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Sono stati nello stesso partito per anni, poi si sono divisi e si sono scontrati in maniera assai cruenta. E ora si ritrovano di nuovo insieme. Parliamo degli ex di Alleanza nazionale, che in Sicilia si ritrovano tutti sotto la bandiera di Nello Musumeci, il candidato del centrodestra considerato favorito, insieme al grillino Cancelleri, alle elezioni regionali che si svolgeranno il prossimo 5 novembre. A colpire è che sotto lo stesso tetto si ritrovano anche ex finiani e forzisti, protagonisti su fronti opposti della feroce guerra durata un paio d’anni tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, iniziata con lo strappo del 22 aprile 2010, il giorno del “che fai mi cacci?”.

Parliamo di Carmelo Briguglio e Fabio Granata da una parte e Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa dall’altra. I primi due, infatti, sono stati tra i principali protagonisti del divorzio dal Popolo delle libertà, che ha poi portato alla nascita di Futuro e libertà, il partito finiano che non ha avuto grandi fortune politiche. Granata, soprattutto, tra il 2009 e il 2011 è stato uno dei più battaglieri deputati anti berlusconiani, tanto da accaparrarsi numerose simpatie anche a sinistra. Attenzione, parliamo di un periodo in cui il Cavaliere era ancora potentissimo: era premier e aveva in Parlamento una maggioranza schiacciante. Briguglio invece era una figura più defilata, da dietro le quinte, senza rinunciare comunque ad apparire. Ed era uno dei politici più ascoltati dall’allora presidente della Camera.

Ebbene, nonostante entrambi ci tengano a sottolineare che non fanno più politica attiva, e infatti alle Regionali non sono candidati, sono stati però tra i maggiori sponsor della candidatura di Musumeci, che per Palazzo d’Orleans ha iniziato a muoversi un paio d’anno fa fondando Sei bellissima, un movimento che si rifà alle parole di Paolo Borsellino verso la sua isola. Trovando l’aiuto di molto ex camerati e compagni del Msi che fu, compresi appunto Granata e Briguglio. Che ora, per chiudere il cerchio di un bizzarro destino, si ritrovano a fare campagna elettorale e a sostenere lo stesso candidato di Gasparri e La Russa (che ora sta con Meloni in Fratelli d’Italia). Il senatore azzurro non fa i salti di gioia. “Spero che Musumeci non venga svantaggiato dai due, cui per sicurezza bisognerebbe mettere la museruola. La loro è una presenza nefasta e ho invitato più volte il candidato a prendere le distanze”, afferma Gasparri. “Nel loro passato non ne hanno mai azzeccata una e non portano molta fortuna. Basta vedere che fine ha fatto Fini…”. La Russa, invece, sembra farsi scivolare la cosa addosso con nonchalance.

“Gasparri è mosso da vecchi rancori mai sopiti. Attaccando noi cerca di attaccare ancora Fini, non si capisce per quale ragione. E poi è curioso che io passo per ex finiano, mentre lui, che grazie a Fini è diventato ministro, invece no…”, risponde Briguglio, che in questa campagna è impegnato a sostenere la candidatura di Chiara Sterrantino, in lista con Musumeci.

Briguglio e Granata sono molto fieri della candidatura dell’ex presidente della provincia di Catania, che però alle scorse Regionali era uscito sconfitto dal confronto con Rosario Crocetta. “Nello è un ottimo candidato e poi è dotato di quell’oratoria almirantiana, riadattata in chiave moderna”, spiega Briguglio. Che, tornando sugli ex An, sottolinea: “Io non sento Fini da anni. Sono amareggiato di come si è conclusa la sua parabola politica, ma ormai quella vicenda è finita e fa parte di quel particolare periodo storico”. Granata, invece, negli ultimi anni ha fondato il movimento ambientalista Green Italia. E ora auspica che certi temi di salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale facciano parte anche del programma di Musumeci. Che, il 5 novembre, potrebbe essere il nuovo governatore siciliano. “La sinistra si è suicidata, mentre il candidato del M5S è debole. Insomma, ce la possiamo fare”, chiosa Briguglio.

Tutti gli ex finiani all'ombra di Nello Musumeci in Sicilia

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