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Tra il 2008 e il 2015 il consumo di elettricità in Italia si è ridotto del 7% passando da 339 a 315 TWh e  il consumo di gas è decresciuto del 12% passando da 51 a 45 Mln mc. Nello stesso periodo e perimetro di analisi, la potenza installata degli impianti ad energia rinnovabile è più che raddoppiata passando da 24 a 51 GW; contestualmente, l’energia rinnovabile prodotta sul totale è passata dal 19% al 37% mentre la market share dei maggiori operatori tradizionali di power e gas è decresciuta rispettivamente di 14 e 18 punti percentuali a vantaggio di nuovi operatori: basti pensare che il numero di retailer attivi è passato da 149 a 321 nel mercato power e da 209 a 339 nel mercato del gas.

In questo contesto, l’elemento degno di maggior nota è  sicuramente il fatto che i nuovi operatori hanno ben compreso i modelli sottostanti il mercato dell’energia del futuro. Grazie all’utilizzo spinto di tecnologie digitali unitamente all’Internet of Things, i nuovi operatori – intermediando servizi energetici e non solo – stanno guadagnando quote di mercato a detrimento dei player tradizionali, in un mercato peraltro in calo e sempre meno profittevole. La crescita esponenziale di prosumer (si stima che in Italia il numero di utenti che sono sia consumatori che produttori di energia possa più che raddoppiare nei prossimi quattro anni, arrivando a quota 1.400.000) unitamente a nuovi stili comportamentali dei consumer, renderà ancora più accesa l’arena competitiva.

Diversamente da quanto accaduto a partire dagli anni ‘70, il cambiamento del settore energetico e dell’energia questa volta non è solo possibile ma si sta effettivamente verificando. Quattro sono infatti i fenomeni in corso che avvalorano questa tesi: la digitalizzazione del mercato dell’energia, il downstreaming della generazione di energia, le evoluzioni delle reti elettriche verso sistemi di integrazione ed infine la vendita di servizi energetici (e non solo).

DIGITALIZZAZIONE DEL MERCATO DELL’ENERGIA

Tutte le più recenti indagini e studi, condotti da Accenture ed altri operatori o istituzioni, indicano per l’Italia una forte spinta alla digitalizzazione dei servizi energetici (sia sul fronte della domanda che dell’offerta di mercato), dei canali di vendita e della gestione dei rapporti con i consumatori.

Tutti i numeri sono coerenti con l’effettivo trend in atto, nel quale il cambiamento non è tanto nei clienti e nei consumatori, o nel fatto che le tecnologie sono mature e diffuse e che è possibile produrre con minori costi e più efficienza l’energia; la realtà è che  siamo davvero entrati nell’era dell’energia sostenibile,  digitale, diffusa e condivisa.

DOWNSTREAMING DELLA POWER GENERATION

Il calo della domanda energetica e l’entrata in esercizio di parchi fotovoltaici ed eolici hanno creato una tempesta perfetta per gli operatori tradizionali. Inoltre, la raccolta in tempo reale dei dati sui diversi impianti in portafoglio (la sede di negoziazione degli operatori nella quale possono modificare gli impegni di acquisto/vendita di energia e quindi il prelievo/immissione della rete rispetto a a quelli contrattati sul Mercato del giorno prima), crea una base informativa su cui applicare “analytics” avanzati per poter adeguare la propria strategia di offerta sul mercato con estrema velocità e flessibilità. La stessa digitalizzazione può fornire vantaggi altrettanto significativi agli investitori quando applicata alle energie verdi, ad esempio per coloro che integrano sistemi di accumulo alle rinnovabili. Ne sono un esempio alcune startup di successo, come NextKraftwerke e LichtBlicK, che gestiscono il profilo di produzione e di dispacciamento di migliaia di piccoli produttori di rinnovabili in modo flessibile, garantendo agli investitori un maggiore ritorno sull’investimento. Simili approcci richiedono la digitalizzazione del proprio portafoglio e lo sviluppo di algoritmi di analisi e modelli di simulazione avanzati, al fine di ottimizzare i piani di produzione dei singoli impianti con le previsioni di mercato.

L’adozione di un modello di questo tipo in Italia, secondo un’analisi Accenture, potrebbe offrire ai proprietari di impianti rinnovabili di piccola taglia la possibilità di aumentare i propri ricavi fino al 10% e al sistema elettrico di ridurre i costi generali, aprendo i mercati di aggiustamento a nuovi operatori.

EVOLUZIONE RETI ELETTRICHE VERSO SISTEMI DI INTEGRAZIONE

Grazie alle tecnologie digitali, in futuro la risoluzione delle congestioni ed il bilanciamento delle reti potranno essere assolti attraverso una più stretta sinergia tra Distributed Energy Resources e Energy Storages. Le nuove tecnologie smart, quali il Demand Response e il Vehicle-to-Grid, dovranno essere integrate dagli operatori di rete per assicurare un’efficace regolazione delle reti e il relativo bilanciamento. I servizi forniti potranno essere attivati attraverso protocolli di Demand Side Mangement, in cui i prosumer avranno la possibilità di modificare i loro profili di prelievo ed immissione a fronte della disponibilità di segnali di prezzo e/o incentivi economici.

