Skip to main content

Stiamo pensando a “un nuovo piano di aiuti ai palestinesi da 42,5 milioni di euro”, ha annunciato l’Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, in occasione della sessione straordinaria del Gruppo di donatori internazionali per la Palestina (noto a livello internazionale anche come Ad Hoc Liason Committee), aggiungendo che l’Ue potrebbe anche inviare nuovamente la sua missione di assistenza EUBAM al valico di Rafah o stanziare “aiuti immediati per gli ospedali” di Gaza.

Mogherini ha poi ribadito che la via è “soluzione a due Stati”, e che sia “negoziata da tutte le parti”, sottolineando quanto siano importanti gli Stati Uniti nel processo politico futuro. “È un momento delicato”, ha detto la ministro degli Esteri dell’Europa a proposito dell’annuncio del presidente americano Donald Trump sullo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme, e il conseguente riconoscimento della città come capitale univoca dello stato ebraico, che un paio di mesi fa ha creato scompenso, “rompendo con un consenso internazionale sul fatto che lo status della città santa dovrebbe essere risolto nei negoziati tra Israele e i palestinesi” per dirla come l’ha messa il Washington Post.

Il nuovo pacchetto di aiuti annunciato dall’Ue prevede stanziamenti per infrastrutture a Gerusalemme Est, che i palestinesi considerano la capitale del loro stato. Il messaggio profondo dell’annuncio è una richiesta, che suona come un ammonimento e si basa su un’azione concreta (i fondi economici), verso Washington, affinché non prenda iniziative unilaterali. “Qualsiasi quadro per i negoziati deve essere multilaterale e deve coinvolgere tutti i giocatori ,tutti i partner”, ha detto Mogherini, perché ogni componente è “essenziale per questo processo” (“Un processo che senza l’uno o l’altro semplicemente non funzionerebbe, anzi, semplicemente non sarebbe realistico”: “Niente senza gli Stati Uniti, niente con gli Stati Uniti da soli”, ha detto Mogherini ai giornalisti a Bruxelles).

Bruxelles vuole anche rivedere il meccanismo con cui finanzia l’agenzia per rifugiati palestinesi delle Nazioni Unite (Unrwa), di cui gli Stati Uniti sono stati da sempre il ​​principale donatore, con un terzo del budget totale, fino a che l’amministrazione Trump non ha deciso di bloccare – lo scorso mese – la metà della prima rata dei pagamenti per quest’anno, chiedendo riforme come condizione per gli aiuti futuri, in un ri-bilanciamento generale degli impegni economici internazionali nell’ottica di una nuova geopolitica dei dollari – dottrina made in Trump secondo cui Washington dovrebbe sempre ottenere vantaggi diretti dai programmi globali che finanzia.

L’Unrwa ha denunciato che la mossa di Trump ha scatenato la più grande crisi finanziaria che l’organizzazione ha sostenuto nel corso della sua storia, e ha chiesto ai donatori di accelerare i loro finanziamenti (Svizzera, Finlandia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania, Russia, Belgio, Kuwait, Paesi Bassi e Irlanda hanno preso provvedimenti per farlo: l’agenzia cerca 800 milioni di dollari per sostenere i programmi aperti in Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza).

La scorsa settimana, incontrando il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, Mogherini era passata sulla decisione di Trump e aveva già dichiarato che la soluzione politica sarà possibile soltanto se Washington sarà coinvolta a pieno, perché questo non è il momento di disimpegnarsi e anzi Bruxelles si sarebbe intestata le mancanze momentanee americane per “aiutare a rilanciare i negoziati nel processo di pace” in Medio Oriente.

“Ci aspettiamo che gli Usa rispettino i loro prossimi impegni nei confronti dell’Unrwa”, date le conseguenze che questo avrebbe non solo sulle condizioni di vita dei palestinesi ma anche sui Paesi vicini come la Giordania, oltre al fatto che “danneggerebbe la credibilità di qualsiasi processo di pace”, aveva detto. Specifica: l’Ue “fa tutto il possibile ma non può coprire i contributi significativi di altri donatori come gli Usa”. In quegli stessi giorni il vicepresidente americano, Mike Pence, era a Gerusalemme in visita, e da lì annunciava che entro la fine del 2019 l’ambasciata americana avrebbe aperto i battenti nella “capitale di Israele”, come sottolineava.

“Non è uno schiaffo all’Europa”, replicava Mogherini ai giornalisti che facevano notare la distanza simbolica  creata dalla sovrapposizione di appuntamenti – mentre lei guidava i ministri degli Esteri dei 28 davanti ad Abu Mazen, il Veep americano calcava la linea-Trump (considerata molto pro-Israele) a braccetto con Bibi Netanyahu. “Non credo che Pence decida la sua agenda di viaggio in base alle riunioni del Consiglio affari esteri” Ue, diceva Mogherini, ma le politiche intraprese da Bruxelles e Washington sembrano distanti.

