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Un camion è finito sulla folla di un mercatino natalizio di Berlino alle 20,15 di lunedì. Per il momento i report parlano di 12 persone morte, mentre altre 48 sono rimaste ferite (alcune anche in gravi condizioni). La polizia su Twitter ha definito l’azione “un probabile atto terroristico”. Un uomo è stato trovato morto all’interno dell’abitacolo del camion (probabilmente ucciso con un’arma da fuoco): si tratta di un trentasettenne di nazionalità polacca che lavorava come autista per la società a cui è intestato il veicolo.

Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco: nel rivendico ancora il richiamo ad operazioni compiute da “soldati” del Califfato in risposta alla richiesta di attaccare i paesi della Coalizione che sta combattendo l’IS – sotto questo aspetto una formula nota. L’uso di camion-arma è una degli inviti che i megafoni propagandistici del Califfo offrono ai proseliti. Già dalla serata di lunedì si erano diffuse informazioni a proposito di una rivendicazione dell’IS per la strage, ma non erano vere.

La polizia, poco dopo il massacro, ha arrestato un ragazzo di origini pakistane grazie a un testimone che lo aveva seguito per due chilometri fino a un parco. L’agenzia stampa DPA per prima ha scritto che il pakistano aveva 23 anni ed era arrivato come rifugiato nel dicembre scorso; Tagesspiegel ha aggiunto che l’uomo, di cui nel frattempo era stata resa nota l’identità solo come Navid B, era indicato dalle fonti di polizia come “noto per reati minori”, ma senza collegamenti col mondo del radicalismo. Nel primo pomeriggio di martedì Die Welt ha avuto una soffiata da una fonte interna al dipartimenti di polizia: “Abbiamo arrestato l’uomo sbagliato” ha detto il poliziotto riferendosi a Navid B. Nella serata di martedì il pakistano è stato rilasciato perché non coinvolto nella vicenda: e dunque, l’attentatore sarebbe in fuga a piede libero, e probabilmente armato – dato che l’arma con cui ha ucciso l’autista non è ancora stata ritrovata.

La vicenda si è verificata al mercato natalizio di Breitscheidplatz, vicino alla chiesa commemorativa Kaiser Wilhelm sul Kurfuerstendamm, un posto frequentato dai turisti al centro della capitale tedesca.

Da subito le autorità aveva seguito la pista dell’attentato, pur non escludendo altre possibilità. I media sul posto hanno immediatamente riferito attraverso i testimoni che non sembrava un incidente, visto anche che il veicolo non aveva rallentato una volta entrato nell’area pedonale del mercatino. Le immagini riprese dalle persone che si trovavano sul posto hanno mostrato bancarelle rovesciate e gente a terra: il ricordo è immediatamente scivolato verso l’attacco terroristico che colpì Nizza il 14 luglio, quando un camion si lanciò contro i le persone che passeggiavano sul lungomare.

Il veicolo che è piombato sulla folla è intestato a una società di trasporti polacca (ha una targa di Danzica): il corriere (che trasportava cavi di acciaio), dalle ricostruzioni disponibili, pare fosse partito dall’Italia verso Berlino nel primo pomeriggio, poi intorno alle quattro si sono persi i contatti col conducente. La vicenda è stata raccontata al Corriere della Sera dal cugino dell’autista e proprietario della ditta di trasporti, Ariel Zurawski, che ha detto a proposito dell’uomo trovato morto e che doveva essere alla guida del camion: “Garantisco per lui. È mio cugino e lo conosco da anni. Mi fido di lui completamente. È molto ligio al suo lavoro. È un autista esperto”. I due si erano sentiti verso mezzogiorno, tutto procedeva regolarmente, l’autista si sarebbe fermato in serata a Berlino per poi ripartire verso Stettino, città polacca al confine tedesco. Ma alle 16 la moglie gli ha telefonato e non ha ricevuto nessuna risposta. Il Guardian per primo ha scritto di un possibile “dirottamento” del camion: ossia, l’uomo che lo ha condotto contro la folla, lo ha rubato uccidendo il conducente, oppure ha costretto l’autista polacco a seguire l’atroce percorso sotto la minaccia armata e dopo aver compiuto il gesto lo ha freddato. Ci sono anche ricostruzioni a proposito delle ore appena precedenti all’attacco: dai dati satellitari diffusi da un sito polacco che si occupa di economia tramite la testimonianza di un dirigente della ditta di traporti, pare che chi si è messo alla guida dopo le tre del pomeriggio di lunedì non fosse così esperto nel manovrare il mezzo.

Da qualche ora sono in corso le operazioni di rimozione del mezzo dal mercatino.

 

(articolo aggiornato alle 21:48 del 20.12.2016)

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