Se, da un lato, gli operatori dovranno garantire la completa integrazione di ogni risorsa nella rete, dall’altro ogni risorsa dovrà essere abilitata a fornire servizi di flessibilità anche in modo automatico in risposta a segnali di mercato garantendo piena visibilità ai gestori di rete. L’adozione di tecnologie Internet of Things e di soluzioni innovative come la blockchain consentiranno di incrementare le capacità di routing dei flussi energetici sulla rete elettrica, consentendo l’evoluzione del ruolo del distributore da mero operatore del vettoriamento a ottimizzatore dei percorsi di energia. In tal modo, i dispositivi di rete dotati di “intelligenza” e connettività proprie parteciperanno alle attività di contabilizzazione dell’energia tramite l’associazione dei consumi tra produttori e clienti finali: è l’evoluzione in senso pienamente digitale del concetto di contatore dell’energia.

In un simile paradigma di evoluzione, fondamentali saranno le competenze degli operatori di rete che avranno la possibilità di rinnovarsi in ottica digitale ed estendere il proprio business anche in ambiti finora solo immaginabili aprendo – nel contempo – opportunità di riallocazione di risorse e competenze lungo una nuova catena del valore del settore elettrico e dell’energia più in generale.

VENDITA DI SERVIZI ENERGETICI  

Già oggi è possibile riconoscere come il modello di logistica del venditore, basato su contratti di lungo periodo e su modelli di previsione della domanda, è in via di superamento.

D’altra parte, la diffusa disponibilità di energia sulla rete elettrica da parte di piccoli produttori renderà necessarie nuove forme di compravendita, basate su transazioni economiche non vincolate necessariamente a contratti di fornitura per come li intendiamo oggi. È, di fatto, la revisione dell’attuale ruolo del venditore che diventa sempre più intermediatore delle attività di compravendita e che porterà allo sviluppo di forme diverse di mercato.

Lo scenario ipotizzato richiede la disponibilità di soluzioni tecnologiche per la gestione, in particolare di “borsellini energetici” capaci di riconoscere il produttore per ogni specifico prelievo di energia, assolvendo dunque ad una parte delle attività di contabilizzazione, oggi demandate al distributore. L’attività di logistica, in tale scenario, svolta dal gestore del marketplace, è quindi ricondotta alla definizione di accordi di prezzo, basati su mere logiche commerciali piuttosto che sulla previsione dei fabbisogni di energia.

Nello scenario ipotizzato, la tariffa di distribuzione evolve verso un vero e proprio “prezzo”, alla stregua dei costi di un corriere, il cui onere è principalmente in capo al produttore, che eventualmente lo evidenzia nel prezzo della commodity. L’energia è in tale scenario oggetto di compravendita, porzionata in “pacchetti” di KW, e acquistata con modalità non dissimili da quanto oggi possibile con altri prodotti, su Amazon o eBay. Casi del genere si stanno diffondendo molto velocemente all’estero, ad esempio in Olanda e Belgio, dove Vandebron, una piattaforma digitale che aggrega domanda di energia da rinnovabili (local sustainable power brokerage) è in grado di mettere in comunicazione diretta consumatori di energia elettrica con produttori di energia rinnovabile. La piattaforma rappresenta quindi un punto di incontro digitale capace di accorciare la catena del valore dell’energia determinando un vantaggio economico sia per i clienti che per i produttori. Dal lancio della piattaforma, Vanderbron è stato il fornitore di energia con il maggior tasso di crescita in Olanda e, al momento, serve 31.000 clienti attraverso la produzione di 32 produttori locali per un totale di 50 MW installati, prevalentemente eolici.

Potremmo citare molti altri esempi di come l’area vendita sta cambiando – basti pensare alle offerte full digital in termini di vendita come Powershop oppure il sito di eCommerce della EON per prodotti e servizi per l’efficienza energetica in Svezia – ma siamo convinti che non serve una lista infinita di casi esteri per capire che siamo di fronte ad nuova opportunità anche per il mercato nazionale. Un’opportunità già presente, che dobbiamo essere capaci di cogliere subito a livello di sistema e di strategie di investimento per la crescita del Paese.

CONCLUSIONI

I rilevanti cambiamenti in atto nel settore dell’energia genereranno opportunità sia per gli operatori del settore – vecchi e nuovi – che per i clienti finali; solo chi tra i primi avrà la capacità di innovare guidando con successo una profonda trasformazione, potrà coglierne appieno i benifici derivanti dal vantaggio competitivo fornendo – nel contempo – maggiori servizi al consumatore finale a costi più contenuti.

Sfide e opportunità nel settore energetico

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