Skip to main content

C’è una diplomazia raffinata che sta cercando di risolvere la crisi libica evitando uno scontro che fino a qualche settimana fa sembrava ineluttabile. I nuovi contatti che coinvolgono Tripoli, dove Fayez Serraj sta cercando da oltre un anno di portare a termine il compito di riunificare il Paese assegnatogli dall’Onu, e l’Est, rappresentato dall’opposizione del generale Khalifa Haftar, seguono tre linee internazionali intersecate.

ROMA

Primo giro, l’Italia. Il 21 aprile a Roma si sono incontrati il presidente del parlamento di Tobruk, Aghila Saleh (pro-Haftar), e quello dell’Alto consiglio di Stato, Abdulrahman Sewehli (organo consultivo insediatosi a Tripoli nell’ambito del piano Onu, creato per garantire un ruolo ai rappresentati di quello che fu il primo parlamento dopo la caduta del rais Gheddafi, il Gnc). “Ci siamo accordati per giungere a soluzioni pacifiche ed eque per questioni in sospeso che necessitano di nuovi incontri, i quali inizialmente saranno focalizzati sul far prevalere gli interessi supremi della patria” dice una nota ufficiale scritta su Facebook dal consiglio di Stato. I libici stessi hanno voluto svelare all’Ansa l’incontro, per cui prima si era concordata una certa riservatezza. La Farnesina sta facendo un lavoro molto intenso sulla Libia, coadiuvata dall’ambasciata locale, che, guidata da Giuseppe Perrone (presente all’incontro), in questi giorni ha festeggiato i primi 100 giorni dal ritorno nel paese – prima ambasciata occidentale a riaprire.

WASHINGTON

Il secondo giro di attività diplomatiche allarga il coinvolgimento dell’Italia agli Stati Uniti. Definire la linea strategica dell’amministrazione Trump sulla Libia è impossibile, lo stesso presidente americano ha detto in occasione della conferenza stampa congiunta dopo la visita del premier Paolo Gentiloni, che Washington “non ha un ruolo” sulla crisi libica e non ne vede uno in futuro, ma ha solo l’obiettivo di combattere il terrorismo. Però, i giorni precedenti all’incontro americano del presidente del Consiglio italiano, il dipartimento di Stato americano ha inviato due lettere d’invito, una rivolta a Serraj e l’altra ad Haftar. Probabilmente a giugno ci sarà un incontro diretto tra i due, ospitato da Foggy Bottom, e sarebbe una notizia che segue l’importante vertice di Roma della scorsa settimana.

MOSCA

Se gli Stati Uniti decidono di prestare le proprie stanze diplomatiche per cercare il dialogo tra Tripoli e Cirenaica, è perché qualcosa in più si sta muovendo, indipendentemente dalle scaramucce, a volte incontrollabili quanto puntali, sul campo. E qui si arriva al terzo giro di diplomazia esterna. Celebrato dai fotoreporter, due giorni fa, è atterrato a Tripoli Mikhail Bogdanov, il deal maker della politica estera del Cremlino. Bogdanov ha chiesto al governo libico di Serraj di riaprire gli accordi che Mosca aveva raggiunto con Gheddafi (ballano svariati miliardi di dollari), ha proposto di fornire addestramento militare alla Guardia nazionale (sulla linea di un’attività già svolta da Roma con la guardia costiera) e ha annunciato che nel breve tempo verrà riaperta – a Tripoli – l’ambasciata russa. Le foto e le dichiarazioni collegate rappresentano un messaggio esplicito: la Russia è ansiosa di far sapere alla Comunità internazionale che non ha alcuna intenzione di sostenere Haftar in un all in armato che non più tardi di due mesi fa sembrava imminente.

IL QUADRO

L’approccio bipartisan russo è un’ottima notizia per l’Italia, che trova in Mosca una sponda operativa e interessata per risolvere una situazione critica che la interessa da vicino, sia sul fronte economico stretto, sia per la crisi migratoria che dalla Libia si innesca. In un’ottica geopolitica si tratta di una conferma sulle volontà stabilizzatrici della Russia, che ha innescato una presenza interessata sul bacino mediterraneo da dover mantenere in ordine. Il parziale disinteresse di Washington, che non ha una linea ma collabora, può essere il motivo che in questo momento spinge i russi a stringere sulla soluzione, dopo che la loro copertura ad Haftar ha ulteriormente indebolito il già flebile Serraj e aperto altri varchi negoziali.

