Skip to main content

Una cosa è il Family Day, con i suoi organizzatori del Comitato Difendiamo i nostri figli. Altra cosa è il Popolo della Famiglia, il partito di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato che si presenta alle amministrative del 5 giugno in molte città italiane, a partire da Roma dove si candida a sindaco proprio il direttore de La Croce. Che fossero due soggetti sempre più distinti (oltre che distanti e pure in polemica) lo si era capito sin da subito, quando gli esponenti delle due componenti del Family Day hanno iniziato a punzecchiarsi via social; negli ultimi tempi sono arrivate nuove conferme al riguardo, come raccontato da Formiche.net. Nel caso però a qualcuno non fosse ancora sufficientemente chiaro, ecco l’ennesima presa di distanza (seppure indiretta) da parte del Comitato organizzatore nei confronti del Popolo della Famiglia.

GANDOLFINI IN UDIENZA DAL PAPA

Mentre si infervora il dibattito politico in vista delle amministrative, il portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli, Massimo Gandolfini, è stato ricevuto nei giorni scorsi in udienza da Papa Francesco. “Questo incontro nasce da una mia richiesta di qualche mese fa – ha raccontato il neurochirurgo bresciano a Radio Vaticana – pensavo che fosse assolutamente necessario, oltre che doveroso, che il Santo Padre conoscesse l’esistenza – innanzitutto – del nostro comitato e di quali siano i valori, i principi e le azioni nell’ambito dei quali noi abbiamo cercato di far sentire la nostra voce, in rappresentanza della gente comune, della voce popolare, di milioni di cittadini italiani e di famiglie”. Stando al resoconto fornito da Gandolfini, e divulgato dai membri del Comitato in diversi giornali online d’area, il Pontefice avrebbe dato la sua convinta approvazione all’operato dell’organizzazione in difesa della famiglia naturale. “Ho chiesto proprio esplicitamente se poteva darmi una parola e sostanzialmente il Papa ha detto: ‘Sono molto contento; la e vi ringrazio per quello che state facendo’; e io gli ho posto proprio la domanda esplicita: ‘Dobbiamo andare avanti? Vuole dare qualche correzione?’. Mi ha detto: ‘Andate avanti così; siate un laicato forte, ben formato, con una retta coscienza cristiana’. E poi: ‘Agite liberamente’”.

FAMILY DAY CON LA MELONI A ROMA?

La piazza del Family Day fa gola a tanti. Lì ci sono parecchi voti, piuttosto organizzati, che possono decidere le sorti di un’elezione amministrativa, soprattutto nel riparto delle preferenze. Non stupisce quindi se i partiti e i movimenti riconducibili alla destra italiana abbiano sin da subito intravisto nel movimento guidato da Gandolfini un bacino di voti (qui l’articolo di Formiche.net). Qualche giorno fa ci ha pensato il Tempo a sollevare un caso, spiegando come nella capitale la rete del Family Day (composta in gran parte da aderenti al Cammino Neocatecumenale) si stia spostando su Giorgia Meloni, ritenuta ben più affidabile nella lotta per i valori cristiani che non Alfio Marchini (qui l’articolo). E Adinolfi con il suo Popolo della Famiglia? “La sua proposta non è decollata né da parte del comitato sono arrivati incoraggiamenti – scrive il quotidiano romano -. I motivi? Il mai sanato strappo con cui Adinolfi ha fondato il partito all’insaputa del Comitato, la mancata concretezza nelle proposte a livello amministrativo e infine il motivo più importante: il tema del voto utile”.

RIEMERGONO IDISTINGUO INTERNI

L’indiscrezione rilanciata dal Tempo, che cita una fonte vicina al Comitato per accreditare la notizia, contribuisce a creare nuovo scompiglio in un popolo un po’ frastornato e confuso dalle polemiche interne come quello del Family Day. Il quotidiano romano scrive a chiare lettere che il movimento guidato da Gandolfini non prende posizioni ufficiali, e forse anche per questo non arriva nessuna smentita ufficiale. Ci pensa il portavoce di Generazione Famiglia e membro del Comitato, Filippo Savarese, a chiarire su Facebook che “da Bolzano a Crotone, per il Comitato Difendiamo i Nostri Figli vale ovunque lo stesso principio ribadito più volte da Massimo Gandolfini (non a caso l’unica affermazione che questo articolo possa ricondurre direttamente al Comitato): non esistono candidati ufficiali del Family Day e non ci saranno investiture; ogni cittadino legga i programmi e conosca i candidati, poi voti come naturale in libertà di coscienza”. Niente investitura della Meloni quindi, ma nemmeno di Adinolfi. Il tono della precisazione non è comunque dei più arrabbiati; Savarese si limita a ribadire un concetto già espresso nell’articolo senza intervenire sull’intera ricostruzione. Interviene anche la giornalista cattolica Costanza Miriano, che s’è dimessa dal Comitato dopo che questo ha preso una piega più politica. “Per quanto ne so io, e ne so abbastanza, il Family Day è espressione di un enorme popolo molto variegato che si è alzato in piedi per esprimere una visione dell’uomo e per difendere i diritti dei bambini – scrive -. Come questo possa tradursi politicamente ognuno può e deve giudicarlo da solo”. Anche in questo caso, quindi, niente endorsement ad Adinolfi. Il quale alla fine, sempre via Facebook, interviene sulla querelle criticando l’articolo del quotidiano romano.

