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Poste fa centro nel 2018 e si prepara a bissare nel 2019. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha presentato questo pomeriggio i risultati dello scorso anno e fornito le indicazioni al mercato per quello in corso. La società dei recapiti in mano allo Stato per il 65% è nel bel mezzo dell’attuazione del piano Deliver 2022, presentato alla comunità finanziaria lo scorso anno a Milano (qui l’articolo di Formiche.net con tutti i dettagli) e che prevede tra le altre cose un riassetto generale del recapito accompagnato da una spinta alla consegna dei pacchi.

I CONTI DI POSTE

Il 2018 ha segnato un generale aumento dei margini per Poste, che ha visto il proprio utile raddoppiare a 1,3 miliardi, in crescita di 709 milioni rispetto all’esercizio precedente. 709 milioni in più rispetto al precedente esercizio (+97%). I ricavi sono invece aumentati del 2,2% a 10,864 miliardi. Numeri che sono andati oltre i target indicati da Poste nel piano industriale al 2022. La crescita dei conti si è ovviamente fatta sentire sulla politica di remunerazione agli azionisti, con il board che ha deliberato lo stacco di una cedola di 0,4 euro ad azione, in aumento del 5% sul dividendo 2017.

NEL NOME DELL’E-COMMERCE

Messo da parte il 2018, per quest’anno la società pubblica prevede un andamento del settore corrispondenza, pacchi e distribuzione in flessione dell’1% ma con un aumento del 12% dell’attività pacchi che compensa il calo del 3% della corrispondenza. Numeri che rispecchiano i progressi tecnologici in materia: con l’avvento della pec calano le missive nella cassetta della posta mentre nell’era dell’e-commerce il grosso dei recapiti sono i pacchi (lo scorso giugno Poste e Amazon hanno siglato un accordo per le consegne della durata di tre anni, rinnovabile per altri due). Tornando ai target 2019, per le attività pagamenti, Mobile e digitale i ricavi attesi aumentano di 700 milioni (+14%) con un forte incremento del settore carte (+25%) e un utile operativo in crescita del 9%. In tutto ciò l’utile 2019 dovrebbe attestarsi a 1,1 miliardi, in leggera flessione rispetto al 2018.

LA SFIDA DELL’RC AUTO

Fin qui i numeri, presenti e futuri. Poi ci sono le operazioni strategiche, a cominciare dall’ingresso di Poste nel mercato delle assicurazioni Rc Auto (il gruppo è già presente nell’insurance con la branch Poste Vita). Il salto di qualità, che prevede la vendita di polizze agli sportelli degli uffici, è stato più volte messo in cantiere e poi improvvisamente stoppato. Adesso il progetto sembra riprendere quota, anche se non è ancora stato individuato il partner assicurativo al quale affiancarsi. “Per le assicurazioni del settore Rc Auto stiamo lavorando per ora solo su progetti pilota rivolti ai propri dipendenti per capire la fattibilità del prodotto”, ha spiegato Del Fante. “Sulla Rc Auto confermiamo che non abbiamo nessun tipo di obiettivo di ricavi nel budget 2019 abbiamo avviato alcune consultazioni col mercato l’anno scorso per poter eventualmente offrire questo tipo di prodotto nel corso del 2020”.

ARRIVANO I DRONI

Più pacchi vuol dire anche dotarsi delle giuste infrastrutture. Magari anche di droni. A Poste ci stanno pensando, come ha fatto notare lo stesso manager fiorentino alla guida del gruppo. Sulla consegna dei pacchi “stiamo lavorando al progetto droni, ma ci sono iniziative anche più interessanti dove la consegna spersonalizzata viene fatta da veicoli senza conducente che parcheggiano sotto casa del destinatario, lo avvisano con un sms, lui scende, apre con un codice un cassetto del mezzo e ritira il pacco”.

LA PARTITA PER ALITALIA

Naturalmente, oltre al core business, il 2019 potrebbe essere per Poste anche un anno di operazioni straordinarie, come la partecipazione al salvataggio di Alitalia, aderendo al blocco pubblico imperniato su Ferrovie. Operazione che per il momento però non è stata presa in esame dal gruppo, come ha tenuto a precisare lo stesso Del Fante. “Non c’è nessun progetto da parte del Cda di aprire un dossier specifico sulla compagnia”.

IL COMMENTO DI DEL FANTE

L’azienda in ogni caso sta dimostrando di reggere bene alle sfide del mercato, tutte dettate dal progresso tecnologico. “I risultati per il 2018 – ha spiegato Del Fante – hanno anche evidenziato il miglioramento della nostra leva operativa e l’incremento dei ricavi si è tradotto in un incremento dell’utile operativo. La solidità dello stato patrimoniale, caratterizzato da basso indebitamento, ha creato lo stesso impatto a livello di utile netto. Questi risultati sono stati determinati dalla trasformazione prevista dal piano Deliver 2022, che consentirà a Poste italiane di capitalizzare sulle opportunità di crescita del mercato”.

Droni e Rc Auto. Le sfide di Poste italiane

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