Skip to main content

La leadership delle aziende europee è più ottimista rispetto a sei mesi fa e migliorano le prospettive relative alla crescita dei ricavi, assunzioni e spese in conto capitale: questo quanto emerge dalla Deloitte CFO survey 2017 condotta a livello europeo su un campione di 19 Paesi e più di 1.500 CFO.

Cresce l’ottimismo e migliora l’aspettativa rispetto ai ricavi

Negli ultimi mesi è aumentato, sia in Italia che in Europa, il numero di CFO che si dichiara ottimista riguardo le prospettive economiche e finanziarie della propria società.

Rispetto a 3 mesi fa, il 32% dei CFO europei si dichiara ottimista circa le prospettive della propria azienda (+7pp). In Italia è il 20% di CFO che risulta ottimista rispetto al futuro, con una crescita di 8 punti percentuali rispetto all’inizio dell’anno.

I CFO italiani, sembrano aver spostato l’accento su un approccio a più lungo termine, focalizzato sulla ricerca di prospettive di crescita, dopo un lungo periodo di austerità; nello specifico, dichiarano: previsioni positive sulla crescita dei ricavi (51%, +7pp rispetto al Q1 2017) e dei margini (49%, +4pp rispetto al Q1 2017), intenzioni riguardo alla spesa in conto capitale allineate a questa tendenza positiva (35%; +4pp rispetto al primo trimestre) e aspettative di assunzione anch’esse in crescita (19%, + 17pp), tant’è che alcuni temono di non trovare la forza lavoro qualificata di cui hanno bisogno.

“Il contesto sembra più favorevole. L’economia dell’Eurozona ha registrato un’accelerazione superiore al previsto nel primo semestre, è solida e diffusa fra Paesi e settori; le politiche monetarie espansive della BCE, da alcuni criticate, sembrano aver avuto un effetto positivo sull’occupazione. L’economia italiana dà segnali di ripresa e gli investimenti ricominciano a crescere. Nonostante la maggior parte degli indicatori sia in miglioramento, il cambiamento sta avvenendo in modo graduale, evidenza che l’ottimismo è ancora molto cauto e si resta in guardia verso potenziali situazioni di crisi.” – commenta Riccardo Raffo, Partner di Deloitte responsabile della survey.

Diminuisce l’incertezza

Questa ventata di positività avviene in un contesto internazionale che, secondo il 44% dei CFO europei, continua a presentare ancora seri motivi di incertezza, pur essendo percepito come meno volatile rispetto al passato.

A livello europeo la percentuale di CFO che percepisce come alto il livello di incertezza finanziaria ed economica passa dal 61% del primo trimestre 2017 al 52%, il livello più basso registrato dall’avvio della survey; in Italia si passa dal 43% al 16%, segnale che anche nel nostro Paese si inizia a vivere una situazione di maggiore serenità.

“Le brusche frenate non si possono ancora escludere e possono essere provocate dai rischi di instabilità politica legate alle prossime elezioni, come da nuovi possibili scenari legati alla volatilità dei cambi e dall’aumento dei tassi di interesse. Queste incognite pesano sulle decisioni quotidiane dei direttori finanziari, in una fase ancora delicata dell’economia italiana e in un contesto internazionale che deve fare i conti con le ricadute della Brexit, ancora tutte da misurare, e con i rischi geopolitici a livello internazionale.” – prosegue Riccardo Raffo.

Invariata la propensione al rischio
A livello europeo il 33% dei CFO afferma che è un buon momento per assumersi maggiori rischi, una percentuale che rimane invariata rispetto all’indagine svolta nel primo trimestre dell’anno. Anche in Italia la propensione al rischio rimane stabile rispetto al Q1 2017, attestandosi al 35%.

Minacce percepite

In Italia, continuano a preoccupare i CFO: il timore per l’introduzione di nuovi oneri regolamentari, che, benché in calo, continua a interessare il 73% dei direttori finanziari; le preoccupazioni legate ad una possibile contrazione della domanda (comuni al 53% degli intervistati); il timore per una nuova situazione di instabilità politica (vissuto dal 46% del campione), conseguente alle elezioni politiche che si terranno a inizio 2018; l’incertezza legata ai tassi di cambio, che riguarda il 45% degli intervistati.

Le sfide indotte dalla trasformazione digitale

In quest’ultima rilevazione emerge inoltre come i CFO italiani si dichiarino per la prima volta significativamente preoccupati di incorrere in problemi legati alla sicurezza informatica (45%) o di perdere quote di mercato, in particolare come conseguenza dell’avvento di nuovi competitor ‘disruptive’, capaci di proporre, grazie all’impiego delle nuove tecnologie, business model innovativi (timore che interessa il 43% degli intervistati).

A tal riguardo, ben il 74% dei CFO coinvolti nello studio è convinto che le nuove tecnologie (come Artificial Intelligence, Cloud, Robotica…) avranno un ruolo “disruptive” per l’Area Finance. Tuttavia, nonostante i CFO italiani siano ben consci del ruolo che giocano queste tecnologie, quasi 1 su 2 (45%) giudica inadeguato il grado di preparazione della divisione finanziaria della sua azienda rispetto alla trasformazione digitale. Mancanza di competenze e esigenza di un orientamento diverso da parte del business sono i due ostacoli più forti indotte dalla trasformazione digitale secondo i CFO italiani.

