Skip to main content

All’inaugurazione degli Stati Generali della Space Economy a Torino, è emerso con chiarezza il ruolo centrale che l’intelligenza artificiale (IA) sta assumendo nel futuro del settore spaziale. Dall’esplorazione di pianeti alla gestione di missioni satellitari, l’IA sta trasformando profondamente ogni fase dell’industria spaziale. Durante l’evento, leader ed esperti del settore politico, industriale ed accademico hanno offerto le loro visioni su come queste tecnologie rivoluzioneranno la space economy, sottolineando l’importanza di una sinergia tra pubblico, privato, accademia e industria per affrontare le sfide globali.

Il dominio spaziale contemporaneo non è più solo una questione di razzi e satelliti, ma di intelligenza artificiale che sta aprendo nuovi orizzonti. Le parole di Marco Di Clemente, responsabile del settore sviluppi tecnologici e progettazione spaziale dell’Agenzia spaziale italiana, hanno risuonato forti all’inizio dell’evento: “Abbiamo necessità di migliorare l’autonomia dei nostri sistemi se vogliamo esplorare la Luna e altri pianeti. L’IA può davvero cambiare il modo in cui affrontiamo queste sfide”.

L’IA sta trasformando le missioni spaziali in modi che solo pochi anni fa erano difficili da immaginare. Non è più solo un ausilio alle missioni, ma una componente centrale che consente all’essere umano di muoversi in modo autonomo su superfici ostili come quelle extraterrestre. La capacità di prendere decisioni autonome riduce la dipendenza dagli interventi umani, soprattutto quando le comunicazioni sono ritardate di minuti o addirittura ore. 

Massimo Claudio Comparini, managing director della space business unit di Leonardo, ha aggiunto un’altra dimensione cruciale alla discussione, illustrando come l’IA non solo migliorerà l’esplorazione spaziale, ma diventerà una colonna portante della Space Economy, trasformando il modo in cui affrontiamo le sfide del settore. “Il mondo spaziale è probabilmente uno dei più importanti laboratori di elezione per la sperimentazione dell’intelligenza artificiale,” ha affermato, sottolineando l’importanza di questa tecnologia per migliorare le prestazioni dei sistemi spaziali. Inoltre, Comparini ha aggiunto che “oggi, senza l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, non è più possibile estrarre informazioni” dai dati geospaziali in crescita esponenziale, indispensabili per applicazioni che vanno dalla sicurezza nazionale alla gestione sostenibile delle risorse terrestri.

Rimanendo nel contesto Leonardo, Simone Ungaro, chief strategy & innovation dell’azienda e chairman del comitato scientifico della Fondazione AI4I, ha sottolineato come lo spazio sia ormai diventato uno dei principali domini del contesto multidominio della difesa. Grazie all’integrazione di supercalcolo e intelligenza artificiale, lo spazio supporta l’analisi di scenari e minacce, con i satelliti che assumono il ruolo di moderne “sentinelle”. Dotati di capacità di calcolo a bordo, questi satelliti consentono di ridurre drasticamente i tempi di analisi e di intervento.

Nel mondo dello spazio, dove l’errore può costare caro, l’intelligenza artificiale è anche sinonimo di efficienza e sicurezza. Marco Brancati, direttore tecnico di Telespazio, ha evidenziato come l’IA stia diventando uno strumento insostituibile per migliorare la gestione delle missioni spaziali. “L’intelligenza artificiale si adatta perfettamente con l’esigenza di essere efficaci, di essere efficienti e di essere tempestivi nel fornire servizi possibilmente più vicini al real time,” ha dichiarato Brancati, facendo riferimento all’importanza dell’IA nell’ottimizzazione dei dati satellitari per servizi di osservazione della Terra. 

Questo è particolarmente rilevante in contesti di sicurezza, come durante la guerra russo-ucraina, dove l’IA ha consentito di gestire al meglio le risorse limitate, attraverso analisi precise delle immagini satellitari. “Riuscire a capire se un’osservazione ottica vale la pena farla o meno se sotto c’è una copertura di nubi è un efficientamento che implementato a bordo consente sicuramente un risultato estremamente migliore,” ha aggiunto Brancati, sottolineando come l’IA possa ottimizzare l’uso delle risorse e garantire la sicurezza in scenari critici.

