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Il 13 aprile u.s. le Associazioni del settore scuola AGE, AGeSC, Aninsei Lombardia, Comitato Politico Scolastico, Cdo Opere Educative, Diesse, Faes, Fidae Lombardia, Amism-Fism, Uciim, Aimc, hanno incontrato il dott. Stefano Parisi, candidato sindaco di Milano.

Fidae Lombardia apre l’incontro chiedendo al candidato sindaco quale ruolo può avere la famiglia per la città di Milano e se sia finalmente possibile riposizionare la famiglia al centro, affinché le politiche che ne conseguono vedano garantito il diritto “riconosciuto” della libertà di scelta educativa, consentendo almeno alle famiglie della scuola dell’infanzia, avendo già pagato le tasse, di scegliere fra la scuola statale, paritaria comunale o privata e senza null’altro dover pagare (come accade già nel Comune di Brescia). Ricorda, a tal  fine, che il dott. Parisi si è più volte espresso a favore di questi principi di diritto attraverso il costo standard di sostenibilità per allievo e che sarebbe il momento di passare dai principi alle azioni.

Comitato politico scolastico precisa che, a fatica, con L’Amministrazione precedente le Associazioni sono  riuscite a contenere la forte riduzione di intervento economico verso le scuole dell’infanzia paritarie gestite da Enti privati, ridotto da 3 milioni e 100 a 2 milioni e 100 utili solo ad avere un pari trattamento, come cittadini milanesi, per il servizio di refezione. I sette mesi di trattativa hanno comunque permesso di farci conoscere ed arrivare a collaborare con l’Amministrazione che negli ultimi due anni ha “acquistato” posti presso le nostre scuole per chiudere le liste di attesa. Questo evidenzia comunque un indiretto riconoscimento del servizio pubblico che offriamo alla famiglie milanesi. Vorremmo che la nuova amministrazione costruisse con noi rapporti su un piano diverso, che, nel rispetto delle leggi vigenti utilizzasse anche il principio di sussidiarietà, costituzionalmente previsto e che si fosse trattati con pari dignità sia per gli atti amministrativi, sia per gli aspetti fiscali comunali (vedi Tari) per tornare ad un più consistente aiuto alle nostre realtà, la cui sopravvivenza, come abbiamo dimostrato più volte porta benefici alle casse del Comune.

Faes illustra come la trattativa con il Comune di Milano per una convenzione dell’infanzia, che ha visto le associazioni impegnate per molti mesi, abbia portato al riconoscimento di un sistema integrato e del ruolo delle scuole paritarie per colmare la lista d’attesa comunale, ma -nei fatti- ciò abbia innescato una concorrenza sleale e ingiustificata tramite l’apertura da parte del Comune di nuove scuole dell’infanzia.

Aninsei afferma che già dal primo saluto del Comune di Milano, rivolto solo alle statali, le scuole paritarie da subito hanno registrato un non riconoscimento della loro funzione pubblica. Si chiede dunque un’azione culturale seria da parte del Comune per giungere al riconoscimento della funzione pubblica delle scuole paritarie.

Agesc sintetizza i piccoli passi che si potrebbero compiere: intervenire sull’Area C, sulla tariffa Tari, sul sostegno all’handicap, sul servizio di vigilanza di fronte alle scuole paritarie. Se è vero, come è vero, che la scuola dell’infanzia paritaria costa molto meno rispetto alla gestione comunale, si auspica una valorizzazione di questo patrimonio che vede come garante il Comune. Il pluralismo educativo è un considerevole risparmio per il Comune liberando altresì risorse da destinare alla cittadinanza.

Amis-Fism ricorda che l’ultima convenzione ha ridotto sensibilmente il sostegno economico al pluralismo educativo anche se ha introdotto la possibilità di acquisto, da parte del Comune, fino a 200 posti nelle paritarie, ad oggi assegnati per poco meno del 50%. Occorre guardare al modello di Brescia, ove la famiglia può scegliere fra scuola dell’infanzia statale, paritaria comunale e privata senza discriminazione, intervenendo solo a copertura del costo mensa sulla base di fasce l’Isee. Non è bene che il Comune di Milano continui ad essere presente in qualità di gestore e garante per la fascia 0-6 anni. Tale discriminazione, perpetuata da anni, rischia di rendere selettive da un punto di vista economico scuole che invece sono nate per il popolo su richiesta della comunità civile.