“È indubbio che la rivoluzione digitale ponga al finance nuove sfide. All’interno delle organizzazioni strumenti analitici che prima erano di competenza della finanza ora sono accessibili anche da altre funzioni aziendali. Molti ruoli amministrativi sono a rischio di automazione. Non va trascurato, poi, il tema della carenza di risorse qualificate. I modelli di talento per la finanza digitale puntano in direzione della scienza dei dati e del business partnering. La formazione e lo sviluppo possono aiutare ma le organizzazioni di finanza hanno un bisogno urgente di reclutare nuove competenze.” conclude Raffo.

 

 

Migliorano le prospettive delle imprese dell'Eurozona: lo dimostra il Deloitte CFO Survey 2017

La leadership delle aziende europee è più ottimista rispetto a sei mesi fa e migliorano le prospettive relative alla crescita dei ricavi, assunzioni e spese in conto capitale: questo quanto emerge dalla Deloitte CFO survey 2017 condotta a livello europeo su un campione di 19 Paesi e più di 1.500 CFO. Cresce l’ottimismo e migliora l’aspettativa rispetto ai ricavi Negli…

Mps, ecco la vera qualità dei crediti (secondo Banca d'Italia)

I rischi finanziari hanno messo in grave difficoltà Montepaschi ma a determinarne il tracollo, e il successivo salvataggio statale, è stato il rischio di credito. I dati forniti da Via Nazionale, durante l'audizione in commissione d'inchiesta sulle banche, parlano chiaro: i crediti deteriorati di Siena negli ultimi dieci anni hanno generato perdite per circa 26 miliardi, solo parzialmente compensate dalle…

Enrico Mentana (direttore Tg La7)

Ecco le bufale che ho letto sulle fake news. Parola di Enrico Mentana

Di Enrico Mentana

Le fake news e l'uso maligno delle informazioni sono vecchi come il mondo. Quando oggi assisto alla divulgazione di bufale memorabili o all'utilizzo di malware per pescare nel web informazioni riservate penso alla comune origine, la guerra immortalata da Omero. La bufala sulla fine dell'assedio e la partenza degli Achei, e il cavallo di Troia come dono allegato: la fake…

trump, Qatar, dollaro,

Come e perché il Russiagate svolta verso Trump

Nel giorno in cui il presidente Donald Trump ha ottenuto il più importante (se non l'unico) successo politico di questi mesi di amministrazione – il passaggio al Senato della grande riforma fiscale promessa in campagna elettorale – una tegola gli è caduta in testa. Il suo fidato collaboratore ed ex Consigliere per la Sicurezza nazionale, Michael Flynn, s'è dichiarato colpevole davanti a un tribunale federale…

crisi

Il corto circuito istituzionale sulle crisi bancarie

Nel nuovo conflitto che si è aperto tra il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, e la Banca d'Italia non sapremmo a chi dare ragione. Dovremmo come minimo vedere le carte e comunque conoscere le parti della seduta che sono state segretate. Resta, comunque, l'amaro in bocca. Di tutto, in Italia, avevamo bisogno, salvo un nuovo conflitto istituzionale, così duro e…

Perché Trump spinge per Gerusalemme capitale dello Stato di Israele

Ogni governo nel mondo cerca, nei limiti del possibile, di mantenere le promesse elettorali. Così intende fare quello di Donald Trump in merito ad una questione controversa che promette di fare scalpore negli ambienti diplomatici internazionali e di infiammare il Medio Oriente. Secondo indiscrezioni di stampa, basate su fonti interne all’amministrazione Trump e sulle voci di esponenti di governo di…

La Chiesa di Francesco, sfide e prospettive. Parla il prof. Introvigne

In parole e gesti, Papa Francesco è prima di tutto un comunicatore. Lavora di bulino sui testi della Tradizione che ha ricevuto e che è chiamato a trasmettere. Non ne cambia una virgola, ma l'incipit del suo linguaggio è differente. Perché diversa è la mappa della navigazione della barca di Pietro. Quando sfoglia le cartine dell'Atlas Hierarchicus, geografica summa statistica…

Il rischio ingovernabilità post-voto secondo Bergamini, Bonaccorsi, Bonfrisco e Castelli

Ritmi serrati e grande dialogo tra esponenti di forze politiche di solito più impegnate ad attaccarsi reciprocamente che a confrontarsi tra loro. E' quanto accaduto all'evento organizzato da La Scossa dove è andato in scena il dialogo tutto al femmine tra quattro parlamentari donne - Deborah Bergamini di Forza Italia, Lorenza Bonaccorsi del Partito Democratico (qui una sua recente intervista…

Perché sostengo il Gran premio d'Italia della Formula E

Di Angelo Sticchi Damiani

Con il Gran premio d’Italia di Formula E si raggiungono due ambiziosi obiettivi perseguiti con forza: far toccare con mano agli italiani il futuro prossimo della nostra mobilità e portare Roma nel novero delle grandi metropoli che hanno accolto la massima competizione elettrica – tra cui Pechino, Parigi, Berlino, Londra, Città del Messico, Buenos Aires, Montreal, New York. La sfida…

Chi è Tikhon Shevkunov, il presunto consigliere spirituale di Vladimir Putin

Barba bionda e lunga, abiti oscuri, catena grossa al collo, sorriso sempre aperto. Tikhon Shevkunov sembra una rock star, ma in realtà è un leader religioso, e potrebbe essere il guru spirituale di uno degli uomini più potenti al mondo: Vladimir Putin. La Bbc ricorda che non ci sono state conferme, ma nemmeno smentite. Shevkunov sarebbe il “duhovnik” (sacerdote), la…

×

Iscriviti alla newsletter