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Cosa pensano i diretti interessati, cioè i lavoratori delle forze dell’ordine, dell’accorpamento totale di Polizia, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria contenuto nel programma del Movimento Cinque Stelle? Formiche.net lo ha chiesto ai rappresentanti di due sindacati di polizia, Gianni Tonelli (nella foto), segretario genereale del SAP, a Girolamo Lacquaniti, portavoce nazionale dell’ANFP, e a un alto ufficiale dei Carabinieri, che ha invece chiesto di rimanere anonimo. Nell’Arma, infatti, non esistono sindacati e i carabinieri, anche di livello elevato, non possono rilasciare interviste senza autorizzazione. Anche solo questo fatto fa capire quanto i poliziotti, che sono civili, e i Carabinieri, che sono militari, siano distanti nell’organizzazione e nella mentalità.

COSA DICE IL SAP

Gianni Tonelli, del Sap, rivendica la paternità dell’Idea di creare un’unica Polizia: “Siamo stati noi a lanciare la petizione Polizia Unita nel 2014”, dice. Il motivo è che lo Stato risparmierebbe parecchio: “Il 60% delle risorse delle forze dell’ordine se ne va nell’apparato logistico, cioè nelle centrali operative, negli uffici amministrativi e nei magazzini. Se li unificassimo, avremmo un risparmio notevole, che potremmo investire aumentando la presenza sul territorio e migliorando gli equipaggiamenti”. Da tempo, la Lega Nord di Matteo Salvini è favorevole alla Polizia Unica: “Ci fa piacere che anche i Cinquestelle ora siano su questa posizione”, conclude Tonelli.

L’OPINIONE DELL’ANFP

Molto più scettico sull’idea è Girolamo Lacquaniti, dell’ANFP: “In tutti i Paesi democratici esistono diverse forze di Polizia e di solito sono sia militari sia civili – spiega È una garanzia per i cittadini, in quanto una forza unica è più a rischio di commettere abusi di potere, mentre forze multiple si controllano a vicenda”. Quindi siete contrari? “No”, risponde il portavoce dell’ANFP, “se la necessità di risparmiare imponesse di sacrificare in parte le garanzie per i cittadini, potremmo anche accettare l’unificazione delle forze dell’ordine, ma a una condizione: la Polizia Unica deve essere civile. I Paesi dove l’unica forza dell’ordine è militare sono solo le dittature. Ma voglio vedere se i Carabinieri accettano di diventare dei civili”. La proposta del Movimento Cinquestelle non precisa, in effetti, se la nuova forza dell’ordine unificata debba essere civile o militare.

PARLA L’UFFICIALE DEL CARABINIERI

L’ufficiale dei carabinieri intervistato da Formiche.net è lapidario: “L’Arma esiste da 203 anni ed è una delle poche istituzioni che funzionano in Italia. All’estero i nostri metodi vengono presi a modello e lo so perché sono stato chiamato a fare l’istruttore in altri Paesi. Sono almeno trent’anni che i politici provano ad unificare Carabinieri e Polizia, ma perché eliminare un’organizzazione che funziona bene?”. Per risparmiare, dicono. “Risparmiare, ma a che prezzo? Sulla pelle dei cittadini? Lo sa che il Nocs della Polizia di Stato hanno enormi difficoltà di reclutamento e prendono gli uomini dai centri sportivi, mentre nel nostro Gis sono tutti del battaglione Tuscania? Le pare una differenza da poco? Le pare possibile unificare questi o altri reparti? La sicurezza costa, i politici pensino a risparmiare sui loro stipendi”.

Pur nella diversità delle posizioni, tutti gli uomini delle Forze dell’ordine sembrano voler mantenere la propria identità di civili o di militari. Riusciranno Beppe Grillo e Matteo Salvini a convincere i Carabinieri a togliersi le stellette?

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