Skip to main content

(Terza parte dell’analisi del ricercatore Luca Longo; la seconda parte si può leggere qui)

(La prima parte si può leggere qui)

Oltre alla totale eliminazione dei fossili, l’obiettivo principale rimane quello della completa autosufficienza energetica. Ci si può chiedere come questa autarchia energetica possa avere senso in un contesto politico ed economico comunitario. Almeno per il momento, l’Italia fa ancora parte dell’Ue ed è sulla scala dell’Unione che bisogna presentare i bilanci e misurare la portata delle politiche energetiche; soprattutto quando si parla di “autonomia delle comunità locali”.

Venendo alle tempistiche: secondo il PEM5S, entro il 2020 il Paese dovrà abbandonare l’utilizzo di combustibili solidi (carbone e rifiuti) per la produzione di energia, entro il 2030 “dovranno essere sostituiti petrolio e derivati da tutti i settori, ad esclusione del settore agricolo e dei trasporti”. Per questi ultimi due il termine è fissato rispettivamente nel 2050 e nel 2040. Ma poco più in giù si parla anche di gas: “Entro il 2050 anche il gas naturale, che avrà avuto un ruolo importante nella transizione verso il nuovo sistema energetico sarà abbandonato sui due fronti della generazione, elettrica e termica.”

Se ho capito bene, quindi, la battaglia senza quartiere mossa dall’M5S contro l’arrivo del gasdotto TAP in Puglia va contro gli stessi interessi del piano energetico proposto dal M5S. E’ evidente che l’abbandono di carbone e petrolio dalla produzione di energia elettrica comporterà, almeno all’inizio, un aumento dei consumi di gas prima della miracolosa rivoluzione delle rinnovabili prevista negli anni successivi. Da dove prendiamo questo surplus di gas necessario per sopravvivere alla transizione? Perché, allora, il M5S si oppone così duramente al Tap, rischiando di mandarlo in soffitta in favore di gasdotti più settentrionali che poi ci costringeranno a pagare dazio ad altri Paesi che ospiteranno i tubi?

I M5S non si preoccupano del contributo che il gas naturale potrebbe dare alla decarbonizzazione delle centrali elettriche italiane e dei consumi in genere (il gas è il combustibile fossile che comporta la minor produzione di anidride carbonica e il minor impatto ambientale). Sostengono che, anche se all’inizio sarà necessario un aumento dei consumi, non sarà richiesta alcuna nuova opera e si potranno sfruttare le infrastrutture esistenti. Peccato che si parli della distribuzione interna e non delle reti di approvvigionamento.

Durante la presentazione del PEM5S, ci hanno spiegato che è necessario spostare gli incentivi statali dai combustibili fossili alle rinnovabili ma, ad esempio, non è stato detto che il nostro Paese nel 2016 ha destinato quasi sedici miliardi di euro di incentivi alle rinnovabili e che un terzo dei consumi totali di energia elettrica (110 TWh) è attualmente prodotto tramite fonti verdi.

Queste fonti rinnovabili, soprattutto solare e eolico, nel nostro Paese hanno beneficiato in totale di incentivi per circa 70 miliardi di Euro. Questo ha permesso di accrescere la produzione in modo significativo portando il fotovoltaico a coprire l’8% del fabbisogno (la Germania è ferma al 5%).

Uno dei principali problemi dell’energia solare (ma anche delle rinnovabili in genere) è che è a bassa intensità: pur essendo a minor impatto ambientale (basso ma non nullo: i pannelli solari al silicio hanno alti costi di produzione e di smaltimento) è necessario coprire molto terreno sottraendolo ad altre attività (ad esempio l’agricoltura). Moltiplicare 18 volte la superficie destinata al solare, come prevede il piano, sarà tutt’altro che banale.

Inoltre, sempre con le tecnologie attuali, non sarà possibile sfruttare esclusivamente il tetto per dare autosufficienza energetica ad un edificio di più di tre o quattro piani, semplicemente perché non sarà possibile immagazzinare sul tetto energia solare sufficiente per alimentare i consumi delle famiglie o degli uffici che si trovano nei piani sottostanti se questi ultimi saranno su più di tre o quattro livelli. Come facciamo per gli edifici più alti che coprono la maggior parte delle nostre città? Una soluzione al problema è stata presentata alla European Offshore Mediterranean conference che si è svolta a Ravenna a fine marzo. Ma questo è un altro discorso.

