Skip to main content

Non è stata certo secondaria la presenza di Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico del Casd, il Centro alti studi Difesa, probabilmente il primo presidente della Repubblica a presenziare alla cerimonia. Un’attenzione evidente verso le Forze armate e la loro formazione alla vigilia di una fase decisiva dopo la Brexit, l’elezione di Donald Trump e i primi vagiti di una Difesa comune europea tutta da costruire. E non è neanche usuale che sia stato il capo di un’azienda importante come Leonardo-Finmeccanica a tenere la “lectio magistralis” nella quale Mauro Moretti ha rilanciato le criticità del settore: eccessiva frammentazione delle piattaforme in Europa e mancanza di concentrazione a livello tecnologico quando invece “i requisiti e gli standard unici sono alla base di una Difesa europea comune”.

L’“Implementation Plan on Security and Defence” approvato il 14 novembre a Bruxelles dal Consiglio dei ministri degli Esteri e della Difesa “è un passo avanti” secondo l’amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica perché punta a rispondere alle crisi, a lavorare con i partners e in sostanza a proteggere i cittadini, ma ora occorre “cominciare a usare fuori area i battle groups”. Un passo avanti che ha rischiato di non esserci perché, come ha poi rivelato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nelle settimane precedenti gli sherpa italiani erano pessimisti sull’accordo, arrivato forse anche per l’“effetto Trump”. Il “mondo industriale-militare” ideale per Moretti sarebbe quello con un mercato domestico europeo equivalente a quello americano, diventando quindi anche competitivo verso il resto del mondo.

Moretti (che annuncia un bilancio 2016 della sua azienda con un utile di 500 milioni) prende atto dunque che per la prima volta c’è un fatto concreto, ma nello stesso tempo questi passi avanti “potrebbero essere insufficienti o intempestivi” perché “mancano nuove iniziative per assicurare un sistema di Difesa comune europea dopo i grandi programmi degli anni Novanta e c’è un’eccessiva frammentazione del sistema. Bisogna adottare standard unici, il mercato domestico dell’Unione potenzialmente è pari a quello degli Stati Uniti, ma l’Europa deve costruire la propria strategia e i Paesi devono sostenerla”. In sostanza, secondo il manager si apre “una nuova stagione per la Difesa europea e se sarà buona o cattiva dipenderà dalla volontà politica degli Stati membri” che devono essere “consapevoli di dover collaborare nell’intelligence e nella ricerca di nuove tecnologie”. L’industria dev’essere al centro delle scelte da compiere perché secondo l’amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, solo “avendo due pilastri, Usa e Ue”, l’ambito industriale Nato potrà “controbattere ai nuovi giganti economico-politici che presto diverranno anche giganti militari”.

Il ministro Pinotti è realista sui problemi riguardo alla Difesa comune. “Il bicchiere non è del tutto pieno, ci sono ancora motivi di insoddisfazione – ha detto – bisogna trovare un meccanismo per finanziare le missioni Ue in modo collettivo” perché se “sono sulle spalle di chi comanda la missione stessa mettendo il maggior numero di soldati o di navi non ci sarà una Difesa comune”. Un altro punto è la richiesta “di togliere dal patto di stabilità le spese per i progetti comuni europei in ambito di Difesa”. Il ministro ha approfittato dell’intervento al Casd per lanciare un segnale distensivo in chiave di politica interna dopo la richiesta del sindaco di Milano, Beppe Sala, per un uso di militari dell’Esercito nella zona di via Padova del capoluogo lombardo. Riferendosi indirettamente alle polemiche sugli effetti della presenza dei militari nelle città con l’operazione “Strade sicure”, il ministro ha precisato che “in nessun senso possono sopperire all’operato delle forze dell’ordine. In un momento in cui c’è la diffusione della minaccia terroristica mettiamo a disposizione le nostre forze armate, senza prendere i compiti di altri”. All’inizio “vedevo il ruolo dei militari più nella vigilanza ai siti sensibili che nei pattugliamenti misti insieme alle forze di polizia, ero dubbiosa, mi sembrava più immagine che sostanza. Ma parlando con questori e prefetti in giro per l’Italia mi hanno detto che in alcune situazioni i pattugliamenti misti sono utili anche per rassicurare i cittadini”.

L’evoluzione degli scenari di crisi ha portato a corsi più accurati all’interno del Casd, anche con maggiori rapporti internazionali, come ha spiegato il generale Massimiliano Del Casale, presidente del Centro. Una formazione sempre più indispensabile per il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, visto che “ogni 10 anni ci sono nuove crisi che impongono cambi di strategie e rendono necessario uno strumento militare flessibile”.

