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Il vincitore della settantunesima edizione del Premio Strega è Paolo Cognetti con Le otto montagne e 208 voti, edito da Einaudi.

Un libro che è anche un successo di pubblico, al di là della sua vittoria: secondo la classifica di ibuk è al quinto posto dei testi più venduti della narrativa italiana e al sedicesimo posto della classifica generale. Solo Teresa Ciabatti, tra gli altri della cinquina, arrivata seconda con La più amata, è al ventunesimo posto della narrativa italiana e sessantacinquesima di quella generale.

LA SERATA TELEVISIVA 

Nello storico scenario di Villa Giulia, è tornato a celebrarsi quest’anno il Premio Strega, dopo la parentesi dello scorso anno all’Auditorium Parco della Musica.

La serata condotta dalla giornalista Eva Giovannini, affiancata dal critico d’arte Philippe Daverio, in diretta su Rai Tre è stata sicuramente più ritmata delle precedenti edizioni, merito anche della verve della conduttrice.

IL LIBRO VINCITORE 

Dopo il successo di Sofia si veste sempre di nero, arrivato tra i 12 finalisti del Premio Strega nel 2013 ed edito da minimum fax, Paolo Cognetti è tornato con una storia di amicizia e di rapporti forti anche se attraversati da intemperie. In Le otto montagne, premiato anche con il Premio Strega giovani, Pietro e Bruno diventano amici da ragazzini e da uomini “crescono insieme”. L’uno di città, l’altro nato e cresciuto nel paesino montano dove le persone passano le vacanze. Questo romanzo, caso editoriale già prima della sua uscita durante la Fiera del libro di Francoforte, prende la montagna come termine di paragone per capire come affrontare e approcciarsi alla vita. Tra famiglia, lavoro, boschi, neve e dirupi, le esistenze dei protagonisti si allontanano e si riavvicinano, camminando, sugli stessi percorsi di vita sconnessi, percorsi di destini già scritti.

LA GIURIA E IL PREMIO

I componenti della giuria che hanno decretato il libro vincitore, oltre i 200 giurati selezionati dagli Istituti italiani di cultura all’estero e i 24 nuovi Amici della domenica, sono stati tra gli altri Edoardo Albinati, vincitore dello scorso anno e presidente di giuria, Rossana Campo, Carlo Feltrinelli, Loredana Lipperini, Marco Missiroli, Massimo Recalcati, Enrico Selva Coddè, Elena Stancanelli, Nadia Terranova e Marco Zapparoli.

Il premio è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Strega Alberti Benevento con il contributo della Camera di Commercio di Roma e in collaborazione con BPER Banca e Toyota Motor Italia, collaborazione quest’ultima che ha fatto parlare. Infatti uno degli autori arrivato in cinquina, Matteo Nucci, non ha voluto scrivere il racconto ispirato al tema Uomo Macchina Ambiente, iniziativa collegata alla sponsorizzazione della casa automobilistica, perché, secondo la sua opinione, non voleva associare il suo nome a una operazione pubblicitaria, diversa del tutto da quella editoriale.

La cinquina arrivata quest’anno è questa:

  • Paolo Cognetti, Le otto montagne (Einaudi)
  • Teresa Ciabatti, La più amata (Mondadori)
  • Wanda Marasco, La compagnia delle anime finte (Neri Pozza)
  • Alberto Rollo, Un’educazione milanese (Manni)
  • Matteo Nucci, È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie)

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