Fayez Serraj, Libia, trenta

Come si muovono Usa, Russia e Italia per stabilizzare la Libia

C'è una diplomazia raffinata che sta cercando di risolvere la crisi libica evitando uno scontro che fino a qualche settimana fa sembrava ineluttabile. I nuovi contatti che coinvolgono Tripoli, dove Fayez Serraj sta cercando da oltre un anno di portare a termine il compito di riunificare il Paese assegnatogli dall'Onu, e l'Est, rappresentato dall'opposizione del generale Khalifa Haftar, seguono tre…

Vi racconto come il Venezuela sta provando a resistere a Maduro

Carlos Peláez è un giovane biologo, nato e cresciuto a Caracas. Ha 34 anni. Come racconta il giornalista Alexis Correa, se questo ragazzo fosse un albero, farebbe vedere a metà del tronco un segno che condiziona la crescita: un prima e un dopo il chavismo. In un’intervista pubblicata sul sito El Estimulo, uno dei pochi spazi informativi indipendenti che restano in…

Luigi Di Maio alitalia

Ecco le straordinarie oscillazioni di Luigi Di Maio su Alitalia

Di Michele Arnese e Simona Sotgiu

26 aprile: "I processi devono andare in un senso in cui lo Stato ha di nuovo la governance di quell'azienda (Alitalia, ndr)". 27 aprile: "Sono fiducioso sul fatto che Alitalia possa stare sul mercato senza soldi pubblici!". Due dichiarazioni piuttosto diverse: la prima esclude l'intervento dello Stato per il salvataggio di Alitalia, la seconda ne sottolinea invece la necessità, presupponendo…

Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Tutto il confronto su Sky in pillole

Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Ovvero, il segretario uscente e candidato numero uno alla vittoria, lo sfidante principale - dall'atteggiamento compassato ma dall'aspetto e dai toni affidabili - e il terzo incomodo, il guastatore, nei panni del gigione che si diverte a far ridere il pubblico e a punzecchiare gli avversari. I tre si sono affrontati ieri sera…

Festa del RE Ambasciata Fiori

Sapete che oggi è la Festa del Re?

Oggi giovedì 27 Aprile 2017 è la Festa del Re. Prima si chiamava Festa della Regina. Nei Paesi Bassi oggi è il giorno più pazzo dell’anno! Sapete cosa succede in Olanda?  Le città si colorano d’arancione, il colore della Casa Reale, e tutta l'Olanda si trasforma in un immenso mercatino delle pulci, animato da musica a tutto volume e party improvvisati.…

Obiettivi e sfide del piano fiscale di Donald Trump

Mercoledì dal podio della briefing room della Casa Bianca il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, e il consigliere economico del presidente Donald Trump, Gary Cohn, come annunciato da giorni, hanno esposto le linee guida della riforma fiscale studiata dalla nuova amministrazione americana. TORNEREMO CON PIÙ DETTAGLI Per il momento "il più grande taglio fiscale della storia", come è stato definito…

LUCA ZAIA

Bcc, tutti i subbugli in Veneto fra Iccrea e Cassa centrale che lambiscono Zaia

La corsa al dominio delle Bcc (qui l'ultimo focus di Formiche.net dedicato al tema) sta riservando risvolti inediti, arricchendosi di colpi di scena nel mondo del credito cooperativo. Con la partita tra Iccrea e Cassa centrale sembra sempre più giocarsi in un fazzoletto di terra: il Nord Est. TREVISO DICE NO (A TRENTO) Domenica scorsa è successo qualcosa a Orsago in provincia di…

Cavalieri di Malta, ecco come Festing disobbedisce a Papa Francesco

Nemmeno Papa Francesco ferma Matthew Festing, l'ex Gran Maestro dei Cavalieri di Malta. Il nobile britannico è deciso a partecipare all'elezione del suo successore nonostante il bando papale di due settimane fa che gli chiedeva in obbedienza di non presentarsi al conclave e di evitare di mettere piede a Roma in questi giorni. Non è chiaro come intenda muoversi esattamente fra'…

Mattarella, voto, Alto Adige elezioni

Ecco i veri motivi del forcing di Sergio Mattarella sul Parlamento

Altro che un altolà, l’ennesimo, alle elezioni anticipate, come i contrari a questa prospettiva hanno voluto interpretare con disarmante ingenuità, o eccessiva e disdicevole malizia, il pranzo improvvisato al Quirinale dal capo dello Stato con i presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Cui Sergio Mattarella ha deciso di sollecitare a quattr’occhi, senza perdere tempo con un messaggio al…

mercati, Theresa May, Brexit, Gran Bretagna

Elezioni in Gran Bretagna, chi si candiderà e chi non si candiderà

Tante conferme e qualche (illustre) sorpresa. La snap election indetta da Theresa May per l’8 giugno sta facendo correre i partiti britannici, alle prese con la finalizzazione delle candidature nei 650 collegi uninominali dove usciranno i parlamentari della nuova legislatura. Per ora, sul fronte Tories si sono segnalate due sorprese e di segno opposto. George Osborne, il Cancelliere dello Scacchiere…

×

Iscriviti alla newsletter