Così il popolo del Family Day è strattonato alle Comunali

Una cosa è il Family Day, con i suoi organizzatori del Comitato Difendiamo i nostri figli. Altra cosa è il Popolo della Famiglia, il partito di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato che si presenta alle amministrative del 5 giugno in molte città italiane, a partire da Roma dove si candida a sindaco proprio il direttore de La Croce. Che fossero…

Cari giovani, non firmate la petizione Damiano sulle pensioni

E’ iniziata la raccolta firme per la petizione indirizzata al presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato a sostegno della proposta di legge 857 Damiano, Gnecchi ed altri per l'introduzione di un criterio di flessibilità delle pensioni e per i lavoratori precoci. Se volete un consiglio girate al largo dai gazebo, soprattutto se siete giovani. (QUI UN…

Angelica Festival, un omaggio dedicato a Marc Monnet e alla musica contemporanea

Nuova grande attenzione alla musica contemporanea "colta". A Roma, dopo Parigi e Berlino - una delle capitali europee della musica contemporanea -, sta per iniziare un festival di teatro in musica contemporanea (ben 10 lavori per la scena tra opera e balletto); a Bologna, all’Angelica Festival, un festival internazionale di contemporanea, viene annunciata una vera e propria chicca: un omaggio a Marc…

impresa, governo, femminicidio

Scuola, perché lo sciopero dei sindacati è contro i giovani

I sindacati ri/scendono in piazza il 12 maggio sventolando la bandiera unitaria contro la riforma della scuola e miratamente contro l'alternanza formativa. Ma se c’è una cosa che è utile nella riforma n.107/2015 è l’introduzione dell’alternanza per incrementare le opportunità di lavoro, attuata negli istituti tecnici e professionali per 400 ore e per i licei per 200, nel triennio, essendo…

L'artista contemporaneo Jan Fabre in mostra al Forte Belvedere di Firenze

Stavolta tocca al Forte Belvedere di Firenze. Dopo le mostre internazionali di Giuseppe Penone e Antony Gormley, i bastioni dell’antica fortezza medicea ospitano le opere di Jan Fabre, uno degli artisti più innovativi e rilevanti del panorama contemporaneo, già celebrato negli spazi del Maxxi di Roma. Nato ad Anversa nel 1958, Fabre colpisce ancora, sprigionando la sua immaginazione nei diversi linguaggi della scultura, del disegno…

Dalle banche europee è mancato il credito, non i dividendi

Mancò il credito all’economia dalle banche europee, ma non il dividendo per gli azionisti, si potrebbe dire al termine dell’istruttiva lettura di uno speech di Hyun Song Shin, capo della ricerca della Bis che ha parlato alcuni giorni fa a Francoforte discorrendo del ruolo del settore bancario nella trasmissione della politica monetaria della banca centrale. Il tema è rilevante, malgrado…

Vittorio Feltri

Ecco come Vittorio Feltri processa Silvio Berlusconi

A processare Silvio Berlusconi questa volta non sono i magistrati, che comunque continuano a tenerlo sotto tiro nei tribunali, ma due giornalisti di rango che sono stati suoi strenui sostenitori, o ne hanno compreso a lungo decisioni e linee pur non condivise. Sono Vittorio Feltri, già direttore del Giornale della famiglia dell’ex presidente del Consiglio, e Claudio Cerasa, direttore del…

FABRIZIO VIOLA MPS ALESSANDRO VANDELLI BPER

Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Creval. Chi borbotta di più per il decreto del governo sui crediti

Venerdì sera è stato varato il decreto che accelera i tempi di recupero dei crediti, la norma regolamenta anche i rimborsi per i risparmiatori che avevano perso soldi con i bond subordinati delle quattro banche salvate a fine 2015. Tuttavia gli analisti ritengono che ci sia bisogno di norme attuative per poter arrivare a previsioni più precise sugli effetti positivi…

Deutsche Bank

Georg Thoma, chi è il garante interno silurato da Deutsche Bank

Su un punto i media tedeschi sembrano concordare: Georg Thoma, membro del consiglio direttivo della Deutsche Bank e capo della commissione Integrità, se n’è dovuto andare perché troppo scrupoloso nell’assolvere il compito affidatogli, cioè andare a fondo nei molti scandali che hanno investito negli ultimi anni il più grande istituto di credito tedesco. Quando giovedì sera si è appreso che…

Ecco perché Forza Italia ha scelto Lettieri, Marchini e Parisi. Parla Tajani

"Un leader nel centrodestra già c'è e si chiama Silvio Berlusconi. Matteo Salvini è un interlocutore politico fondamentale ma - con tutto il rispetto - non può essere il leader del centrodestra". Com'era inevitabile che fosse, la decisione del Cavaliere di appoggiare Alfio Marchini a Roma ha riacceso il dibattito su quale debba essere il centrodestra del futuro, se moderato/conservatore…

×

Iscriviti alla newsletter