Skip to main content

Forte rimbalzo di Deutsche Bank a Francoforte. Dopo aver perso il 13% in due giorni (-39% da inizio anno), il titolo della principale banca tedesca ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo del 10,2% a 14,58 euro, dopo essere arrivata a guadagnare nel corso delle contrattazioni circa il 17% (il maggior rialzo intraday fatto segnare dal marzo 2009).

A dare respiro al titolo del colosso bancario tedesco sono state le indiscrezioni della stampa internazionale secondo cui Deutsche Bank, potendo contare su riserve di liquidità per 220 miliardi di euro, avrebbe allo studio un piano di riacquisto di titoli obbligazionari per diversi miliardi di euro. La banca al momento non ha confermato, ma tanto è bastato per far scattare gli acquisti in borsa. Nei giorni scorsi tra gli investitori si era diffuso il timore che il colosso tedesco avesse problemi a pagare le cedole sulle obbligazioni più rischiose in caso di risultati operativi deludenti, ma anche per gli alti costi legati alle cause legali in corso, che potrebbero essere superiori alle attese. A partire dal 2012 Deutsche Bank ha infatti accumulato impegni di pagamento per circa 11,2 miliardi a fronte di multe o accordi transattivi legati a una serie di scandali, dalla manipolazione dei tassi di interesse ai mutui subprime ad alcune transazioni sospette in Russia. Si tratta di extra-costi che, tuttavia, secondo il management della banca non impatteranno sulla posizione di liquidità del gruppo.

Secondo quanto reso noto dalla banca, Deutsche Bank ha già interamente spesato in bilancio molti costi di ristrutturazione, di cui 1 miliardo di euro nel 2015, e ha anche postato fondi per quasi 8 miliardi per i costi derivanti dai contenziosi, di cui 5,5 miliardi accantonati e 2,2 miliardi che saranno probabilmente spesati subito. Lo stesso co-amministratore delegato di Deutsche Bank, John Cyran, in una lettera inviata ieri ai dipendenti e poi resa pubblica ha usato toni rassicuranti affermando che la banca «è solida come una roccia». Parole cui hanno fatto seguito quelle del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, che ha dichiarato di non avere preoccupazioni sull’istituto. Sul punto ha espresso il proprio ottimismo anche uno dei veterani di Wall Street come l’ex ceo di Morgan Stanley, John Mack. Secondo l’ex numero uno della banca Usa «la possibilità che Deutsche Bank non riesca a fare fronte ai propri impegni con gli obbligazionisti è totalmente assurda». Anche perché, ha sottolineato il banchiere americano, «il governo tedesco non lo lascerebbe accadere». Il ragionamento di Mack, che comunque non sembra nutrire dubbi sulla solidità del bilancio della banca tedesca, va oltre l’aspetto prettamente economico-finanziario. «Questa banca si chiama Deutsche Bank», ha ricordato Mack, «è la banca della Germania.

Da un punto di vista politico, se dovessero avere bisogno di una rete sicura, il governo la darà». Meno ottimista dell’ex ceo di Morgan Stanley sembra essere invece Martin Wansleben, direttore generale dell’associazione dell’industria e camere di commercio tedesche (Dihk). «Naturalmente ci preoccupa quello che succede», ha affermato Wansleben, «nessuna economia dipende così tanto dal fatto che le banche diano abbastanza crediti». E secondo la stampa tedesca la BaFin, l’organismo tedesco di vigilanza sui mercati, starebbe ipotizzando di effettuare un mini stress-test per appurare se gli attuali problemi possano spingere Deutsche Bank ancora più nella crisi.
Da un punto di vista tecnico, l’operazione di buy-back del debito di Deutsche Bank dovrebbe riguardare il riacquisto di titoli senior, di cui la banca tedesca ha un ammontare in circolazione di circa 50 miliardi di euro. Nel piano di riacquisto non dovrebbero rientrare invece i CoCo bond emessi negli ultimi anni dalla banca tedesca e le altre obbligazioni in circolazione, che ammontano a circa 144 miliardi e hanno una scadenza media di 6 anni.

Le indiscrezioni sul possibile riacquisto del debito da parte di Deutsche hanno impattato positivamente anche sui credit default swap (cds, legati al rischio di insolvenza dell’istituto). Nella seduta di ieri il valore dei cds sul debito di Deutsche Bank è sceso per la prima volta dopo 9 sedute in rialzo consecutivo. Sul fronte equity gli analisti di Morgan Stanley hanno ridotto il target price sul titolo a 18,80 euro da 22,10 con rating equal-weight. Gli analisti stimano una modesta creazione di capitale nei prossimi due anni e sottolineano l’esposizione ai rischi dell’andamento del mercato.