 

L'Ue annuncia nuovi aiuti alla Palestina (mentre Trump li ha bloccati)

Stiamo pensando a "un nuovo piano di aiuti ai palestinesi da 42,5 milioni di euro", ha annunciato l'Alto rappresentante della politica estera Ue, Federica Mogherini, in occasione della sessione straordinaria del Gruppo di donatori internazionali per la Palestina (noto a livello internazionale anche come Ad Hoc Liason Committee), aggiungendo che l'Ue potrebbe anche inviare nuovamente la sua missione di assistenza…

yemen Nyt, vittoria dorata, hodeida

Vi spiego perché il caos in Yemen potrebbe durare in eterno

Da quasi tre anni prosegue instancabilmente in Yemen un conflitto che, da scontro locale-tribale, si è presto trasformato in una guerra per procura tra le due superpotenze della regione, l’Arabia Saudita e l’Iran. Nonostante gli incessanti bombardamenti da parte della coalizione araba a guida sunnita, i ribelli Houthi, che tre anni fa hanno deposto il presidente Abd Rabbih Manṣūr Hādī,…

estremismo

Come combattere l'estremismo islamista. Ce lo spiega il think tank di Tony Blair

“Non è più ammissibile in Europa un’ignoranza così diffusa su una religione, l’Islam, che oggi conta 1,6 miliardi di praticanti”, questo l’appello a Formiche.net di Milo Comerford, ricercatore al Tony Blair Institute for Global Change e autore, insieme alla collega Rachel Bryson, del Report 'Struggle Over Scripture: Charting the Rift between Islamist Extremism and Mainstream Islam'. I due analisti hanno…

nato

Metti insieme Cia e Kgb nel pieno del Russiagate. Il nuovo caso che agita l'intelligence Usa

Un nuovo caso scuote l'intelligence americana. La notizia è quella della presenza a Washington di Sergey Naryshkin, il capo dei servizi segreti di Mosca all'estero (l'ex Kgb, ora Fsb). Motivo della visita negli Stati Uniti sarebbe stato proprio un meeting fra i vertici delle agenzie americane, Cia in particolare, e russe per discutere della collaborazione in materia di lotta al…

Stefanini, Russia, sanzioni putin

A Sochi il fallimento della (non) mediazione russa sulla Siria

Il Congresso Nazionale del Popolo Siriano, che a Sochi avrebbe dovuto permettere alla Russia di chiudere la guerra civile con un accordo di pace onnicomprensivo, si è concluso con una farsa, per la soddisfazione di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna che non erano invitati e non condividevano il tentativo di Mosca di sostituire il processo in corso a Ginevra…

Quel prodigo lavora!

All'inizio, all'uomo Adamo, Dio disse: "Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto". Con Marx, quest'annichilito tizio, diventa titanico, svolgendo"quell'attività regolatrice di tutte le forze naturali. L'aristocrazia lo retrocede a fare quella disdicevole attività da far fare ad altri. La Borghesia produttiva prima lo priva dei mezzi di produzione…

Il ruolo chiave delle banche popolari nella responsabilità sociale d'impresa

Si torna a parlare, come spesso accade soprattutto nelle fasi di crisi del sistema economico, del ruolo sociale delle imprese. L’ultimo autorevole intervento viene dal giudice costituzionale Giuliano Amato che, nei giorni scorsi al venticinquesimo anniversario della Fondazione di Venezia, ha parlato del “modello del patto sociale per le imprese” che si sta imponendo nella realtà economica. “Questo significa –…

Leonardo, ecco la risposta di Profumo agli analisti

È lo stesso amministratore delegato di Leonardo a rispondere ai mercati, dopo il calo in Borsa del titolo, a seguito della presentazione del piano industriale 2018-2022, che ha annunciato le strategie di crescita della società. "Credo che questi numeri siano estremamente importanti, dovremmo essere in grado di convincere il mercato realizzando quello che abbiamo promesso". "Il fatto che nel 2018…

Se è un diritto usare simboli religiosi nelle pubblicità non "gratuitamente" offensive

la pretesa di censurare le immagine di Gesù e Maria nella pubblicità commerciale è stata cassata dalla corte europea dei diritti dell'uomo, che ha multato la bieca lituania. secondo le gazzette "i togati evidenziano che le pubblicità in questione "non sembrano essere gratuitamente offensive o profane". il virgolettato non è direttamente tratto dalla sentenza ma è riportato nel resoconto di…

Il barocco romano dal Teatro Argentina a La Valletta

Il 25 gennaio, l’Accademia Filarmonica Romana ha inaugurato, nell’ambito della stagione 2017-2018, una serie di concerti al Teatro Argentina. Sede bellissima, nonostante il restauro degli anni Settanta che ne ha rovinato il foyer e una certa trasandatezza nella manutenzione, dove nel 1816 Il Barbiere di Siviglia di Rossini ebbe la prima esecuzione mondiale e che Stendhal elogiò come uno dei…

×

Iscriviti alla newsletter