Skip to main content

Sarà interessante verificare prossimamente come centrodestra e Movimento 5 Stelle vorranno misurarsi con le questioni evidenziatesi nel Mezzogiorno con il voto del 4 marzo. La grande affermazione dei pentastellati, ma anche il significativo successo della Lega – Salvini ha ricordato ieri l’altro di essere un senatore della Calabria – suscitano attese diffuse, legittime curiosità e forti attenzioni su quelle che potrebbero essere le ricette adottabili da parte delle forze vincitrici dell’ultima consultazione elettorale per il rilancio del sud, anche se una riflessione molto approfondita e ben documentata su quanto realizzatovi sarebbe opportuna anche per il Pd che governa ancora tutte le regioni meridionali meno la Sicilia.

Ma perché le misure che vengano proposte risultino veramente efficaci è necessario, a nostro avviso, che si conosca a fondo l’Italia meridionale, le sue molteplici e per tanti aspetti ancora sconosciute articolazioni produttive, i suoi molti punti di forza in agricoltura, nell’industria, nel turismo, nelle infrastrutture e nei servizi e le reali, effettive esigenze occupazionali divise per qualifiche richieste nei singoli territori, in alcuni dei quali, nonostante livelli molto elevati di inoccupazione, continuano tuttavia a scarseggiare specifici profili professionali richiesti in molte aziende di varia dimensione. Un esempio per tutti? In questi giorni sulla stampa del Salento ferve il dibattito fra addetti ai lavori perché mancano profili specializzati per l’industria locale del tessile-abbigliamento-calzaturiero che pure negli anni della grande recessione aveva perduto 795 unità locali e 13.171 addetti.

In questo primo intervento partiremo dalle risorse industriali già disponibili sul territorio che vanno difese e potenziate non solo in logiche di mercato ma di piena sostenibilità ambientale. In articoli successivi guarderemo ad altri comparti e alle loro necessità.

L’Italia meridionale, è bene dirlo subito, non ha bisogno di assistenza tout court – che peraltro nessuna delle forze politiche vincitrici dichiara (dopo il 4 marzo) di voler garantire. No, il Meridione deve partire dai suoi punti di forza (che sono tanti) per valorizzarli ulteriormente, restando però saldamente agganciato al sistema produttivo del nord, cui il sud fornisce beni strategici per la sua crescita, dall’acciaio di Taranto al greggio di Basilicata e Sicilia, dai prodotti petroliferi raffinati provenienti dalle mega raffinerie siciliane e dalla Saras in Sardegna ai prodotti chimici di Brindisi e Priolo (Sr), dall’energia da fonti fossili e rinnovabili di larghe zone pianeggianti e collinari alle costruzioni navalmeccaniche di Castellammare di Stabia, Messina e Palermo, dall’agroalimentare di pregio di tante aree locali agli autoveicoli di Pomigliano d’Arco, S.Nicola di Melfi (Pz) e Atessa (Ch), dai velivoli e dalle tecnologie aerospaziali della Campania e della Puglia, alle tecnologie informatiche della Etna Valley nel catanese, dalla farmaceutica d’avanguardia dell’Aquila, del barese e del napoletano alle costruzioni ferroviarie di Napoli, Monopoli (Ba) e Reggio Calabria, dai prodotti cartotecnici dei big player Seda e Fater (i pannolini Lines) all’alluminio primario dell’Alcoa che il governo Gentiloni sta facendo ripartire, solo per citare alcuni dei tanti beni prodotti dall’industria localizzata nel Mezzogiorno. Insomma, il sud non è affatto un deserto industriale e chi eventualmente si ostinasse ad affermarlo dimostrerebbe di non conoscerlo e pertanto, finalmente tacendo, dovrebbe almeno documentarsi prima di parlarne.

Sarebbe necessario inoltre sfruttare in maggior misura le sue grandi risorse naturali, cominciando proprio da quelle di petrolio e gas – di cui sono stimate ingenti riserve nel sottosuolo o al largo di numerosi territori – ma un irriducibile radicalismo ambientalista lo impedisce in molte aree nell’Adriatico abruzzese e della Puglia, sulla terraferma in Basilicata, nello Ionio e in Sicilia. Si potrebbero creare così nuovi posti di lavoro ad alta qualificazione professionale per le attività di estrazione e raffinazione e nelle imprese di impiantistica collegate.

Nei prossimi articoli affronteremo altre problematiche, augurandoci che i parlamentari neoeletti di tutti gli schieramenti prestino attenzione a questo come a tanti altri interventi perché sul Mezzogiorno e il suo sviluppo non si può in alcun modo improvvisare.

