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La corruzione è considerata storicamente uno dei problemi endemici dell’attuale Federazione Russa, trasversale a tutti i livelli del potere e capace di resistere alle campagne volte alla sua eradicazione. Ma con il conflitto in Ucraina, questo fenomeno è riuscito ad espandersi ancora di più, toccando la società russa su una scala senza precedenti e assumendo nuove forme.

Ksenia Kirillova, giornalista ed analista specializzata sulla Federazione Russa, fornisce una lettura analitica di questo processo in un articolo pubblicato dalla Jamestown Foundation, dove inizia il suo ragionamento evidenziando come la corruzione non riguardi solo l’impunità per comportamenti illegali, ma anche la creazione di nuove opportunità di arricchimento illecito. E spostando il focus dal denaro alle vite umane: “L’intero sistema che sostiene la guerra di Putin si basa sullo sfruttamento economico delle fasce più povere della popolazione. Un esempio di ciò sono i premi eccezionalmente alti offerti dal ministero della Difesa russo per incentivare l’arruolamento. Oltre al reclutamento, ogni fase delle operazioni militari genera o amplia nuovi modelli di arricchimento”, afferma Kirillova.

Che prende ad esempio i recenti emendamenti al Codice Penale e al Codice di Procedura Penale approvati dalla Duma, i quali prevedono l’esenzione dalla responsabilità penale per chi si arruola nelle Forze Armate in Ucraina. Questa legge si applica anche a coloro che sono già stati condannati, ma le cui sentenze non sono ancora definitive. Nei fatti, chiunque si trovi coinvolto in giudizio può essere inviato al fronte, dal momento dell’arresto fino alla prigionia. Giornalisti indipendenti hanno scoperto che in diverse regioni russe, le forze di polizia ricevono bonus di 10.000 rubli (pari a circa cento dollari) per ogni detenuto che firma un contratto con il Ministero della Difesa. Inoltre, gli agenti traggono vantaggio dal reclutamento di sospetti e imputati, poiché la condizione necessaria per inviare un detenuto al fronte è l’ammissione di colpa. Questo migliora le statistiche sul crimine per la polizia locale, generando promozioni e premi ingiustificati. Si prevede che circa 20.000 persone, circa il 40% degli imputati, verrà mandato in guerra direttamente dai centri di detenzione preventiva.

Anche i lavoratori migranti affrontano una situazione simile. Recentemente, sono stati presentati alla Duma cinque disegni di legge che inaspriscono le pene per la presenza illegale di immigrati e per la falsificazione di documenti; leggi che, se approvate, faciliteranno il reclutamento dei migranti per la guerra. Causando al contempo un aumento delle operazioni clandestine per aiutarli a bypassare tali ostacoli, come evidenziato da attivisti per i diritti umani.

Un altro settore dove la corruzione prolifera è quello delle organizzazioni militari-patriottiche, che raccolgono fondi per le necessità delle truppe al fronte. Queste organizzazioni (di cui nel 2023 ne sono state registrate mille completamente nuove, il doppio rispetto al 2021) sono spesso guidate da funzionari governativi, fattore che rende la trasparenza sulla destinazione dei fondi è praticamente inesistente. Kirillova sceglie come esempio Il fondo “Difensori della Patria”, che ha raccolto 2,6 miliardi di rubli nel 2023, ma di cui solo l’11% è stato destinato a spese mirate, mentre il restante 77% è stato utilizzato per mantenere l’apparato amministrativo.

Gli effetti della corruzione dilagante però sono ben visibili. Nell’oblast di Kursk, ad esempio, dodici miliardi di rubli erano stati stanziati per costruire fortificazioni nelle aree di confine, ma i residenti non hanno mai visto i lavori iniziati, permettendo alle forze ucraine di conquistare rapidamente ampie aree del territorio. La corruzione dunque non sostiene solo la macchina militare russa, ma ne ostacola anche l’efficacia.

soldati russi

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