ExoMars MAURO MORETTI FINMECCANICA

Tutti gli intoppi a una vera Difesa comune europea. Parla Moretti (Finmeccanica)

Non è stata certo secondaria la presenza di Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico del Casd, il Centro alti studi Difesa, probabilmente il primo presidente della Repubblica a presenziare alla cerimonia. Un’attenzione evidente verso le Forze armate e la loro formazione alla vigilia di una fase decisiva dopo la Brexit, l’elezione di Donald Trump e i primi vagiti di una Difesa…

Come si bisticcia nello staff di Donald Trump su difesa e sicurezza nazionale

Martedì Mike Rogers, ex deputato e fino al 3 gennaio del 2015 chairman della Comitato Intelligence della Camera, si è dimesso dal transition team di Donald Trump, ossia non farà più parte del gruppo di persone che faciliterà il passaggio di consegne tra l'attuale amministrazione e quella futura, che partirà i suoi lavori effettivi dal 20 gennaio prossimo. I team di…

Matteo Renzi

Ecco la versione trumpista di Matteo Renzi

Nella nuova versione "trumpista" Matteo Renzi fa il bullo con l'Unione europea, con la speranza di convincere gli italiani a votare Sì il prossimo 4 dicembre. In sostanza si è messo a competere con l'altro Matteo sul suo terreno, dimenticando che, se si tratta di scegliere, è sempre meglio servirsi del prodotto originale. Anche perché un Salvini qualsiasi lo si può…

Donald Trump

Vi racconto la guerra degli establishment con Donald Trump alla Casa Bianca

Rudy Giuliani o John Bolton? Chi sarà il segretario di Stato, l’uomo che guiderà la politica estera di Donald Trump? Entrambi sono conservatori vecchio stile, formatisi nell’era reaganiana. Giuliani dalle colonne del Wall Street Journal ha già lanciato messaggi chiari sul Medio Oriente, sulla Cina e sulla Russia. Bolton, che nell’amministrazione di George W. Bush si è avvicinato ai neocon,…

Viaggio nella scuola pubblica (statale e paritaria) italiana

La blogger Anna Monia Alfieri, tra i personaggi più autorevoli nel panorama scolastico italiano, ci consegna le conclusioni del saggio "Il diritto di apprendere. Nuove Linee di Investimento" (Alfieri, Grumo Parola, Giappichelli 2015) con la prefazione del ministro dell'Istruzone Stefania Giannini. La proposta più accreditata e portatrice di 6milioni di interessi e dunque di elettori. E ci dice "il dado è tratto",…

Mazzoncini Delrio e Renzi - Ferrovie.

Centostazioni, Anas e Tpl. Tutte le manovre delle Ferrovie di Mazzoncini

Grandi manovre in casa Ferrovie. Da una parte la fusione con Anas, per creare quel campione nazionale delle infrastrutture in grado di competere all'estero, dall'altra la riorganizzazione delle stazioni. In mezzo, l'Ipo prevista per il 2017 e i primi movimenti in vista delle gare per il trasporto pubblico locale, Roma in testa. Nel primo pomeriggio di ieri l'amministratore delegato delle…

Marco Morelli

Mps, l'incognita conversione dei bond e gli intrecci con fondo Atlante e Generali

La proposta di conversione in azioni delle obbligazioni subordinate del Monte dei Paschi continua a tenere banco a Siena e non solo. I DETTAGLI DELLA PROPOSTA Con l'operazione, annunciata nella notte tra il 14 e il 15 novembre, la banca guidata da Marco Morelli ha messo sul piatto un rimborso del 100% del valore nominale per sette titoli Tier2 il…

Di Nardo e Gómez, chi sono i nuovi vertici (conservatori) della Conferenza episcopale Usa

La Chiesa cattolica americana ha scelto il suo nuovo vertice. Si tratta del nuovo presidente della Conferenza episcopale americana, il cardinale di Galverston-Houston, Daniel Di Nardo (nella foto), 67 anni, per tre anni vicepresidente (eletto alla prima votazione) e del nuovo numero due, l'arcivescovo di Los Angeles, José Horacio Gómez, 65 anni (eletto alla terza votazione). Di Nardo è figlio di un…

Silvio Berlusconi ha scelto il suo erede

Silvio Berlusconi ha finalmente scelto il suo erede: sarà Silvio Berlusconi. ++++ Una delle definizioni più brillanti e argute del tradimento si deve a Charles-Maurice de Talleyrand: “La trahison n’est qu’une question de temps”. “Quando non cospira, Talleyrand intrallazza”, diceva François-René de Chateaubriand. In effetti, il camaleontico principe di Benevento era passato indenne -e sempre in posizioni di prestigio- dall’Antico…

La Russia colpisce duro in Siria dopo il colloquio Putin-Trump

Da due giorni la Russia è tornata a colpire pesantemente sulla Siria. L'offensiva, che era attesa da settimane dopo una tregua umanitaria che aveva come fine permettere (l'improbabile) fuga dei ribelli assediati, ha avuto di nuovo Aleppo come bersaglio. La situazione nella seconda città siriana è tuttora in stallo, con i ribelli che stanno cercando di rompere le linee di…

×

Iscriviti alla newsletter