Uno dei concetti più provocatori presentati durante l’evento è stato quello del “Made in Space”, un’idea futuristica che sta diventando sempre più reale. Marco Taisch, presidente della fondazione MICS, ha lanciato una sfida ambiziosa: “Dobbiamo cominciare a parlare di un Made in Italy in Space, portando nello spazio alcune delle caratteristiche che rendono l’Italia la seconda manifattura d’Europa”. Taisch ha proposto una visione innovativa in cui l’Italia non si limita a costruire satelliti o tecnologie spaziali, ma crea veri e propri impianti di produzione nello spazio. Ha evidenziato come l’assenza di gravità possa aprire nuove opportunità di produzione, specialmente nell’additive manufacturing: “Pensate all’additive manufacturing fatto sulla Terra e a quello fatto nello spazio. Nello spazio, senza la forza di gravità che ci vincola a due dimensioni, possiamo immaginare fabbriche che operano in tre dimensioni”. Questo concetto, che unisce innovazione tecnologica e manifattura, rappresenta una nuova frontiera per il Made in Italy, con l’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni come ingredienti fondamentali per il successo di queste nuove sfide nello spazio.

Un esempio concreto di come IA stia facendo passi da gigante nello spazio è stato fornito da David Avino, ceo di Argotec. Durante il suo intervento, parlando del progetto Licia, un satellite che utilizza l’intelligenza artificiale per navigare autonomamente verso un asteroide distante 11 milioni di chilometri, Avino ha spiegato: “Abbiamo testato per la prima volta un sistema di intelligenza artificiale su un satellite molto piccolo, dandogli l’incarico di riconoscere un asteroide basandosi su pochi pixel di immagini, e il sistema ha svolto il compito in totale autonomia.” Questo rappresenta un salto nel futuro delle missioni spaziali, dove i satelliti non saranno più solo strumenti passivi, ma attori attivi capaci di prendere decisioni in tempo reale.

Avino ha inoltre sottolineato l’importanza di avere IA a bordo dei satelliti per l’osservazione della Terra, spiegando come i dati raccolti potranno essere elaborati direttamente nello spazio, riducendo i tempi necessari per decisioni cruciali, ad esempio in caso di emergenze naturali. “Il processing dei dati a bordo consentirà di fornire informazioni quasi immediate, per esempio a un agricoltore o nel caso di disastri naturali, migliorando la tempestività e l’efficacia delle risposte,” ha affermato Avino, evidenziando il ruolo dell’IA nell’aumentare l’affidabilità e l’efficienza delle missioni spaziali future.

Tuttavia, l’intelligenza artificiale non può essere vista solo dal punto di vista del software. Walter Cugno, vice presidente di Thales Alenia Space Italia, ha evidenziato l’importanza di sviluppare hardware innovativo che possa supportare IA nello spazio. ‘’Siamo agli albori nello sviluppo di sistemi robotici avanzati basati su applicazioni di intelligenza artificiale,” ha affermato, sottolineando la necessità di investire in nuove tecnologie per garantire l’autonomia e l’affidabilità delle missioni spaziali.

Cugno ha anche parlato dell’importanza della robotica avanzata per le missioni future, come la stazione lunare e le missioni su Marte: “Serve un sistema robotico avanzato che garantisca l’autonomia delle operazioni, specialmente quando i segnali impiegano 20 minuti per arrivare sulla Terra.” In questo contesto, l’intelligenza artificiale diventerà cruciale per garantire che i sistemi possano prendere decisioni autonomamente, aumentando la sicurezza e la capacità operativa delle missioni.

L’evento di Torino ha chiaramente dimostrato che l’intelligenza artificiale non è più solo una promessa, ma una realtà che sta già cambiando il settore spaziale. L’intelligenza artificiale non solo potenzierà le future missioni spaziali, ma trasformerà radicalmente l’economia spaziale, aprendo nuove opportunità per la scienza, la tecnologia e l’industria. La space economy italiana, con la sua capacità di innovazione e leadership, è destinata a giocare un ruolo chiave in questa nuova era di esplorazione e crescita.