(Pubblichiamo questo articolo uscito su MF/Milano Finanza, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

Ecco come Merkel e Weidmann proteggono Deutsche Bank

Forte rimbalzo di Deutsche Bank a Francoforte. Dopo aver perso il 13% in due giorni (-39% da inizio anno), il titolo della principale banca tedesca ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo del 10,2% a 14,58 euro, dopo essere arrivata a guadagnare nel corso delle contrattazioni circa il 17% (il maggior rialzo intraday fatto segnare dal marzo 2009).…

Cosa (non) succederà in Italia col virus Zika

Di Giovanni Maga

Il 1 febbraio 2016, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato l'epidemia del virus Zika in Centroamerica un’emergenza sanitaria pubblica internazionale (Pheic), ovvero un evento con serie conseguenze per la salute; inaspettato o inusuale; alto rischio di diffusione internazionale. Il virus si è spostato dall'Africa (dove circola almeno dagli anni '50 del XX secolo), prima in Asia negli anni '80…

Cosa fanno Usa, Russia e Turchia con i curdi siriani

Il territorio al nord della Siria confinante con la Turchia, e occupato dai curdi siriani, sta diventando il fulcro attorno a cui si snodano le dinamiche geopolitiche per procura che da sempre contraddistinguono la guerra civile siriana: coinvolti russi, americani, turchi, siriani, e ovviamente i curdi, per una fetta di terra, il Rojava, che rappresenta molto per tutti. In un…

Assicurazioni Generali, Il Sole 24 Ore ustiona Pellicioli su Greco

Di Federico Fornaro e Fernando Pineda

Dopo l'uscita, ancora in corso di mandato, dell'amministratore delegato delle Assicurazioni Generali Mario Greco, proseguono le indiscrezioni sui motivi della mossa. Mentre il cda del Leone ha stabilito che le deleghe dell'amministratore delegato passano ad interim al presidente Gabriele Galateri di Genola. Ora le indiscrezioni si arricchiscono di ulteriori tasselli che avvalorano le prime ipotesi su uno scontro per nulla…

RENATO BRUNETTA GIANFRANCO FINI

Prove tecniche di ritorno in campo per Gianfranco Fini

Fa un certo effetto guardare Renato Brunetta dialogare amabilmente con Gianfranco Fini. Ma nel caos che attanaglia il centrodestra nostrano succede anche questo. Era da tanto che non si vedeva un esponente di primo piano di Forza Italia interloquire con l’ex leader di An. L’occasione è un convegno organizzato dall’associazione finiana Liberadestra per raccogliere intorno a un tavolo tutte le…

Perché Parisi, Passera e Mardegan devono marciare insieme a Milano

Siamo giunti al dunque con l’indicazione del candidato del centro-destra concordato dal trio Berlusconi-Salvini-Meloni nella persona di Stefano Parisi. Avremmo preferito che la scelta del candidato fosse stato il risultato di elezioni “cittadinarie” da svolgersi secondo regole condivise, in ogni caso assai diverse da quelle che hanno caratterizzato le primarie del PD, a voti multipli ripetuti e da inquinamenti da…

Tutto quello che non si sa sui prepensionamenti possibili

A (s)proposito di crisi delle banche e di "fuga dei cervelli’’: Unicredit cerca e seleziona laureati (prevalentemente in economia e ingegneria) da inserire presso le filiali di alcune località italiane, tra cui Milano. Le opportunità di Lavoro riguardano i settori  Planning, Finance And Administration, Information Technology, Marketing, Human Resources, Banking, Trading & Investments Products, Sales. ++++ Pensioni: la flessibilità in uscita resta un miraggio per…

Ecco i veri effetti della riforma delle Bcc

Il decreto del Consiglio dei ministri approvato ieri prevede la riforma delle Banche di credito cooperativo che dovranno andare a formare gruppi che abbiano "come minimo 1 miliardo di patrimonio - ha spiegato Renzi -. Ragionevolmente ci sarà un gruppo che costituirà un grande ombrello di salvataggio e di coesione per tutte le Bcc che decideranno di stare dentro. Il…

Vladimir Putin

Così Russia e Isis gestiscono un bel po' di gas della Siria

Il più grande impianto di gas naturale della Siria è gestito dal governo in partnership con tecnici inviati dalla Russia, in un'area controllata dallo Stato islamico. A dirlo è Foreign Policy, che ha messo insieme i pezzi su una vicenda di cui aveva parlato già un'inchiesta del Financial Times mesi fa. Lo scenario della storia è il Tuweinan gas facility, che si trova…

×

Iscriviti alla newsletter