(3.continua)

paritarie disuguaglianze Rousseau Movimento 5 Stelle

Piano energetico targato 5 Stelle, ecco dubbi e incognite

(Terza parte dell’analisi del ricercatore Luca Longo; la seconda parte si può leggere qui) (La prima parte si può leggere qui) Oltre alla totale eliminazione dei fossili, l’obiettivo principale rimane quello della completa autosufficienza energetica. Ci si può chiedere come questa autarchia energetica possa avere senso in un contesto politico ed economico comunitario. Almeno per il momento, l’Italia fa ancora…

AZIONE MILITARE STATUNITENSE CONTRO LA SIRIA E' ILLECITA

Nel momento in cui alcuni Stati europei – come la Francia, la Germania e l’Italia – hanno, in un certo senso, considerato l’atto compiuto dagli Stati Uniti, con il lancio di 60 missili sul territorio della Siria, un’azione che rientra nella giustificazione limitata come risposta agli attacchi chimici su un gruppo di civili siriani è inaccettabile e illegittimo. (Cfr. un…

PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

Come Vaticano e vescovi vedono le azioni di Trump e Assad in Siria

I Tomahawk lanciati dagli Usa sulla Siria sono 59, nuovi gradi di separazione tra il Vaticano e la Casa Bianca. Fino ad oggi a dividere Donald Trump e Papa Francesco erano stati i temi legati all'immigrazione e ai cambiamenti climatici. Sulla Siria si poteva ipotizzare un terreno di incontro, nella convinzione che al momento non è opportuno un rovesciamento del…

watson,

Chi c'era e cosa si è detto alla convention di Davide Casaleggio a Ivrea

Se non una convention politica, qualcosa comunque di non molto diverso, seppur scandito da un dibattito sganciato dalle polemiche e dai temi di tutti i giorni. A Ivrea - al primo incontro dell'associazione intitolata a Gianroberto Casaleggio - a mancare, di fatto, è solo il simbolo del MoVimento 5 Stelle. Le facce, invece, sono le stesse che si possono incontrare abitualmente…

Cosa faranno insieme Alfano, Casini, Tosi e Zanetti

“I partiti di centro destra come li abbiamo conosciuti sono finiti, non ci sono più” dichiara il ministro degli Esteri Angelino Alfano. O meglio, “il centro destra non si può fare perché ci vuole un centro e una destra, e al momento, essendo i due su posizioni inconciliabili, manca il materiale umano”, sostiene Enrico Zanetti di Scelta Civica. Mentre per…

Pregi e difetti della globalizzazione (parte prima)

Intervistato da Dario Tiengo, Direttore di Tribuna Politica, su pregi e difetti della #globalization. Per chi non si accontenta delle apparenze… Parte prima Globalizzazione, un termine entrato nel linguaggio comune ma che, spesso, non è corredato da conoscenza adeguata. Si sente dire frequentemente, anche da politici, che dobbiamo affrontare la globalizzazione “nel bene e nel male”. Esiste e, quindi, non…

Ivrea, baruffe grillesche su web e vaccini innescate da Enrico Mentana ospite di Davide Casaleggio

“La rete non è il vangelo”. Così Enrico Mentana, dagli “stati generali” del nuovo grillismo, stuzzica la platea a 5 Stelle. Il direttore del Tg La7 era atteso a Ivrea come ospite all'evento inaugurale dell'associazione dedicata alla memoria di Gianroberto Casaleggio. E dal palco ha detto la sua, senza grossi timori reverenziali per un pubblico filogrillino. Oltre a tutti i…

Perché non è chiara la strategia dietro l'attacco di Trump in Siria. Parla il generale Camporini

"L'attacco americano contro la base aerea del regime siriano mi sembra un fatto simbolico, del quale francamente fatico a comprendere strategia e valore politico", commenta con Formiche.net il generale italiano Vincenzo Camporini, già capo di stato maggiore della Difesa, ora membro del membro del Senior Expert Group (SEG) della Nato. AZIONI MILITARI E MIRE POLITICHE "È mia assoluta convinzione che le forze…

Azzeccata la mossa di Trump in Siria (ma ora non si cacci Assad). Parla Franco Frattini

"Dal suo punto di vista, Trump ha azzeccato pienamente la mossa in Siria. Ma non si può immaginare di cacciare Assad, perché si sa che la potenza militare di Assad esiste". Parola di Franco Frattini, presidente della Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) e già ministro degli Esteri, sull'attacco missilistico americano in Siria del 6 aprile, seguito al bombardamento con agenti…

×

Iscriviti alla newsletter