Mezzogiorno

Industria e Mezzogiorno. Consigli a Lega e Cinque Stelle per non improvvisare

Sarà interessante verificare prossimamente come centrodestra e Movimento 5 Stelle vorranno misurarsi con le questioni evidenziatesi nel Mezzogiorno con il voto del 4 marzo. La grande affermazione dei pentastellati, ma anche il significativo successo della Lega - Salvini ha ricordato ieri l’altro di essere un senatore della Calabria - suscitano attese diffuse, legittime curiosità e forti attenzioni su quelle che…

Patto della Fabbrica

Patto della Fabbrica: novità per il welfare aziendale

Il cosiddetto Patto della Fabbrica, l’accordo raggiunto di recente da Confindustria e sindacati, segna un passo importante nello sviluppo delle relazioni industriali, specie per quanto riguarda il tema del welfare aziendale. Finora la discussione in materia di welfare aveva visto l’emergere di zone d’ombra causate soprattutto dalla mancanza di un’unica regia sul tema, sebbene proprio Confindustria e sindacati avessero cercato…

Alvise Biffi diventa presidente di Speed MI Up

È Alvise Biffi il nuovo presidente di Speed MI Up, l’incubatore di Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, con la partecipazione del Comune di Milano. Speed MI Up, che ha compiuto cinque anni nel 2018, è una officina di imprese e professioni specializzata nello sviluppo di competenze di business e management che dà accesso a…

Antonio Nicita

Disinformazione online, l'Agcom scende in campo e chiede chiarimenti a Facebook. Parla Nicita

"Abbiamo chiesto a Facebook se, dal 2011 a oggi, abbia rilevato sulla sua piattaforma un'attività di disinformazione organizzata che possa aver preso di mira utenti italiani". Antonio Nicita (nella foto), commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), commenta così in una conversazione con Formiche.net le azioni intraprese in un momento in cui il tema delle campagne di influenza condotte…

L'informazione e le sfide della nuova legislatura

“L’Italia e l’Europa stanno vivendo cambiamenti epocali per il futuro dell’informazione digitale e della produzione e diffusione dei contenuti in Rete. Occorrono scelte coraggiose e politiche illuminate che possano coinvolgere attivamente tutti gli attori in campo e assicurare la crescita sociale ed economica del mondo dei media e un corretto funzionamento della web democrazia, nell’interesse degli utenti“. Si preannuncia di…

Contro le fake news serve il giornalismo digitale di qualità

Qualunque candidato e ogni partito politico devono necessariamente fare affidamento sulla Rete per massimizzare l’impatto di un comunicato o di uno slogan o di una raccolta fondi. E’ una dato di fatto ormai assodato. Tutt’altra questione, invece, è valutare l’impatto dei social media in una campagna elettorale così come quantificare come le fake news possono determinare l’esito di un elezioni.…

intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale, presentato dall'Agid il primo Libro bianco per la Pa

Di Federica De Vincentis

Raccomandazioni e linee guida per usare in modo sostenibile e responsabile l'Intelligenza artificiale (Ia) nella Pubblica amministrazione. È questo l'intento del primo Libro bianco 'L'Intelligenza artificiale a servizio del cittadino', a cura dell'Agenzia per l'Italia digitale (Agid). Il documento, presentato ieri a Roma (qui il testo completo), vorrebbe "delineare le prospettive di sviluppo dei servizi pubblici digitali e le sfide…

Che cosa ha detto Mark Zuckerberg su Facebook e il caso Cambridge Analytica

Tutti si chiedevano che cosa avrebbe detto Mark Zuckerberg, fondatore e ceo del social network più popolare del mondo, Facebook, travolto nei giorni scorsi dal caso Cambridge Analytica. Dopo giorni di attesa, ecco finalmente la risposta. Oggi, con un lungo post - e come, altrimenti - ha chiesto scusa agli utenti. LE PAROLE DI ZUCKERBERG “Abbiamo sbagliato, c’è ancora molto…

Nato golfo muro

Ecco la nuova dottrina Trump. La pace attraverso la forza (e con la Russia)

Ancora una volta via Twitter, il presidente degli Stati Uniti interviene sul tema del rapporto con la Russia e lo fa non solo per giustificare la telefonata di congratulazioni a Vladimir Putin in occasione della sua rielezione ma anche per sottolineare e ribadire la sua posizione sul tema dei rapporti con Mosca in un’ottica puramente strategica. Nonostante i dubbi e…

facebook

È tutta colpa di Facebook? Ecco come se ne discute fra Europa e Stati Uniti

Il caso di Cambridge Analityca e tutte le conseguenze sul mondo dei social media che ne sono derivate, hanno messo in luce l’attuale, forte necessità di riflettere sulle modalità con lui la legge può e deve intervenire per regolamentare il web. Judy Dempsey, nonresident senior fellow di Carnegie Europe, sul suo blog Strategic Europe ha chiesto ad una selezione di…

×

Iscriviti alla newsletter