Age esprime rammarico per questa disparità, anche dal punto di vista di un genitore di allievi della scuola statale, poiché i genitori hanno la responsabilità educativa primaria il cui libero esercizio ancora oggi viene impedito. La situazione pare addirittura deteriorata in quanto si è obbligati a non scegliere e a non poter incidere sulla qualità della scuola. E’ dunque necessario che i genitori siano riconosciuti nel loro ruolo e che le Associazioni siano riconosciute dalle pubbliche amministrazioni locali.

Precisa inoltre che la discriminazione nell’offerta, fra chi può prestare il servizio gratis e chi è costretto a domandare una retta, è una discriminazione anche dal punto di vista della domanda, cioè delle famiglie. Non esiste libertà di scelta educativa: non è possibile scegliere né la scuola paritaria ritenuta più adeguata né la scuola statale gratuita. Era impensabile che sarebbe arrivata la libertà di scelta educativa a Mosca prima che a Milano e Roma. E’ il retaggio di un sistema scolastico che ci vede unici al mondo nel negare la libertà di scelta educativa della famiglia; i genitori possono scegliere nella politica, nell’amministrazione comunale, nella sanità, nel mercato ma non nella scuola. Se venissero applicate le leggi, dalla Costituzione in avanti, una simile discriminazione non avverrebbe. Le scuole paritarie sono considerate un servizio pubblico essenziale per lo Stato e nonostante questo continua a mancare un reale riconoscimento di questo servizio.

Cdo opere educative chiede che il Comune di Milano dia da subito un segnale chiaro attraverso un intervento sulla disabilità, poiché oggi le risorse vengono erogate in maniera discontinua e incerta.

Diesse Lombardia dichiara di essere, come associazione di docenti e dirigenti scolastici, da sempre schierata a favore della parità scolastica poiché è l’unica garanzia di qualità. Propone che si rifletta su come rendere il Comune, terzo nella valutazione relativa all’erogazione del servizio, essendo esso stesso un erogatore. Occorre cercare di capire ove il Comune può essere parte attiva e ove promuovere, invece, l’azione delle Associazioni e delle realtà locali.

Il Dott. Stefano Parisi risponde alle sollecitazioni sottolineando alcuni aspetti fondamentali

– le strutture associative sono molto importanti per il Comune di Milano come intermediazione politica e il rapporto con i corpi intermedi deve essere fisiologico;

– la precedenza va data al metodo e poi ai principi. Il servizio pubblico è tale, infatti, in quanto rivolto a tutti e non in quanto gestito dallo Stato, per cui è opportuna una piena concorrenza e la libertà di scelta educativa;

– la vera trasparenza è quella di scrivere sull’autobus che l’utente paga 1,50 euro, ma sta costando 3 euro al gestore. E’ necessario fare una valutazione dell’efficienza dei servizi e del mercato, perché le realtà gestite dal pubblico devono essere efficaci quanto quelle gestite dal privato;

– se si vuole davvero ridurre la spesa pubblica, bisogna prima cominciare a misurarla: la spending rewiew si fa analizzando la spesa pubblica;

– il sistema dei voucher deve servire a finanziare la domanda e non l’offerta; solo così si potrà in modo chiaro garantire la libertà di scelta educativa;

– occorre imparare a misurare la qualità del servizio, cercando di introdurre standard di qualità e di servizio per poter erogare voucher. Il voucher stimola la domanda, gli standard di qualità alzano l’offerta, il regolatore deve regolare un buon mercato non un welfare al ribasso;

– lo studente deve essere al centro.

Le associazioni, in conclusione, hanno riscontrato nel dott. Parisi un interessante posizionamento al cuore del tema e una disponibilità a modificare le modalità di relazione dell’amministrazione comunale con le scuole paritarie private, per valorizzare al meglio il servizio pubblico che esse svolgono.

Michele Ricupati AGeSC Milano

Milena Saiani AGE Milano

Giuseppe Richiedei AGE Milano

Giulio Massa Aninsei

Roberto Pasolini Comitato Politico Scolastico

Paola Guerin Cdo Opere Educative

Mariella Ferrante Diesse Lombardia

Giovanni Sanfilippo Faes

Anna Monia Alfieri Fidae Lombardia

Giovanni Piccardo Filins Milano

Gianluigi Bruschi Amism – Fism Milano

Stefano Pierantoni Uciim Lombardia

 

Stefano Parisi e Enrico Letta

Stefano Parisi incontra le associazioni del settore scuola

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