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Non capita spesso che il direttore dell’Fbi si spinga in Africa. Questa settimana, Christopher Wray è stato in Kenya e Nigeria. La sua prima visita nell’Africa subsahariana da capo del Bureau è servita, come spiega una nota, a dimostrare il “continuo impegno” dell’agenzia verso i “forti partenariati nella regione” e a sottolineare “gli sforzi di cooperazione in corso per combattere una serie di minacce” come corruzione, terrorismo, estremismo e cyber-crime.

“Il motivo principale della mia visita in entrambi i Paesi è stato quello di sensibilizzare sulle minacce presenti nel continente che hanno serie implicazioni per gli Stati Uniti, ma che non ricevono l’attenzione che meritano”, ha dichiarato Wray al New York Times. È una fase critica, con Isis e Al Qaeda che stanno rafforzando la loro presenza nel continente e dopo i golpe militari in Mali, Guinea, Burkina Faso e Niger che hanno visto i mercenari russi prendere il posto delle truppe statunitense e francesi. “Da diversi anni, gruppi come l’Isis e Al Qaeda considerano l’Africa un terreno molto fertile”, ha spiegato ancora il capo del Bureau.

Di conseguenza, i funzionari americani stanno cercando di collaborare con una nuova serie di Paesi dell’Africa occidentale costiera per combattere una violenta insurrezione estremista che, secondo loro, si sta diffondendo costantemente verso Sud, ha spiegato il New York Times. I colloqui di questa settimana in Kenya e Nigeria tra funzionari statunitensi e africani, ha detto Wray, si sono concentrati sulla sovrapposizione di interessi e sui modi per combattere le minacce comuni. “Contrastare le minacce poste da gruppi come gli Shabab e l’Isis è certamente più di quanto una sola agenzia o un solo governo possano affrontare da soli”, ha dichiarato.

Era da 15 anni che il direttore del l’Fbi non visitava Nairobi. La missione di Wray arriva dopo che il mese scorso il presidente Joe Biden ha ospitato l’omologo presidente keniota William Ruto impegnandosi a designare il Paese come “major non-Nato ally”, a dimostrazione dell’attenzione della Casa Bianca verso il Paese, che però è osservato da vicino anche da Russia e Cina, con cui gli Stati Uniti hanno una forte collaborazione antiterrorismo da almeno due decenni.

Mai, invece, un direttore dell’Fbi era stato ad Abuja, capitale della Nigeria. È il Paese che nel 2060 dovrebbe superare gli Stati Uniti come terzo al mondo per popolazione. “Se guardiamo alla regione, più in generale alla regione dell’Africa occidentale, continuiamo a essere preoccupati per l’instabilità e per l’impatto che questa potrebbe avere sulla capacità dei gruppi terroristici di sfruttare la situazione”, ha dichiarato Wray. “Questo è uno dei motivi per cui siamo molto concentrati a lavorare a stretto contatto con i nostri partner in Nigeria e in altri Paesi per cercare di rimanere il più vigili possibile”, ha aggiunto.

Tutti i dossier del direttore dell’Fbi in Kenya e Nigeria

Dopo 15 anni il capo del Bureau torna a Nairobi e per la prima volta va ad Abuja. In cima all’agenda la cooperazione contro minacce come corruzione, terrorismo, estremismo e cyber-crime

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