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Il nome non lo dice. E pure di fronte alla domanda, resta evasivo. Ma si vede benissimo che Manfred Weber, capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, vedrebbe assai bene Antonio Tajani come prossimo premier italiano. L’esponente politico tedesco ieri ha passato una giornata a Roma per dare manforte alla campagna elettorale del centrodestra. Anzi, di Forza Italia e Noi con l’Italia, i due partiti membri del Ppe. Accompagnato da Tajani, in mattinata ha avuto un lungo incontro con Silvio Berlusconi (che gli ha presentato Renato Brunetta come “prossimo ministro dell’Economia”), nel pomeriggio faccia a faccia con Lorenzo Cesa e in serata cena con esponenti di Forza Italia. Nel mezzo, a metà pomeriggio, un incontro con i giornalisti alla sede della Stampa estera. “Le elezioni italiane conteranno molto anche a livello europeo. Il mio auspicio è che dalle urne esca un risultato netto, spero favorevole al centrodestra, in modo che l’Italia torni a far sentire forte la sua voce in Europa. Berlusconi è l’unico in grado di risollevare le cose e di garantire stabilità”, afferma Weber. Sì, ma Berlusconi è coalizzato da una forza duramente anti europeista come la Lega di Salvini. “La Lega non fa parte del Ppe. E comunque c’è Berlusconi a tenerli a freno. Se vincerà il centrodestra, non ci sarà nessun referendum anti euro”, risponde il capogruppo del Ppe.

Due le urgenze europee secondo Weber: rafforzare Frontex, fornendo più risorse, mezzi e uomini; rendere l’Europa più solidale e non lasciare soli i Paesi del Sud ad affrontare il problema immigrazione. “Ora possiamo dire di esserci lasciati la crisi alle spalle: l’Europa è tornata a cresce del 2,5% annuo, è finita l’era di tagli e austerità, bisogna ritornare a investire”, sottolinea il politico tedesco. Sì, ma la previsione di crescita italiana è del 1,5%. “Purtroppo il vostro Paese cresce meno dei suoi partners continentali, questo forse è dovuto alla frenata sul fronte delle riforme. Comunque i Paesi dove i dati economici sono migliori sono governati dal centrodestra”, osserva Weber. Ma il premier sarà Tajani? “Lo ammiro molto, in Europa sta facendo un ottimo lavoro, abbiamo un buon rapporto, ma non posso dire di più…”.

Insomma, l’esponente del Ppe promuove tutto, anche la flat tax(“in molti Paesi ha funzionato”). Resta però l’incognita se dalle urne non dovesse uscire una maggioranza in grado di governare. “Se così fosse, tutte le forze responsabili del Paese e le persone pronte a metterci la faccia dovranno sedersi intorno a un tavolo per vedere se è possibile formare un governo. Difficilmente questo potrà avvenire con il Movimento 5 Stelle. Però non ve lo auguro: sono sicuro della vittoria del centrodestra…”. “Lei crede che l’immagine politica di Berlusconi, dopo gli scandali sulle questioni private, i processi e le sue dimissioni nel 2011, sia stato rivalutata a livello europeo?”, chiede un cronista. “Noi non lo abbiamo mai denigrato. Ma credo che oggi alcuni suoi critici di ieri, forse pure Angela Merkel, abbiamo rivalutato la sua figura, considerandolo pragmatico e ragionevole, anche in politica estera”, risponde Weber. Merkel, però, sulle elezioni italiane non si è schierata, mantenendo una sorta di prevedibile neutralità del governo tedesco di grande coalizione con i socialisti.

ppe

Così il Ppe incorona Berlusconi (e Tajani)

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