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Le proposte del Movimento 5 Stelle sulla scuola sono demagogiche e mettono a rischio non solo la parità scolastica, ma anche il principio di libertà educativa. È la sintesi delle reazioni sui progetti del Movimento 5 Stelle per la scuola pubblicati ieri sul blog di Beppe Grillo e che saranno approfonditi nei prossimi giorni con ulteriori interventi specifici. Tra i quesiti, si chiederà agli iscritti se tagliare i fondi alle scuole paritarie, se eliminare il concetto di parità scolastica e come smantellare la Buona Scuola di Renzi. Ecco le prime reazioni dal mondo istituzionale e non.

LE DOMANDE DEL SOTTOSEGRETARIO ALL’ISTRUZIONE

Dal ministero dell’Istruzione è il sottosegretario Gabriele Toccafondi (Alternativa Popolare) a intervenire con un post su Facebook. “M5S e Grillo – scrive Toccafondi – chiariscono la loro posizione sulle scuole paritarie con due quesiti che paiono scontati nell’esito, anche a seguito dei comportamenti dei loro sindaci sulle paritarie e delle dichiarazioni di voto dei parlamentari rispetto ai temi della parità scolastica”. Tra i quesiti che verranno proposti dal Movimento, infatti, due riguarderanno le scuole paritarie: da una parte si chiederà se spostare i finanziamenti pubblici dalla scuole non statali a quelle statali, fino a spingersi alla messa in discussione della legge del 2000 che istituisce la parità scolastica. “Per noi invece – spiega il sottosegretario – la libertà educativa è un elemento di primaria importanza, siamo orgogliosi delle azioni e delle risorse che questo governo ha messo in campo e non abbiamo bisogno di chiedere agli elettori o ai simpatizzanti se sono favorevoli alla libertà di scelta educativa”.

LA NOTA DELLA RESPONSABILE SCUOLA DI FORZA ITALIA

La proposta del Movimento non piace neanche a Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia. Si tratta di un “mix tra populismo, demagogia e vecchi pregiudizi”, scrive Centemero in una nota, e lo dimostrano “la battaglia contro l’Invalsi, quella sui presunti ‘super poteri’ dei dirigenti scolastici e l’accanimento contro le scuole paritarie, parte fondamentale del sistema integrato di istruzione pubblica”. “Noi – scrive la responsabile di Forza Italia – crediamo nella libertà di scelta educativa, nel pluralismo e in una scuola centrata su forti competenze internazionali che rendano le nostre studentesse e i nostri studenti protagonisti del proprio futuro. Per questo, tutte le nostre proposte hanno messo al centro della scuola la formazione dei giovani e le famiglie”.

LA POSIZIONE DI AVVENIRE

Con un articolo firmato da Enrico Lenzi, Avvenire stima il risparmio statale che deriva dall’istituzione della parità scolastica. Secondo il calcolo fatto dall’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc) e riportato dal quotidiano della Conferenza episcopale italiana (Cei), nel 2016, a fronte di un risparmio di circa 7 miliardi di euro, lo Stato ne spende per le scuole paritarie circa 574 milioni, senza contare il risparmio derivante dalla possibilità per le famiglie di detrarre il 19% delle spese per l’iscrizione alle paritarie, fino a un tetto massimo di 564 euro, limite che si alzerà progressivamente fino a 800 euro nel 2019. Non piace, quindi, ad Avvenire, la proposta del Movimento, e come si chiede lo stesso Toccafondi, bisognerà capire se “tra i temi di presunta vicinanza tra mondo cattolico e 5 stelle dobbiamo definitivamente allontanare quello della libertà di scelta educativa e della parità scolastica”.

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