 

Space Economy, a Torino si discute il futuro dell'industria spaziale

Gli Stati Generali della Space Economy, evento promosso dall’Intergruppo parlamentare per la space economy (Ipse), rappresentano il primo momento-chiave per delineare il futuro del comparto spaziale italiano. Dopo l’apertura a Torino, la seconda giornata si svolgerà domani a Milano. L’obiettivo è chiaro: tracciare le linee guida per una strategia che coinvolga governo, industria e istituzioni, ponendo il Paese al centro dell’innovazione spaziale globale

Non è la fine delle Big Tech, anzi. Ma occhio al fanatismo ideologico. Parla da Empoli

Per il presidente dell’Istituto di Competitività il rischio è che quanto deciso dalla Corte di Giustizia europea rafforzi il fanatismo ideologico e la perdita di attrazione per l’Ue da parte delle grandi aziende, che preferiscono investire altrove

Harris festeggia, ma attenzione: vincere un dibattito non significa vincere la Casa bianca

La percezione del pubblico può essere influenzata da fattori emotivi, ma le opinioni consolidate e le preoccupazioni locali spesso pesano di più nelle decisioni elettorali. Inoltre, è la campagna nel suo insieme, più che la singola performance, a determinare il successo finale. Il commento di Martina Carone

Adesso i droni assomigliano ai corazzati. La novità dall’Australia

L’ultima novità da Canberra è un drone corazzato. L’Atlas Ccv, Autonomous tactical light armour system (Collaborative combat variant), di Bae Systems Australia sarà in grado di affiancare e proteggere la componente umana, dispiegando una considerevole autonomia

Più diplomatici per il Piano Mattei. La proposta di Fratelli d’Italia

Il deputato Calovini e altri compagni di partito hanno presentato una risoluzione per impegnare il governo a rafforzare la rete nei Paesi coinvolti nel programma. Ecco le ipotesi sul tavolo. Il primo firmatario: “Aperti alle opposizioni per trovare convergenza”

Socialisti contro Fitto? Pombeni spiega perché sbagliano

Lo stop a Fitto commissario? “In questo gioco da politicanti si mettono in risalto due aspetti: i rapporti con le componenti socialiste europee in crisi e una parte del cosiddetto campo largo che è vittima dell’idea del muro contro le destre. Schlein prova a fare lo slalom, me si rende perfettamente conto che la soluzione giusta è ottenere l’incarico per Fitto, ma vorrebbe farlo senza perdere la verginità”. Conversazione con il politologo Paolo Pombeni

L'Europa sudorientale contro l'energia russa a basso costo. Garantisce Washington

Il monito dell’ Assistente del segretario di Stato degli Stati Uniti per le risorse energetiche: “Una flotta di navi più vecchie, acquistate di seconda mano da Mosca sul mercato libero, intraprendendo pericolosi trasferimenti da nave a nave o transitando troppo vicino alle coste europee, porta carichi che aiutano a finanziare i missili che prendono di mira le infrastrutture energetiche dell’Ucraina”

Paella alla cantonese. Ecco perché la Cina è così vicina alla Spagna

Amici e alleati (specialmente nello scambio commerciale). Tra Madrid e Pechino continua la cooperazione, nonostante la stretta dell’Europa sui dazi alle auto elettriche e le indagini sulle esportazioni di suino. A confermarlo è il nuovo viaggio di Pedro Sánchez in Cina. Ma il rischio è cadere nel tranello della Repubblica popolare…

Essere o non essere, il dilemma europeo. L'intervento di Mazzolin

Di Lodovico Mazzolin

Indipendentemente da ricette progressiste, liberiste, conservatrici e di altra natura, l’agenda europea va focalizzata su pochi temi, poco ideologici, per aiutare l’Europa ad uscire dal suo decadentismo cronico. E per fare questo ci vuole una grande dose di real politik. E cioè capire i punti di forza e di debolezza dell’avversario, conoscere i propri limiti e adattare lo schema di gioco sempre, costantemente. L’intervento di Lodovico Mazzolin, manager settore bancario e finanziario

Sottomarini e forze anfibie in mezzo alle comunicazioni tra Usa e Cina

I comandanti militari di Usa e Cina che gestiscono il teatro operativo indo-pacifico si sono parlati. Le comunicazioni continuano, alla pari del dispiegamento di assetti strategici, dalle unità anfibie ai sottomarini

×

Iscriviti alla newsletter