti come Carfagna, Brunetta, Letta che hanno sempre avuto la testa sulle spalle.

twitter@FDepalo

Verso il Conte bis. Ecco perché Tabacci scommette su Ursula

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