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“Beppe Sala sindaco. Noi Milano”. Così si chiama la prima lista civica presentata da Mister Expo a sostegno della sua candidatura come sindaco di Milano. Logo coloratissimo, slogan della campagna e nome e cognome. Pronti, via. Tanti volti, alcuni noti altri meno. Ci sono ex assessori della Giunta Pisapia, avvocati, ciellini e persino il figlio di una santa. Grande assente Massimo Ferlini, ex vicepresidente Compagnia delle Opere. “E’ un mix di persone che non troverete in nessun altra lista perché crediamo che da nessun altra parte si possa trovare una tale rappresentatività” ha detto a Repubblica Beppe Sala.

LA CULTURA PRIMA DI TUTTO
A capo della lista Sala ha voluto Fiorenzo Galli, presidente del Museo della Scienza e della Tecnica. “Occorre valorizzare Milano e far sì che diventi al pari delle altre città europee. Dopo Londra e Berlino, questo potrebbe essere il decennio di Milano”, ha detto al Corriere della Sera. Galli non è il solo esponente insigne del mondo della cultura meneghina. Parte della lista sono anche Alberto Veronesi, il direttore d’orchestra figlio del Professor Umberto Veronesi. Tra i candidati anche Davide Rampello, ex presidente della Triennale e curatore del Decumano di Expo.

POLITICI ALLA RICERCA DI CONFERME
Se il mondo della cultura è ben rappresentato, anche quello della politica non è stato certo a guardare. Teste di serie della lista sono infatti Cristina Tajani, ex assessore alle Politiche del Lavoro, Ricerca e Sviluppo della Giunta Pisapia (sarà portavoce della lista), e Franco D’Alfonso, assessore al Turismo della stessa. Ingrossano le fila della lista a sostegno di Mister Expo anche Roberta Guaineri, avvocato appassionato di politica e renziana doc; Elisabetta Strada, consigliere comunale eletta nel 2011 con Giuliano Pisapia; Maria Grazia Guida, ex direttrice della Casa della Carità ed ex vicesindaco.

CATTOLICI PRESENTI
Non mancano i cattolici. C’è persino il figlio di santa Giovanna Beretta, Pierluigi Molla. Anche Enrico Marcora, imprenditore cattolico, è uno dei sostenitori di Sala. E proprio Marcora ha chiarito sulle colonne del Corriere della Sera: “I cattolici in politica non possono che gioire nel vedere la partecipazione di importanti esponenti delle differenti liste, in particolare proprio per Pierluigi Molla che rappresenta tutte le persone che hanno come riferimento Santa Molla per i valori della famiglia e la tutela dei figli”. Anche Carmelo Ferraro, dirigente dell’Ordine degli avvocati e vicino al mondo ciellino ha scelto di scendere in campo al fianco di Beppe Sala.

LE REAZIONI
La presenza dei cattolici nelle liste pare dare fastidio a un altro candidato sindaco. Stiamo parlando di Nicolò Mardegan che ha detto: “Sala sfrutta la religione cattolica nonostante la sinistra milanese sia anticlericale”. Anche Marco Cappato, in corsa per Palazzo Marino, ha detto la sua: “Dai tempi del nostro referendum su divorzio e aborto è chiaro a tutti che i cattolici sanno essere laici e rispettare le scelte altrui molto meglio di chi pretende di rappresentarli”.

IL GRANDE ASSENTE
A volte un’assenza fa più rumore di una presenza. E’ questo il caso di Massimo Ferlini. L’ex vicepresidente della Compagnia delle Opere infatti ha rinunciato. “Ma io continuerò a sentirlo spesso. Per noi il mondo che rappresenta resta un interlocutore privilegiato” ha precisato Sala. Anche l’attuale vicesindaco Ada De Caesaris ha preferito stare un passo indietro.

MODA E DESIGN
Milano è la capitale di moda, arte e design, non poteva quindi mancare nella lista di Sala una designer (che per inciso è la cugina di Pisapia) Laura Agnoletto. C’è anche la sorella della cantante Paola Turci, Francesca Turci, rappresentante della Fondazione Rava. Ancora, l’editore Gianno Romano e Umberto Nicolini (urbanista). I più giovani della lista sono Efrem Antoniazzi e Vincenzo Giannico.

GIUSEPPE SALA, beppe sala

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